Ecco il tema del prossimo Oratorio estivo. Ancora una volta il
Signore Gesù è al centro dell'Oratorio estivo, determinando il cuore
di una proposta che invita i ragazzi ad appropriarsi dei loro spazi
e del loro tempo, per abitarli come forse non hanno mai fatto! «E venne ad abitare in mezzo a noi» è la frase evangelica che darà il tenore a tutta un'estate in oratorio, in continuità con il percorso dell'Oratorio estivo degli ultimi due anni, in cui il confronto diretto fra la Parola di Dio e l'esperienza umana ha messo al centro prima le parole umane (PassParTu), poi il corpo (Every-body) e ora l'abitare come immagine di una trasformazione che è possibile dentro e fuori di noi. Lo slogan «Piano terra» C'è un piano che è quello di Dio, in cui la terra non è vuota ma abitata dall'uomo, cioè da chi sa riconoscerne il valore, da chi sa dare senso alle cose e nomi a situazioni e incontri. Dio ha voluto nel mondo l'umanità perché lo abitasse e quindi lo trasformasse, potendo dire «sono a casa»! È così che, negli occhi e nel cuore degli uomini, Dio può rispecchiarsi e trovare una risposta creativa e libera al suo amore. Questo «Piano terra» diventa la missione dei ragazzi del prossimo Oratorio estivo a cui si chiederà di scoprire il valore delle loro azioni, delle loro scelte, dei loro gusti e dei loro comportamenti. Abitare con stile Lasciare un segno stabile, insostituibile e del tutto personale in uno spazio che è il proprio spazio è ciò che significa abitare: noi lo proporremo ai ragazzi come stile di vita perché nessuno «si lasci vivere», ma ciascuno sia protagonista della sua vita, per crescere secondo la forma propria del Vangelo. Ha fatto così Gesù: è entrato in punta di piedi nel mondo ma poi, con la sua impronta e il suo passaggio, lo ha trasformato, e ora questo mondo non è più lo stesso! Anche i luoghi in cui abitiamo, a partire dalle nostre case, possono diventare più belli e più buoni se ciascuno fa la sua parte e usa la sua intelligenza, la sua energia e la sua creatività. L'immagine della casa La casa sarà l'immagine di un cammino che durerà tutta l'estate. Entreremo in una casa – che faremo sempre più nostra – e ci impegneremo a vivere i suoi ambienti o tutti gli ambienti insieme. Un pensiero di «Piano terra» Questo pensiero è il passaggio dall'«avere una casa» all'«abitare una casa»: cioè dal vivere dentro uno spazio in modo anonimo, senza incidere sulle situazioni e sulle relazioni, rimanendo in una forma di passività di chi si «lascia vivere», al prendere in mano la propria vita, nel senso del trasformarla secondo le proprie inclinazioni, in relazione stretta e familiare con gli altri, dando il proprio insostituibile contributo anzi apportando quel senso di novità che solo chi vive con gioia e creatività può donare. L'oratorio … una casa da abitare Per fare tutto questo offriremo ai ragazzi una casa che è l'oratorio! Lo stile dell'abitare, ad imitazione di Gesù, si può esercitare proprio in oratorio! È così che, in vista dell'estate, cercheremo di prepararci perché l'oratorio sia sempre più e ancora meglio «casa che accoglie». Nel pensiero dell'abitare c'è la percezione di sentirsi custoditi, in un luogo sicuro che ciascuno riconosce come proprio. È l'impegno di adulti e animatori esercitarsi in primo luogo per farsi «custodi» dei ragazzi e poi perché si generi un senso di appartenenza all'oratorio - e quindi alla comunità cristiana - che si può costruire solo con un cammino di «responsabilizzazione». |
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alle famiglie interessate
dall’amministrazione dei Sacramenti raccomandiamo 19 LUNEDÌ - 20 MARTEDÌ
- 21 MERCOLEDÌ
- 22 GIOVEDÌ - S, Rita da Cascia,
religiosa 23 VENERDÌ
- 24 SABATO - 25 DOMENICA - sesta di Pasqua 26 LUNEDÌ
- S. Filippo Neri,
sacerdote 27 MARTEDÌ - 28 MERCOLEDÌ - beato Luigi Biraghi, sacerdote 29 GIOVEDÌ - Ascensione del
Signore 30 VENERDÌ - 31 SABATO - Maria incontra
Elisabetta 1 DOMENICA
- settima di Pasqua °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
martedì 13 maggio alle ore 5:20 è nata MELANI CORREA lo annunciano i fratelli Omar e Jeremy gioia a loro e ai loro genitori °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
siamo quasi pronti per l’ ORATORIO FERIALE: Qualche ora di
tempo donato, allevia la fatica di tutti °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
visione parziale del castello delle nostre campane (lato visibile da via Lecco): si riconoscono - in senso orario, partendo da sinistra in alto - la SESTA, la QUINTA, la SETTIMA e l’OTTAVA (la più piccola, fusa nell’anno 1914, con una "bocca" del diametro di 72,5 cm. è mossa da una ruota di 132 cm, può produrre 28 rintocchi al minuto) le campane battono il tempo della nostra vita, non solo perché scandiscono le ore, ma anche e soprattutto perché ci richiamano alla preghiera e ci accompagnano nelle scadenze significative; elencando a rovescio diremmo: alla morte, per un anniversario, per il matrimonio, alla cresima, per la prima comunione e... da qualche anno per la nascita! Infatti suonano il famoso INNO ALLA GIOIA, ogni volta che viene segnalata una nuova vita.
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