come
è nata la festa del CORPUS DOMINI?
Giuliana di Cornillon Nasce al tempo in cui
Liegi è la capitale (famosa per le sue
scuole) di una delle signorie che poi
formeranno il regno dei Belgi. Perde i
genitori da piccola e viene affidata alle
monache di Mont-Cornillon, lì vicino .
Crescendo, Giuliana decide farsi monaca e
dopo qualche tempo si comincia a parlare di
sue visioni, di rivelazioni... Ne scriverà
la vita un chierico di Liegi, senza però
averla conosciuta, egli fa emergere un fatto
certo: l'influenza di Giuliana sulla Chiesa
del tempo (e di sempre).
Ecco una delle sue visioni: di notte, vede
splendere in cielo la luna, ma attraversata
da una misteriosa striscia buia. Secondo
lei, questa “luna incompleta” raffigura la
liturgia, al cui pieno splendore manca
l'essenziale: una festa che onori il Corpo
di Gesù sacrificato per l'umanità. Questa
visione lei la tiene vent'anni per sé, e
infine la confiderà solo alla monaca Eva e
alla volontaria Isabella, infermiera dei
lebbrosi. Un'alleanza a tre, per dare forma
precisa a una religiosità eucaristica già
ben presente in Liegi, nei sodalizi
religiosi, nella predicazione e negli
scritti di sacerdoti famosi, a cominciare
dal X secolo col grande Raterio, futuro
vescovo di Verona.
Le
tre donne coinvolgono preti e frati,
comunità, parrocchie. Vengono a parlare con
Giuliana i vescovi di Cambrai e di Liegi. A
quest'ultimo, Roberto di Thourotte, lei
chiede di istituire subito in diocesi quella
festa, che si chiamerà del Corpus Domini.
Molti però sono contrari, il vescovo esita.
Ma Giuliana va giù per conto suo, facendo
già preparare in latino l'Ufficio
(preghiere, letture, canti) per la nuova
celebrazione. Quando si conosce in giro
quel testo (che comincia con le parole
Animarum cibus = cibo delle anime) se ne
appassionano un po' tutti: è letto,
spiegato, cantato. Così sospinto, nel 1246
il vescovo istituisce la festa diocesana del
Corpus Domini. Sosteneva l'iniziativa anche
l'arcidiacono di Liegi, Giacomo Pantaléon,
di Troyes (Francia). E proprio lui nel 1261
diventa Papa, col nome di Urbano IV.
Come se avesse ancora Giuliana lì a
spingerlo (in realtà lei era già morta nel
1258), nel 1264, con la bolla Transiturus,
egli istituisce la festa del Corpus Domini
per l'intera Chiesa.
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