Domenica 11 Marzo 2018, ciao Padre Carlo

servizio giornalistico copiato dal gruppo del Dentro e Fuori di Dario Vanoli

Domenica 11 marzo all’oratorio San Luigi si è tenuto l’incontro Con l’Africa nel cuore con padre Carlo Biella, in partenza per il Mozambico martedì 13. Durante il tardo pomeriggio il missionario cernuschese ha spiegato nei particolari la sua missione e ciò ha visto nell’ultimo anno, quando lo scorso aprile si è trasferito a Maua, nel nord del Mozambico.
Un viaggio suggestivo con l’aiuto di immagini in  una realtà ampia, composta da tre parrocchie a 800 metri d’altitudine, su un altopiano, all’interno di una Diocesi molto estesa. Le case sono fatte di pali, bambù e fango, il 60% di queste non ha un tetto, in lamiera il 6% se lo può permettere e lo 0,01% ha l’acqua  corrente all’interno.
«Una realtà diversa dove ci si può abituare e ci si adatta; dopo un primo impatto forte ci si abitua – ha spiegato padre Carlo – . Così abbiamo costruito un deposito d’acqua per poter far avere acqua corrente nel nostro villaggio, dove è già presente una scuola. Ogni anno realizziamo dieci pozzi, ma la realtà è molto vasta e questi non bastano, ma grazie alle donazioni ricevute potremo pian pianino realizzarne sempre di più, oltre a ripararli laddove si verificano problemi».
Importante è la figura dei catechisti in questi villaggi della Diocesi; in realtà sono le comunità i primi veri cuori pulsanti di missionarietà e i catechisti sono coloro che portano avanti il lavoro di pastorale.
«Abbiamo azzardato l’idea di realizzare un luogo di formazione per loro e in questa direzione stiamo lavorando – ha spiegato il missionario – Diversi sono i lavori nella Diocesi con cui si vuole iniziare a costruire, anche chiese, l’importante però che non si perda l’entusiasmo del celebrare insieme l’Eucarestia».Una realtà molto presente è quella dei bambini, dove il 50% della popolazione è al di sotto dei 15 anni e l’età media di vita è di 47 anni. Si gioca con semplicità e si fa di tutto per andare a scuola.
A ringraziare padre Carlo il parroco don Alfredo Maggioni che ha fortemente voluto questo incontro, ribadendo quanto sia importante aiutare l’Africa in Africa e per questo si impegnerà a sostenere le necessità della Diocesi di padre Carlo.
«Vi lascio tre messaggi, il primo è il mio grazie per l’affetto e quanto la parrocchia e le diverse realtà di Cernusco hanno fatto – ha concluso padre Carlo – Vivete la vostra missione anche qui. C’è un’area di pessimismo, ma noi siamo chiamati a tenere la luce accesa; infine, non dite dell’Africa “poverini”: dal punto di vista strutturale è povera, ma è anche fonte di altre ricchezze. E’ una chiesa in cammino, viva e vivace, abbiatela nel cuore».
Dopo la benedizione, numerosi hanno voluto salutare personalmente padre Carlo, tra cui anche suor Natalina Isella, appena tornata dalla Repubblica del Congo, segno di un testimone e di un’occasione di missionarietà per la parrocchia cernuschese.

D.V.