(Cernusco L. 11 Maggio 2008) È
difficile, da queste parti incontrare gruppi di
anziani, semplicemente perché ce ne sono pochi. Ed ecco il nostro diario che giornalmente ci teneva in contatto con tutti voi: Primo messaggio ricevuto 26 Aprile ore 18:05
siamo arrivati. Tutto
bene, molto. Tra poco... quando qui arriva di nuovo
la corrente ti contattiamo
ciao
dA ale fra claudio paola ore 18:35 ora abbiamo ancora
la corrente e così possiamo dirti che la fatica
di queste prime 24 ore è ampiamente cancellata
dalla bellissima possibilità che ci si apre. Secondo messaggio ricevuto il 27 Aprile ore 18:37
1. SABATO 26
Siamo ospiti presso la casa del
volontario a Balaka, una costruzione bella, recente,
e molto accogliente. Una sistemazione inattesa, ma
gradita.
Manca la corrente da ieri,
bisogna abituarsi e affrontare tutte le cose con i
ritmi di qui, molto pacati: quello che non c'è oggi,
forse ci sarà domani. Poi invece la corrente arriva
oggi. Una doccia di 4 (quattro) minuti, ma non
bisogna sprecare acqua, soprattutto calda (20
gradi!), ma è la doccia più bella degli ultimi 10
mesi.
Usciamo per portare al "Dental
Clinic" gli scatoloni con i medicinali e le
attrezzature mediche che sono arrivate dall'Italia
con noi: non manca proprio nulla, nel viaggio nulla
è stato rubato, nulla è stato perduto.
Saliamo tutti quanti sul
pick-up, il don in cabina con Giacomo, gli altri
tutti dietro sul cassone. Tragitto breve,
scarichiamo.
Si riparte per la chiesa
principale di Balaka. Strade non asfaltate, polvere
rossa. Primo rapido contatto visivo con la chiesa,
li attorno ci sono dei bambini: "Sweety", vogliono
caramelle. Non ne abbiamo. Poi viene fuori una
scatola di cicche; un attimo: dalle nostre alle loro
mani. Il gruppo dei bambini si ingrossa.
Rientriamo.
2.
La nostra avventura era
cominciata bene, con grande entusiasmo da parte di
tutti.
All'aeroporto di Linate
invece un contrattempo dopo l'altro, una serie
incredibili di errori nell'emissione dei biglietti.
Così ci troviamo con tre tipologie diverse di
biglietti e con Claudio che possiede la prima e la
terza tappa: da Francoforte a Johannesburg dovrebbe
farsela a piedi.
Tutto si sistema e quando
stiamo per imbarcarci per la terza volta a
Johannesburg si scopre che il sedile del don è
occupata da un altro passeggero... ma non è finita:
anche Ale, Fra, Marco, Monica,Tizi... tutti senza
posto. Tutti trasferiti in prima classe. promossi a
piena mangiata!!
A Blantyre valigie e
scatoloni arrivano tutti, quasi un miracolo.
Respingiamo a fatica
l'assalto di mani che vogliono aiutarti ad ogni
costo e riusciamo a salire sul pullman madato a
prenderci.
120 chilometri di prime
immagini suggestive. Arriviamo alla "NYUMBA YA
MAVOLUNTIYA" , cioè alla casa del volontario.
NOI Ricevuto il 28 Aprile ore 20:39
3. DOMENICA 27
Arriviamo nel tardo pomeriggio
sul grande piazzale adiacente alla chiesa centrale
di Balaka, nel bel mezzo del concerto dell'Alleluya
Band. C'è moltissima gente, tanti bambini.
Dal palco ci individuano e
attaccano la canzone "Io vagabondo". Ci invitano
anche a salire sul palco. Nessuno si muove. C'è un
po' di imbarazzo.
4.
Parte della giornata l'abbiamo
trascorsa "vagabondando", un po' a piedi un po' con
i pick-up. Abbiamo visitato un villaggio di
agricoltori: capanne costruite l'una distante
dall'altra e attorno la terra da cui il sudore (si
lavora tutto a mano, nessuno ha trattori, pochi si
fanno aiutare da qualche animale) trae un po' di
mais, cotone, qualche pomodoro. I più fortunati
hanno piante da frutta.
Lì, al villaggio di Mthumba
abbiamo partecipato alla Messa della comunità (ce ne
è una sola, una volta a settimana): canti solenni,
in nostro onore, molto ritmo, le ragazze danzano
davanti all'altare e lungo le navate della cappella.
Momenti intensi come per esempio la preghiera dei
fedeli, libera, ciascuno dal posto suggerisce
intenzioni, tutti ascoltano in silenzio (ancje lo
stuolo di bambini piccoli e piccolissimi presenti) e
rispondono con il canto.
Impossibile nella nostra
Comunità: non avremmo la pazienza di ascoltare e il
coraggio di parlare.
Iniziata alle ore 10.30 la Messa
termina alle 12.15: nessun cenno di fatica.
Siamo invitati a pranzo dalla
Comunità: riso, erbe cotte, polenta, pollo. Un
pranzo di nozze imbandito nella stessa Cappella dove
abbiamo celebrato. E' gente povera, non ci sono le
posate e mangiamo con le mani.
Ma è gente generosa che considera
l'ospitalità un gesto sacro ed è molto attenta ai
più poveri tra loro e ci tengono a mostrarlo.
Infatti durante la Messa i doni portati all'altare
(ciotole di mais, fascine di legna, frutti vari...)
oggi sono più del solito.
Lo fa notare don Cesare (che
celebra in Chichewa) a don Alfredo che accoglie
l'interminabile fila di danzatori con i loro cesti,
davanti agli ospiti non vogliono fare figura. Tutto
l'abbondante raccolto in natura e in denaro, viene
al termine consegnato al Kulapa, il responsabile
della carità dei villaggi di Balaka: lui provvederà
a distribuirli equamente.
E' un uomo buono e generoso, oggi
gli si legge in faccia la soddisfazione.
NOI Ricevuto il 30 Aprile ore 16:42
5. LUNEDI' 28
Al fresco di una saletta
beviamo acqua mescolata a succo di limone dolce
preparato da suor Sabina e dalle sue consorelle.
Beviamo molto per scacciare la sete forte e per
mandare giù le immagini che ci sono appena passate
davanti agli occhi.
Siamo ospiti dell'orfanotrofio
di Kankao: ci sono 25 bambini fino ai due anni e 28
ragazzi con disabilità fisiche anche gravi.
Le stanze sono molto belle,
straordinariamente pulite, tanti colori e disegni
alle pareti.
Bambini e ragazzi non sono
destinati ad essere qui per sempre: dopo 2 anni agli
orfani si cerca una sistemazione tra i parenti;
anche i disabili tornano a casa (nelle vacanze
soprattutto): ti viene una stretta al cuore al
pensiero delle loro case, capanne, dove non
riusciamo ad entrare e dove comunque forse non
vorremmo entrare nemmeno per un momento.
Qui è un posto dove volentieri
molti di noi (soprattutto le ragazze) tornerebbero
volentieri a fare volontariato.
6.
Non è che manchino gli
ambiti di lavoro: chiunque voglia mettere a
disposizione le proprie competenze qui trova come
far fruttare a vantaggio di molti l'esperienza.
L'ANDIAMO CAMPUS dove è
fissata la nostra residenza da lavoro a 600 persone.
Ci sono scuole tecniche con relativi laboratori di
falegnameria, meccanica, elettricità... una scuola
di musica, un laboratorio "gelateria" ,"calzolaio" e
uno "parrucchiere".
Vengono dispensate (per il
60% gratuite) prestazioni mediche, pediatriche e
odontoiatriche.
Il Campus è naturalmente
sorvegliato (come tutte le proprietà pubbliche e
private) da un nugolo di guardiani che vigila su chi
entra ed esce.
Tutto è asportabile, tutto
verrebbe prelevato: ciascuno come può si arrangia,
soprattutto in tempi di scarso raccolto e, quindi,
di sicura fame.
7.
La giornata per noi si conclude
con un incontro con don Cesare (il simpatico autore
delle interferenze nelle nostre mail), la nostra
guida in questi giorni.
Dalle sue parole uno spaccato
di vita di quest' angolo di mondo negli ultimi 15
anni.
Non è solo la serata, ma tutto
il tempo che passiamo con lui che ci permette di
apprezzarne la persona, la dedizione, la
schiettezza.
E' un sacerdote "Fidei Donum"di
etichetta e di fatto. La sua diocesi di Cremona lo
ha destinato qui e per quello che vediamo noi, lui
non si risparmia per nulla.
assistiamo e partecipiamo alle prove
dell'Alleluia Band Ricevuto il 1 Maggio ore 21:07
8. LUNEDI' 28
Facendo un passo indietro,
dobbiamo ancora dire di una persona che è l'anima
vera del Campus e che ha contribuito a scrivere gli
ultimi trent'anni della storia di Balaka e della
missione.
Padre Mario da poco ha
lasciato il suo incarico di "BAMBO FUMO", cioè di
parroco, ma non ha smesso di vivere per la gente di
qui.
La sua passione, oltre che
la sua lunga e profonda esperienza, affascina:
potremmo dire che dei Malawiani non ha il colore, ma
ha preso il cuore. Vive con questa gente, ne
condivide le tradizioni e la ricchezza spirituale,
ma contemporaneamente e con energia ne combatte
limiti e povertà.
9. MARTEDI' 29
In tema di incontri, dobbiamo
ricordare suor Mariangela, delle suore Poverelle che
vive a Mikoke. Un vero paradiso, un'oasi di fiori e
frutti che circonda una più che dignitosa casa
religiosa.
Di fronte al suo orto che non
ha nulla da invidiare a quelli così curati delle
nostre parti, chiediamo: "Perchè non insegni a
tenere l'orto anche a questa gente?".
Risponde con un aneddoto preso
dalla sua vita vissuta. A uno dei ragazzi che
l'aiutano a tenere orto e giardino suor Mariangela
ha detto: "Prenditi due o tre di queste piantine di
papaja e ripiantale vicino alla tua capanna".
"No, cara suora, preferisco che
tu mi dia i frutti; tu qui per bagnare le piante hai
la canna e l'acqua vicina, io dovrei portarla con i
secchi...".
Qui, anche la cosa più semplice
da noi, crea un'infinità di problemi.
10.
L'intera giornata l'abbiamo
trascorsa tra asili e ospedali.
Ci sono qualcosa come mille
bambini divisi in tre asili parrocchiali: tutti ci
accolgono cantando e in perfetto ordine e
delicatezza attendono il piccolo dono che abbiamo
portato.
Uno degli asili si chiude
alle 12.30: non c'è la cucina, i bambini non possono
fermarsi a mangiare.
Abbiamo visitato l'ospedale
pubblico di Balaka: eravamo stati annunciati. La
nostra visita risulta un poco artificiale, comunque
tutto è abbastanza pulito e in ordine. Anche
l'ospedale "Santa Teresa" di Mikoke gestito dalla
suore è ben tenuto ma ha un numero inferiori di
pazienti in quanto la maggior parte delle
prestazioni è a pagamento. Fanno eccezione
naturalmente i poveri che vengono sostenuti
direttamente dalla missione.
11. MERCOLEDI' 30
Giornata interamente di
carattere culturale al museo di Mua, dove attraverso
immagini e parole, foto, costumi e maschere
autentici, ci viene narrata la storia di questo
popolo dagli inizi dell'800 a oggi. Tradizioni, usi
e costumi, spiritualità e superstizioni. Ci sediamo
a pranzo all'ora della merenda poi, distrutti,
riposo.
12.
Serata dedicata alla
musica. Siamo ospiti nella sala prove dell'Alleluya
Band. Assistiamo al collaudo del concerto che verrà
portato in Italia dal 5 maggio al 6 giugno. Ritmi,
voci e danze locali. Uno spettacolo che merita
attenzione.
A questo
proposito anticipiamo che domenica 1 giugno l'Alleluya
Band sarà ospite a Cernusco Lombardone per l'intera
giornata.
13. GIOVEDI' 1
Anche qui in Malawi è festa del
lavoro: tutti in vacanza, quindi anche noi. L'intera
giornata è stata dedicata alla visita del parco
nazionale Liwonde. Dovremmo dirvi di ippopotami,
elefanti, facoceri, impala, scimmie... dovremmo
raccontarvi di un ordinario viaggio in pullman tra
buche e polvere rosse, di un bellissimo viaggio su
barche a motore e di un safari sui gipponi della
forestale.
Anche le nuvole erano in
vacanza, per cui sole stupendo e ustioni per tutti.
Ciao
14. VENERDI' 2
Eccoci al fatidico ultimo
giorno, poi ci resteranno 25 ore di viaggio.
Un po' di malinconia
nell'ascoltare i discorsi di saluto che segnano
profondamente il cuore in questa serata. Cogliamo
l'orgoglio di chi non vuole solo essere aiutato ma
soprattutto farsi conoscere e poter trasmettere il
bene e il bello che è in loro.
15.
La giornata l'abbiamo
trascorsa seguendo un programma libero. Addirittura
più lento dei soliti ritmi africani. Abbiamo
completato la visita alle confort clinics,
soffermandoci in particolare nella maternità. Locali
di nuovissima costruzione e arredamento, ancora
completamente vuoti hanno assistito alla nascita di
una sola bambina e di una donna che questa mattina
ha iniziato il travaglio.
Poi noi, noi di Cernusco ne
siamo orgogliosi, abbiamo lasciato il segno della
nostra capacità di fare famiglia, di essere
accoglienti. Abbiamo adottato (a distanza, ma noi li
abbiamo incontrati di persona) un bambino e una
bambina di sei e cinque anni e ci siamo impegnati a
mantenerli negli studi e nella vita per 10 anni.
Abbiamo le loro foto, i loro nomi, i loro dati
essenziali. Ne riparleremo a casa. Una puntata
pomeridiana all'orfanotrofio da parte delle ragazze
del nostro gruppo ha aumentato il livello della
commozione.
La Messa prima di cena ha
sancito la nostra armonia.
Ieri sera e oggi la
corrente ci ha fatto tribolare, spesso non abbiamo
l'acqua.
Ci fermiamo qui, porgendo a
tutti voi un grandioso saluto, nell'attesa di
rivederci.
CIAO
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