Vacanze delle famiglie Anche quest’anno si è perpetuata la tradizione che vede gruppi di famiglie di diverse parrocchie vivere insieme momenti di ristoro e di riposo. A Prato Nevoso, luogo dove - a dispetto del nome - la neve si è fatta vedere molto da lontano solo dopo una fredda notte di pioggia, a farla da padrone quasi assoluto è stato il sole e un cielo spesso sereno che ha proposto stellate serali mozzafiato. Lì nel silenzio profondo è più facile anche fermarsi a meditare, a cercare Dio. Quest’anno con un grande vantaggio, quello di godere della Presenza Eucaristica: infatti una delle camere della casa che ha ospitato le famiglie è stata trasformata in cappella, dove il “Pane del Cammino”, Gesù ha trovato ospitalità per tutti e quindici i giorni. Durante l’anno passiamo di fronte alla chiesa e spesso si vedono significativi - frettolosi - gesti di devozione indirizzati verso la porta... perché ci manca il tempo o la voglia di entrare. La vacanza ha offerto l’occasione di toccare con mano ancora una volta quanto Gesù possa essere “ingombrante” per noi, pure nel suo assoluto rispetto e nella discrezione nei nostri confronti. Lui è uno di parola, ha promesso di non lasciarci mai soli: dobbiamo saperne approfittare. E poi?? Ci sono state camminate, qualcuna bagnata e... fortunata; visite culturali, uscite ricreative e allegre serate di gioco alle carte; non c’era la tivù (solo qualche film per i più piccoli) ma nessuno è sembrato rimpiangerla, però si è letto il giornale con l’animo meno pressato dal quotidiano e quindi propenso a valutare con maggiore attenzione ogni notizia... e poi quella favolosa cucina (non nel senso dell’arredamento!) che ad ogni “seduta” rimetteva di buon umore: veramente occorre fare un complimento speciale ha chi non ha fatto mancare nulla. E ancora: la possibilità di scambiarsi opinioni, di discutere vivacemente di vita e di scelte. Si vedevano i diversi modi di vivere il clima familiare, di occuparsi dei figli... e si è parlato e imparato, poiché “nessuno è nato maestro”. Organizzare convivenze di ragazzi o giovani è oggi molto complesso, ma per tenere insieme famiglie con abitudini e ritmi diversi, famiglie che vogliono “condividere” e non solo approfittare degli innegabili vantaggi di una vacanza così, richiede la buona volontà di tutti i partecipanti: ampiamente espressa in questi quindici giorni. Complimenti a tutti! Ci resta da cogliere una delle più grandi lezioni che lo scorrere del tempo ci ha trasmesso: le famiglie possono e devono andare in vacanza, ma i genitori e gli educatori non devono conoscere alcuna vacanza!
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