13 LUNEDÌ -
S. Margherita Maria Alacoque
* 16:30
Catechesi 1a e 2a elementare
* 16:30
Allenamenti di pallavolo “under 10” presso
la palestra della scuola elementare
* 17:30
Allenamenti di pallavolo “under 14” presso
la palestra della scuola media
* 21:00 S.
Messa per tutti i defunti della Comunità
Parrocchiale
segue: incontro Caritas in casa
parrocchiale
14 MARTEDÌ
- S. Callisto I, papa
* 8:30 S.
Messa (+ Dell’Orto Cesare Teresina e Clelia)
* 16:30
Catechesi 5a elementare e 1a media
* 17:30
Allenamenti di pallavolo “under 16” presso
la palestra della scuola media
15 MERCOLEDÌ
- S. Teresa d’Avila
* 9:30 S.
Messa (+ Biella Luigi)
* 16:30
Catechesi 3a e 4a elementare
* 16:30
Allenamenti di pallavolo “under 12” presso
la palestra della scuola media
* 18:00
Allenamenti di pallavolo “under 14” presso
la palestra della scuola media
* 20:45
Catechesi adolescenti, 18enni e giovani
* 21:00
Prove del Coro in sala Santa Rita
16 GIOVEDÌ
- B. Contardo Ferrini
* 16:40 S.
Messa nella cappella dell’oratorio (+ fam.
Vergani e Pozzoni)
* 17:30
Allenamenti di pallavolo “under 16” presso
la palestra della scuola media
17 VENERDÌ
- S. Ignazio d’Antiochia
* 8:30 S.
Messa (+ Viganò Carla)
* 16:30
Allenamenti di pallavolo “under 10” presso
la palestra della scuola elementare
* 18:00
Allenamenti di pallavolo “under 12” presso
la palestra della scuola media
* 18:00
Catechesi 2a e 3a media
18 SABATO -
S. Luca, evangelista
* 16:30
SPORTELLO CARITAS presso la casa
parrocchiale
* 17:00 S.
Confessioni, in chiesa
* 18:00 S.
Messa domenicale vigiliare (+ Pozzoni Luca -
- Boaretto Antonio - - Maggioni Giuseppe e
Pozzoni Silvia - - i.o. ringraziamento a Dio
per la donazione degli organi)
19 DOMENICA
- Dedicazione del Duomo di Milano,
Chiesa Madre di tutti i fedeli ambrosiani
* 8:00 S.
Messa
* 10:30 S.
Messa (+ Tocchetti Armando - - Brivio
Severino - - Dallorto Francesco
i.o. festa per l’80° compleanno della Classe
1934)
* 14:30 in
oratorio: prove per il teatro di Natale
* 15:15
Battesimo di Elisa e Matteo Sangalli, Andrea
Belluz
* 15:30
nella cappella dell’oratorio: recita del
Rosario
segue: incontro di Azione Cattolica
Parrocchiale
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prossime date
per l’amministrazione del Battesimo
9 novembre - 14 dicembre - 11 gennaio sempre
alle ore 15:15
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Cresima:
sabato 30 maggio 2015, alle ore 18:00
Prima
Comunione: domenica 31 maggio 2015 alle ore
10:30
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G.....
Era ieri
che tornavamo festanti e soddisfatti dalla
vacanza in montagna con i nostri piccoli
e... è già passato agosto con l’unico
appuntamento oratoriano del periodo (le
serate di incontro con la comunità
giovanile, una presenza invidiabile e molto
fruttuosa...); poi abbiamo finito la
preparazione, anzi addirittura lo
svolgimento della festa dell’Oratorio e ...
mentre leggete queste righe è già quasi
tutta passata anche la festa compatronale;
pensate che sto fissando le date e
scegliendo l’hotel per il CAMPEGGIO 2015...!
Ma
bisogna che io mi fermi un attimo, perché ho
da fare una cosa (pur essendo di "diritto"
quotidiano) che ha bisogno di momenti
particolari.
Mi fermo
e - guardando indietro - dico GRAZIE a Dio
perché nella Comunità, attorno al Suo Nome,
si muove un bel giro di persone.
Quindi
GRAZIE anche a voi, qualsiasi cosa abbiate
fatto, in qualsiasi cosa abbiate aiutato.
Mi
raccomando: non smettete!
dA
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GIOVANNI
BATTISTA MONTINI
vescovo di Milano e poi papa
col nome di PAOLO VI, domenica prossima
BEATO
La famiglia, la gracile
salute, il carattere
Giovanni Battista Montini
nacque a Concesio (Brescia) il 26 settembre
1897 e alla nascita era talmente gracile e
debole, che i medici che assistettero al
parto, sentenziarono: “Durerà soltanto fino
a domani”. I genitori erano Giorgio Montini
e Giuditta Alghisi, famiglia benestante.
Il bambino si riprese, ma
crescerà stentatamente e malaticcio; come
carattere prese soprattutto dalla madre,
nobildonna delicata e gentile, piena d'amore
per la sua famiglia, ma non espansiva, di
poche carezze che manifestassero
esteriormente questo affetto. Il padre
Giorgio era impegnato attivamente a rompere
l'isolamento, in cui vennero a trovarsi i
cattolici, dopo la proclamazione di Roma a
capitale d'Italia; giovane avvocato era
fautore di idee e lotte stimolanti contro
l'anticlericalismo imperante; nel 1881 fu
chiamato a dirigere il quotidiano cattolico
“Il Cittadino di Brescia”. La passione per
la stampa, le polemiche roventi ma sempre
civili del padre, si trasmetteranno presto
al figlio Giovan Battista, che dimostrò
sempre una predilezione per lo scrivere, che
faceva intravedere una futura carriera di
scrittore o critico letterario.
Crebbe all'ombra e sotto la
guida del padre, ebbe sempre un carattere
severo e malinconico, in contrasto al clima
gioioso e di concordia della sua famiglia,
allietata da tre figli Ludovico, Giovan
Battista e Francesco e da tanti parenti
della patriarcale famiglia, agiata e senza
ristrettezze economiche. Eppure su
quest'adolescenza privilegiata del giovane
Battista c'era come un incubo, la sua
gracilità fisica; aveva febbre improvvisa
che lo abbattevano, fu dato ad allevare per
14 mesi ad una coppia di contadini, ma il
suo ritorno a Brescia continuò ad
impensierire i medici per il suo sviluppo.
Gioventù, studi, sacerdozio.
Alternò brevi periodi di
studio negli Istituti dei Gesuiti, sempre
interrotti per motivi di salute e proseguiti
privatamente, ciò gli impedì di avere quei
contatti così necessari con altri compagni
di scuola. Ciò nonostante tentò di
arruolarsi nella Prima Guerra Mondiale, ma
naturalmente fu scartato. Amante della
velocità, la cui paura aveva vinto a forza
di volontà; in una discesa folle sulla bici,
accusò un malore che verrà diagnosticato
come uno scompenso cardiaco, che scomparve
nel tempo.
La vocazione al sacerdozio
non fu folgorante, ma graduale, frequentando
sacerdoti e respirando il clima religioso
della sua famiglia. Ebbe come padre
spirituale l'oratoriano padre Giulio
Bevilacqua, con il quale instaurò
un'amicizia profonda. Frequentando da
esterno il Seminario bresciano, sempre per i
noti motivi di salute, con l'aggiunta di un
lungo esaurimento nervoso; giunse ad essere
ordinato sacerdote il 29 maggio 1920. Il
vescovo decise per lui una destinazione per
Roma; prima si laureò in cinque mesi, a
Milano in Diritto Canonico, poi nell'autunno
del 1920, il giovane sacerdote arrivò a
Roma, alloggiando al Collegio Lombardo e si
mise subito all'opera iscrivendosi alla
'Gregoriana' per la Teologia e
contemporaneamente all'Università Statale,
alla Facoltà di Lettere.
Nella Curia Romana, carriera,
Assistente FUCI , formatore di futuri
politici
Montini entrò nell'Accademia
dei nobili ecclesiastici, passaggio
necessario per tutti i diplomatici della
Chiesa, dove s'impara la difficile arte di
trattare con i potenti e curando i rapporti
internazionali. Nella Curia romana si
distinse per la sua attenzione, la rapidità
nell'apprendere lingue straniere,
studiosissimo.
E nel giugno 1921 con pochi
effetti personali e tanti libri si trasferì
in Vaticano, a 24 anni, da dove uscirà
trent'anni dopo, si laureò in Teologia,
conseguì il Diploma dell'Accademia per la
diplomazia, ma dovette lasciare la Statale e
il suo desiderio di laurearsi in Lettere. Fu
chiamato il “pretino che non prende mai le
ferie”, lavoratore instancabile, la sua
scrivania era sempre piena di pratiche da
sbrigare. Nel 1922, salì al trono pontificio
l'arcivescovo di Milano Achille Ratti, che
prese il nome di Pio XI; sotto il suo
pontificato cominciò l'ascesa nella Curia di
Montini, che si fermerà solo al vertice.
Fu inviato per tre mesi a
Parigi per approfondire gli studi, poi per
quattro mesi alla segreteria del Nunzio di
Polonia a Varsavia, ma il freddo del Nord lo
fece ammalare sempre di più, quindi ritornò
a Roma. Per il suo desiderio di
un'esperienza pastorale, così necessaria per
un prete, gli fu affidato il compito di
Assistente spirituale del Circolo
Universitario Cattolico di Roma. Trascorsero
così due anni di apostolato gioioso, oltre
il suo lavoro in Curia; gli studenti lo
chiamarono “don Gibiemme” e gli davano del
tu, si può dire che scoperse la sua
gioventù, con scampagnate ai castelli
romani, l'organizzazione di giochi e corsi
didattici, provocando le uniche risate
spontanee della sua vita; in seguito al
massimo sorriderà con un dolce,
consenziente, a volte mesto sorriso, ma mai
allegro. Nel settembre del 1925, nel pieno
del clamore della 'Marcia su Roma' fascista,
papa Pio XI gli diede l'incarico di
Assistente Nazionale della FUCI (Giovani
universitari cattolici), carica che tenne
dal 1926 al 1933.
Monsignore, collaboratore del
Segretario di Stato, braccio destro di papa
Pio XII
Intanto nella Curia
continuava a salire di grado; nel 1934 era
monsignore. Nel 1937 ad appena 40 anni,
venne nominato “sostituto degli Affari
Ordinari”, terzo gradino della gerarchia
vaticana. Nel 1939 papa Pio XI morì quasi
improvvisamente e Pacelli venne eletto papa
con il nome di Pio XII: il suo pontificato
vide il grande sconvolgimento della Seconda
Guerra Mondiale, che lo rese drammatico ed
angosciante nel suo ministero pontificale. E
al suo fianco, discreto ma attivo, sempre
nell'ombra, il suo Sostituto Montini che a
suo nome agiva in tutti i campi,
dall'organizzazione dei soccorsi nel
neutrale Vaticano, all'opera diplomatica fra
i contendenti.
Con 16 ore di lavoro al
giorno organizzò l'Anno Santo del 1950;
fondò le ACLI e la Pontificia Opera di
Assistenza. Fu il braccio destro del papa,
ricevette ogni tipo di personalità; era
primo ministro e insieme ministro degli
esteri, eppure Pio XII non lo elevò dal
semplice grado gerarchico di monsignore;
rimase pur essendo il numero due del
Vaticano, un uomo modesto, sobrio, viveva in
un semplice appartamento. Il 3 novembre 1953
Montini fu allontanato da Roma, promovendolo
nel contempo arcivescovo di Milano.
Arcivescovo di Milano
Il nuovo arcivescovo partì da
Roma il 6 gennaio 1954 dopo 30 anni, per
intraprendere nella grande diocesi
ambrosiana, la sua nuova esperienza
pastorale, qualità che mancava alla sua
formazione di alto uomo di Chiesa, quindi
anche se fu considerato da molti un esilio,
alla fine fu un disegno della Provvidenza
Divina. Nella diocesi di S. Ambrogio,
Montini trovò una situazione socio-politica
in piena evoluzione, si era nel periodo
della ricostruzione civile e industriale
post-bellica e ogni giorno arrivavano treni
carichi di immigrati dal Sud. L'angoscia di
vedere una società che convulsamente, era
tutta impegnata alla costruzione di un mondo
profano e materiale, lo sconvolse al punto
di essere tentato di abbandonare tutto. Ma
nel discorso d'insediamento, presenti tutte
le componenti della società milanese, egli
si dichiarò il pastore alla ricerca delle
pecore smarrite, deludendo chi si aspettava
di sentire il politico raffinato qual'era.
In poco tempo riformò tutta la diocesi con
piglio e metodi manageriali, ristrutturò il
palazzo arcivescovile in abbandono.
In breve lasciò le vecchie
abitudini della Curia romana, per assumere
il ritmo di lavoro ed efficienza dei
milanesi; girò da una fabbrica all'altra
incontro al mondo del lavoro; convinse
l'alta finanza della città a sostenere la
costruzione di nuove chiese.
Cardinale con Giovanni XXIII,
diventa papa Paolo VI.
Venne eletto papa Giovanni
XXIII, l'anziano Angelo Roncalli, patriarca
di Venezia, il quale come suo primo scritto
inviò una lettera all'arcivescovo di Milano
per comunicargli la sua intenzione di
nominarlo cardinale. In altre occasioni
Giovanni XXIII disse: “Quel nostro caro
figlio che sta a Milano, noi siamo qui a
tenergli il posto” e lo mandò in giro per il
mondo a rappresentarlo, gli fece conoscere
ed approfondire non solo il mondo cristiano
ma anche quello di altre religioni; proprio
come un tirocinio per ogni futuro papa.
E così dopo il breve
pontificato di papa Giovanni, il papa che
aveva indetto il Concilio Ecumenico Vaticano
II, alla sua morte avvenuta fra il compianto
generale il 3 giugno 1963, nel successivo
conclave il 21 giugno 1963, veniva eletto
265° successore di San Pietro, Giovan
Battista Montini, il gracile pretino di
Brescia, con il nome di Paolo VI, aveva 66
anni. Un compito pesantissimo per chiunque
dopo il rivoluzionario pontificato di papa
Giovanni, che aveva scosso dalle fondamenta
la Chiesa, e che aveva cercato ciò che ci
unisce, non ciò che ci divide. Toccò a lui
di continuare il Concilio e portarlo a
termine.
Scrisse encicliche basilari
per la dottrina della Chiesa, come l'”Ecclesiam
suam”, la “Misterium fidei”, la “Populorum
progressio”, l'”Humanae vitae”, quest'ultima
sul controllo delle nascite e sulla
'paternità responsabile', che tante
polemiche suscitò e che costrinse per la
prima volta un papa a difendersi
pubblicamente.
Dopo secoli fu il primo papa
ad uscire dall'Italia e ad usare l'aereo;
come prima tappa dei suoi futuri viaggi
apostolici si recò in Palestina il 4 gennaio
1964, suscitando un delirio di entusiasmo
nelle strette vie di Gerusalemme, rischiando
di rimanere soffocato dalla folla.
Abolì stemmi, baldacchini, la
tiara pontificia, i flabelli bizantini delle
fastose cerimonie pontificie, la sedia
gestatoria, le guardie nobili, i cortei di
armigeri, il trono fu sostituito da una
poltrona, la Guardia Palatina; con suo
decreto stabilì che i cardinali dopo gli 80
anni non potevano entrare in conclave; fece
costruire la grandiosa aula delle udienze,
che oggi porta il suo nome.
Rimodernò uffici e strutture
del Vaticano, il modo di vestire, l'uso
della lingua inglese al posto della latina;
vennero introdotti computers e telescriventi
collegati con tutto il mondo. Riformò le
cariche e i dicasteri della Curia,
ridimensionò il Sant'Uffizio; invece dei
soliti romani, chiamò da tutto il mondo
uomini nuovi internazionalizzando il
Vaticano.
Andò in India, all'ONU, a
Fatima in Portogallo, in Colombia, a
Ginevra, in Uganda, nelle Filippine, dove
scampò ad un attentato, nelle Isole Samoa,
l'Australia, l'Indonesia, Hong Kong e
naturalmente in tante città italiane e
parrocchie romane.
Pochi mesi prima della sua
morte, avvenuta a Castelgandolfo il 6 agosto
1978, aveva scritto una intensa preghiera
per il funerale dell'onorevole Moro, che
aveva personalmente officiato in Laterano.
Il suo pontificato era durato 15 intensi e
tormentati anni; la sua vita 81 anni.
Il 30
settembre 1897 il mondo cristiano si sentì
più povero.
A Lisieux, in Francia, moriva a soli 24 anni
Teresa del Bambino Gesù,
una delle persone più grandi che abbia
vissuto sulla terra. Ma Dio non
lascia mai soli i suoi figli. Quello stesso
giorno a Concesio, in provincia
di Brescia, fu battezzato un "figlio di
Dio", nato da soli quattro giorni:
Giovanni Battista, della famiglia Montini.
AMICIZIA
A 17 anni rafforza le sue amicizie. Ad
Andrea Trebeschi, suo coetaneo
scriveva: "Mi chiedi se la nostra amicizia
continuerà. E perché non dovrebbe
continuare? I tuoi ideali di bene ... devono
essere i miei ideali. Potremo camminare
l’uno accanto all’altro, aiutarci a
vicenda... È dolce pensare che attraverso
gli anni
della mia vita, avrò a fianco te come amico
che comprenderà i miei pensieri...".
Padre
Giulio Bevilacqua, prete dell’oratorio
frequentato da Giovanni Battista, diceva:
"Sui ‘no’ non si può costruire la vita..."
Dopo
l’ordinazione sacerdotale, don Giovanni
Battista celebra la prima
Messa presso la chiesa della Madonna delle
Grazie, indossando una
pianeta bianca, ricavata dall’abito da sposa
della mamma...
Quando
fu eletto papa, il cardinale Giovan Battista
Montini, ebbe a dire profeticamente:
“Forse il Signore mi ha chiamato a questo
servizio non già perché io vi abbia qualche
attitudine,
ma perché io soffra qualche cosa per la
Chiesa”. La sua acuta intelligenza gli fece
intuire
realisticamente, sin dal primo momento, il
lato più pesante di una missione densa di
incognite e
di tribolazioni, che cadeva improvvisamente
sulle sue spalle e che avrebbe messo a dura
prova
il suo carattere ed anche il suo fisico.
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