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"C'è qualcosa di peggio nella vita del non essere riusciti: è il non aver mai provato".
Il cortile del nostro
oratorio in questi giorni è tutto un fiorire di
colori… sintetici, ma vivaci. E noi che li guardiamo
ci auguriamo che conseguano presto lo scopo: quello
di essere a servizio della voglia di stare insieme e
di giocare. Con qualche comprensibile ritardo, ma
presto finiranno i lavori; quelle passate sono state
settimane non facili, con gli spazi limitati e con
la sofferta decisione di spostare la festa
dell'oratorio in sant'Agnese. Buon lavoro a coloro che hanno scelto di collaborare e buon anno oratoriano a tutti. Don Alfredo
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la parola del nostro Cardinale Dionigi per la Festa dell’Oratorio Carissimi, buona Festa dell'Oratorio! Come sempre all'inizio di un
nuovo anno pastorale, vi raggiungo per rivolgervi un
augurio dal profondo del cuore: è un augurio che,
muovendo dall'Oratorio, vuole coinvolgere l'intera
comunità parrocchiale e ciascuna delle sue famiglie. Con speranza e fiducia verso ogni famiglia che incontriamo in Oratorio Nelle mie ricorrenti visite agli Oratori rimango colpito dalla presenza spesso numerosa di tutti i membri delle famiglie. Fermandomi a salutare uno per uno, vedo che ci sono bambini e genitori, ragazzi e adolescenti, giovani e nonni… Tutti sono di casa all'Oratorio! So bene che quelli sono momenti speciali e che non avviene sempre così nelle attività oratoriane normali. Ciò non toglie però che la comunione tra le generazioni che l'Oratorio riesce a rappresentare è davvero una grande consolazione che mi fa pensare con gioia: veramente l'amore di Dio è in mezzo a noi! Ogni famiglia è segno dell'amore di Dio. Lo è oltre ogni situazione problematica e prima di ogni suo possibile giudizio. Dove le persone vivono creando legami improntati al vero amore reciproco e gratuito, anche se bisognoso di crescita, di educazione e di purificazione, lì troviamo sempre una traccia luminosa di Dio, il cui amore "è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" (Romani 5,5). È con questa gioiosa certezza che invito tutti i responsabili e gli operatori degli Oratori a guardare con grande speranza e a vivere con operosa fiducia ogni relazione con le famiglie che incontrano nelle diverse occasioni dell'anno oratoriano. L'Oratorio ridona luce e coraggio per trasmettere la fede in famiglia Le famiglie saranno rincuorate
dallo sguardo fiducioso che le comunità cristiane
sapranno loro rivolgere e si sentiranno sostenute e
spronate a vivere meglio o a riscoprire la loro
insostituibile missione di trasmettere la fede alle
nuove generazioni. Sì, facciamo percepire ad ogni
famiglia che è possibile e bello, anche se non
sempre facile, impegnarsi a comunicare il senso di
Dio e il gusto della vita. DIMMI PERCHÉ: comunicare la fede tra domande e risposte Questo compito, arduo sì ma
affascinante, sarà realizzato con vera
responsabilità se gli educatori vivranno tutte le
situazioni proprie dell'Oratorio come opportunità,
spesso nuove e inedite, di annuncio del Vangelo,
prestando particolare attenzione alle domande che le
persone, piccoli e grandi, portano con sé, talvolta
inespresse e in attesa di risposte esistenziali, che
scaturiscono dall'esperienza della vita e che le
danno autentico significato. Carissimi, continuo con voi e come voi a confidare, prima che in ogni altra cosa, nella grazia di Dio. È il dono del Signore che ci fa pienamente sicuri, sereni e gioiosi nel compito educativo della trasmissione della fede, nella continua "alleanza" tra l'Oratorio e le famiglie. Su voi e su tutte le famiglie che incontrerete quest'anno invoco di cuore la benedizione di Gesù risorto e vivo, speranza del mondo. Il vostro Arcivescovo Dionigi card. Tettamanzi
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