IL MOTTO E IL LOGO DELL’ANNO ORATORIANO


 

C’è di più
Il logo è l'immagine evocativa che in, un colpo d'occhio, illustra le linee e i temi dell'anno oratoriano.
Esso è costruito leggendo lo slogan "C'è di più" alla luce del brano evangelico della moltiplicazione
dei pani presentato nel capitolo 6 di Giovanni (6, 1-15).

La "grande folla" che segue Gesù non è anonima (si vedono le sagome delle persone, in verde):
conosciamo il loro numero e sappiamo come abbiano vissuto un momento forte di convivialità,
grazie alla cena non improvvisata ma inaspettata che il Signore ha donato per loro.

In un angolo (a sinistra) appare la figura del ragazzo che offre quel che ha per il bene di tutti.
Le sue mani e il suo volto sono orientati verso il dono e verso le persone: è per loro che si fa
avanti per dare i suoi "cinque pani d'orzo e due pesci".

Quel ragazzo ha imparato che, dando tutto, si riceve molto di più. Per sempre avrà avuto nel cuore
il pensiero che quel suo gesto è servito per qualcosa di infinitamente ( il segno dell'infinito)
più grande e di inimmaginabile, e avrà capito che il dono di quel che si ha può procurare una gioia
abbondante se passa dalle proprie mani alle mani di Gesù. Le mani si dispongono nel gesto dell'offerta.

Il pane e il pesce insieme dicono "c'è" e sono il segno dell'infinito. Il pane (segno dell'Eucaristia) e il pesce
(in greco "?÷èýò", acronimo di "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore") sono i segni antichi che si rifanno
a Gesù e alla sua presenza donata per l'umanità.

Ogni strada, passando attraverso Gesù e fermandosi a ricevere i suoi doni  che sono grazia ,
viene orientata verso la giusta direzione.  

"Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito" (Giovanni 3, 15) è questo il dono più
grande che l'umanità poteva sperare anche se non avrebbe potuto nemmeno immaginare.
Per questo la Croce è il "di più" di Dio: più di così cosa avrebbe potuto fare?