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PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA
seconda DI AVVENTO
PREGHIERA IN
FAMIGLIA
… in una sera di questa settimana…
ci introduciamo alla
preghiera con le parole:
Padre mio, io mi abbandono
a te,
fa' di me ciò che ti piace;
qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue
creature;
non desidero niente altro, mio Dio.
Rimetto la mia volontà nelle tue mani,
te la dono,
con tutto l'amore del mio cuore,
perchè ti amo.
(Charles de Foucauld)
rileggiamo un passo
del Vangelo di domenica 22 novembre
(Matteo c. 24)
Ora
questo avvenne perchè si adempisse ciò che era stato
annunziato dal profeta: Dite alla figlia di Sion: Ecco,
il tuo re viene a te mite, seduto su un'asina, con un
puledro figlio di bestia da soma.
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato
loro Gesù: condussero l'asina e il puledro, misero su di
essi i mantelli ed egli vi pose a sedere.
La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla
strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li
stendevano sulla via. La folla che andava innanzi e
quella che veniva dietro, gridava: Osanna al figlio di
Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli!
proviamo a
riflettere::
Mille pensieri, mille cose da fare affollano la mente di
ciascuno quando si avvicina il Natale: ho preso tutti i
regali? ho fatto gli auguri a tutti? è tutto pronto per
il pranzo di Natale? . . . Tutti noi ci preoccupiamo che
il Natale sia un giorno speciale e per questo non è
certo necessario essere cristiani.
Ma c'è qualcosa di diverso, qualcosa in più nella
preparazione al Natale a renderlo davvero speciale?
Il Vangelo ci presenta l'atteggiamento del popolo di
Gerusalemme: la folla è in festa, innalza lodi al
Signore, si compie finalmente la lunga attesa, si
realizza il desiderio di incontrare Colui che salva ("
osanna " in ebraico significa infatti " salvaci ") .
Questa attesa è palpabile in tutte le letture della
seconda domenica d'avvento: " il Signore che voi
cercate, l'angelo dell'alleanza che voi sospirate " dice
il profeta Malachia (MI 3, 1-4) e la stessa tensione si
legge nel brano di Paolo (Eb 10,35-39).
Ma attesa di chi?
E' ancora il Vangelo a risponderci: Gesù è dipinto come
il re, il re mite, il re della pace! Non si presenta con
tutta la Sua potenza, non semina il terrore del giudice
severo, non è scortato da un seguito imponente o
minaccioso.
Viene a cavallo di un'asina (che per il popolo ebraico
è la cavalcatura del re in tempo di pace) umile, sereno,
mite appunto. Si offre a noi e non chiede altro che di
essere accolto, di entrare nella vita di ogni giorno e
trasformarla. Così, in questo Avvento, risuona ancora
forte l'appello di Giovanni Paolo II : "Aprite , anzi,
spalancate le porte a Cristo!". Sia questo il nostro
augurio per il Natale che viene!
Vieni Gesù, nelle
fasce, non nelle lacrime;
nell'umiltà, non nella grandezza;
nella mangiatoia, non nelle nubi del cielo;
tra le braccia di tua madre, non sul trono della maestà;
sull'asina e non sui cherubini; verso di noi, non contro
di noi;
per salvare, non per giudicare; per visitare nella pace,
non per condannare nel furore.
Se viene così, Gesù, invece di sfuggirti, noi fuggiremo
verso di te.
(San Pietro di Celle )
concludiamo con la
recita del Padre nostro…
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