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Scroscia,
tra le fredde braccia
di un paese assopito
che ha posato, da tempo,
il suo viso tra guanciali rigonfi
di pensieri amorfi e fumi di grigi camini.
Purifica,
le anime dei defunti, ingiallite di materialismo,
che mai come ora,
la storia ha consegnato
ai fantasmi sogghignanti dell’oblio.
Lava,
le ferite riarse
di chi ancora ha il coraggio di pregare,
tra le chiese abbandonate,
i campi e i crocicchi inamidati
da un culto solennemente indifeso.
Distilla,
gocce di vitalità
tra gli alambicchi della speranza,
dove occhi di fanciulli
attendono l’alba di un nuovo mondo
che non conosca inesorabili tramonti
ma l’ebbrezza e l’energia
di un caldo ed accogliente
raggio di sole.
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