15 LUNEDÌ - S. Teresa
di Gesù, vergine e dottore della Chiesa
* 16:30 Catechesi 1a e 2a
elementare
* 17:30 Allenamenti di
pallavolo “under 10” presso la palestra
della scuola elementare
* 21:00 S. Messa per tutti i
defunti della Comunità
segue: incontro Caritas in casa parrocchiale
* 21:00 Prove del Coro in
sala Santa Rita
16 MARTEDÌ - Beato Contardo Ferrini
* 8:30 S. Messa (+ Biella
Luigi - - fam. Vergani e Pozzoni)
* 16:30 Catechesi 5a
elementare e 1a media
* 17:30 Allenamenti di
pallavolo “under 14” presso la palestra
della scuola media
17 MERCOLEDÌ - S.
Ignazio di Antiochia, vescovo e martire
* 9:30 S. Messa (+ Viganò
Carla)
* 16:30 Catechesi 3a e 4a
elementare
* 16:45 Allenamenti di
pallavolo “under 12” presso la palestra
della scuola media
* 20:45 Catechesi
adolescenti e 18enni
* 21:00 Prove del Coro in
sala Santa Rita
18 GIOVEDÌ - S. Luca,
evangelista
* 16:40 S. Messa nella
cappella dell'oratorio(+Brivio Maria, Adele
e suor Priscilla ,
Brambilla Carlo e Bruno)
* 17:30 Allenamenti di
pallavolo “under 14” presso la palestra
della scuola media
19 VENERDÌ -
* 8:30 S. Messa (+ Panzeri
Alessandro e fam.)
* 16:30 Allenamenti di
pallavolo “under 10” presso la palestra
della scuola elementare
* 17:00 Allenamenti di
pallavolo “under 12” presso la palestra
della scuola media
* 18:00 Catechesi 2a e 3a
media
20 SABATO -
* 16:30 SPORTELLO CARITAS
presso la casa parrocchiale
* 17:00 S. Confessioni, in
chiesa
* 18:00 S. Messa domenicale
vigiliare (+ Giacomo, Gianna, Giuseppe,
Giuseppina e Vittorio - -
Cogliati Lina e fam. - - Villa Luigi - -
Bonfanti Alberto)
21 DOMENICA -
Dedicazione del Duomo di Milano, chiesa
madre dei fedeli ambrosiani
* 8:00 S. Messa (+ Ponzoni
Rosa - - Pozzoni Mario - - Sala Renato e
Colombo Severino)
* 10:30 S. Messa (i.o. 50°
di Matrimonio di Perego Giuditta con
Sabadini Adriano
+ Casati Giulia e Angelo)
* 14:30 in oratorio: prove
per il teatro di Natale
* 15:15 Battesimo di Meroni
Mattia e D’Acci Cristian Rocco
* 15:30 nella cappella
dell’oratorio: recita del Rosario
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FINITA LA FESTA...
(non ancora gabbato il
santo, dovendo fare la processione)
Non voglio dire grazie
perché avrei il grande imbarazzo di
stabilire da chi cominciare, però un grazie
obbligatorio lo devo dire: a Dio perché mi
ha dato (ci ha donato) di vivere giornate
intense e di straordinaria bellezza. Questo
grazie raggiunga tutti! Ma con queste poche
parole intendo soprattutto sollecitare a
continuare. Una volta si diceva che la
perseveranza è la virtù dei forti; forse è
vero, ma aggiungerei anche che è la virtù di
chi ama ciò che fa e l’atteggiamento di chi
- in ciò che fa - si mette in gioco.
Non facciamoci prendere dalla critica; a
volte è necessario sottoporre quello che
facciamo a severo esame, ma più di frequente
la critica nasce da un cuore povero e da una
visione limitata, quando non da una mente
turbata.
Guardiamoci negli occhi e sosteniamoci nel
vedere (e nel fare) il bene. Buon anno
parrocchiale! dA
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La PORTA della FEDE
La forza bella della
FEDE
Giovedì scorso, cinquant'anni dopo, l'inizio
del Concilio si è aperto l'Anno della fede.
Le due aperture vogliono essere comprese in
sintonia e sostenersi a vicenda. Il Papa ha
indicato il legame, il Sinodo dei Vescovi ne
sta tracciando il passaggio. Se qualcuno si
era immaginato un Sinodo preparato per
chiudere quello che il Concilio aveva
aperto, si è semplicemente sbagliato.
Nell'aula del grande raduno sta prendendo
ritmo e forma, piuttosto, una passione
dominante: dobbiamo noi stessi aprirci alla
fede; e riaprire di nuovo, per tutti, la
porta della fede. Niente altro, prima di
questo.
È una parola forte, se ci pensate, che
riassume una transizione e porta in campo
l'autentica svolta che ne doveva maturare.
Certo, per quanto appaia tutta l'enormità
dell'impresa, ricondotta alla questione
della fede, essa sembra persino più
semplice, adesso. La fede, proprio lei, è il
nostro tesoro più prezioso. Lo è per noi, lo
è per tutti. Non possiamo perderla, non
vogliamo corromperla, non intendiamo
affogarla in un gergo per iniziati, né
dissiparla a poco prezzo pur di trarne
vantaggio per noi. Non è solo il tema del
nostro impegno, è la sua forza migliore.
La fede è una forza bella. Ricominciamo a
guardarla con occhio più limpido e scopriamo
che la potenza della fede e l'inizio
dell'evangelizzazione coincidono fin dal
primo momento. Infatti si comunica la fede
che si ha, e la fede che si dona è proprio
quella più allegra, che non cede mai.
La fede del resto, anche per tutto questo
tempo, non è mai stata abbandonata a se
stessa: nemmeno nei momenti più difficili.
Ha sempre accantonato grano buono, per i
momenti di carestia. Ha persino trasformato
l'acqua in vino migliore, quando si doveva
fare un miracolo per non mortificare gli
ospiti. Il Signore e lo Spirito ci hanno
colmato di santi e di saggi, quanti ne
servivano: pochi noti, moltissimi quasi
invisibili. Abbiamo fatto tesoro
dell'insegnamento del Signore, parola per
parola: la dottrina e la catechesi della
tradizione cattolica non sono arrivate per
caso, raccolgono l'eredità migliore dei
Padri della fede: non improvvisazioni,
magistero autentico, affinato nel fuoco
dello Spirito.
Insomma, ecco la scoperta: la fede stessa è
la nostra vera ricchezza, il nostro lato
migliore, la nostra bellezza realmente
guardabile. Una volta che puntiamo a essa,
non abbiamo bisogno di orpelli per
restituire credibilità alla potenza della
sua Parola, e commozione alla sua capacità
di riconciliare l'uomo con Dio.
Questa buona coscienza deve riprendere
respiro, scioglierci dalla nevrosi del
tempo, restituirci uno sguardo lieto e non
corrucciato. In mezzo a tutti gli espedienti
che ci siamo inventati, e a tutti i puntigli
che ci hanno stremati, si riapre dunque la
porta della fede. E scopriamo – un po' con
emozione e un po' con vergogna – che ci
siamo immaginati di passare dovunque,
eccetto che di lì. Intanto, sono passati
anni. Ma adesso, molti segni fanno veramente
pensare che ci stiamo tutti riconciliando
con la bellezza di quella apertura che la
fede stessa è.
Me lo sento, vi dico. Quando ci vedrete
tutti su quella soglia, saprete che è un
gran giorno. La storia si riaprirà,
scoprendo quello che ci siamo persi in
questi decenni. E vi verrà voglia di
riaprire la porta della vostra casa, per la
sorpresa di quello che vi verrà incontro.
Pierangelo Sequeri
(ripreso da Avvenire)
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