Il segno
di croce
L’altro
giorno, camminando a piedi
per strada, sono sbucato in
via Monza quasi
all’improvviso poiché
procedevo spedito. Un poco
lontano vedo un uomo che fa
il segno di croce! "Toh -
penso - c’è ancora qualcuno
che ritiene che io porti sf...".
Intanto gli vado incontro.
Ci incrociamo, saluto
delicato.
Poi,...
arrivo all’altezza dove si
trovava lui, dove aveva
fatto quel gesto in modo
solenne - devo dire - e
neanche tanto mascherato:
sorpresa! Ero di fronte alla
grotta che racchiude la
statua della Madonna nel
cortile della scuola
materna. Ecco perché aveva
fatto il segno di croce: era
un saluto, una riverenza.
Superata la frustrazione del
fallimento anche come
iettatore, ho ripreso a
riflettere seriamente.
Quell’uomo aveva dedicato un
istante a Maria,
riconoscendone una
"presenza" - seppure solo
richiamata - nell’effige. Un
uomo, maschio, un pò avanti
in età: merce rara. Infatti,
per convenzione e per
constatazione, si dice che
siano proprio i maschi ad
opporre maggiore resistenza
alla fede e soprattutto al
darle rilevanza pubblica.
Eppure un uomo ha fatto il
segno di croce a bordo
strada, senza alcuna
considerazione per chi
passava.
Mi è
tornato alla mente quanto
vivevo da ragazzo: si
giocava nella parte in erba
della piazzetta di fronte a
un’edicola della Madonna al
limitare del paese; i
contadini passavano per
andare nei campi e non ce
n’era uno che non sollevasse
il cappello abbozzando un
saluto verso l’immagine
sbiadita; una religiosità
semplice, per fortuna non
ancora smarrita del tutto.
È
ancora possibile farsi il
segno di croce oggi?
Certamente, perché attorno a
noi non mancano i segni
"sacri". Lo possono fare gli
uomini, i papà (ma vale
anche per le mamme) che,
rientrando, incontrano
quell’"immagine di Dio" che
sono i figli. Lo possono
fare i figli tutte quelle
volte che incrociano le
braccia e gli occhi che sono
la sorgente della loro vita.
Ma
allora...? Perché non farlo
insieme, il segno di croce,
vincendo quel pudore - un pò
fasullo, un pò citrullo -
che ci vuole devoti nel
segreto e distaccati nel
concreto? Perché non
approfittare di questa
quaresima per fare della
propria casa una piccola
"edicola" dove si vede un
frammento - seppure sbiadito
- del volto di Dio?
I
bambini, più sfacciati e
incoscienti, possono
suggerirlo; gli adulti, più
solidi e coerenti, possono
sostenerlo: il venerdì sera,
ogni venerdì, tanto per
cominciare. dA
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