Salviamo i bambini

Raccolgo frammenti
di piccoli cuori,
abbandonati, come clochard,
tra i parchi spogli
senza più note da intonare,
senza un’altalena
su cui cullarsi. 

Un nuovo
pianto cosparge di lacrime il viso,
all’immagine
di fanciulli esasperati,
sospinti all’estremo,
dalla ricerca
di fragili, effimeri, successi. 

Lo sento ridondare
nei teatri, nelle strade,
sugli schermi,
nei palazzi,
all’uscita delle scuole. 

Salviamo i bambini,
noi che possiamo,
non è ora, per loro,
di voti perpetui alle muse. 

È il desiderio del Cielo.
Il più gradito d’ogni altra
cosa al mondo.