LUCE PER GLI OCCHI

In un momento di particolare confusione spirituale, il popolo di Israele appena liberato dall'oppressione egiziana va cercando il volto del proprio Dio e gli pare di trovarlo in quello di un vitello di metallo fuso. Ma non è così, non è qualcosa che esce dalle mani dell'uomo che possa sostenere l'uomo stesso.
Anzi, il vitello diverrebbe la ragione della sua perdizione e della sua condanna, se Mosè non si mettesse di mezzo.
"Mosè supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «... desisti dall'ardore della tua ira, .... ricordati di Abramo, di Isacco, ... ». E Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo". (vedi Esodo 32,1-14)
Ecco la strategia di Mosè: porta davanti a Dio i bei tempi, le belle immagini di un passato tutt'altro che superato, "ricordati" - dice - consapevole che Dio, sorgente di ogni bene, non può se non essere tesoriere di questo. E raggiunge il suo scopo, perché il bene, anche piccolo sovrasta sempre il male.Non si può dire che i nostri tempi non siano attraversati da una generale, vasta confusione spirituale: sono in molti a costruirsi in proprio immagini di Dio che non sono altro che vitelli. La conseguente solitudine crea aggressività, gelosia (perché il dio del vicino appare sempre migliore...)paura del futuro.Eppure - io credo - Dio sostiene ancora oggi molti "Mosè", che sanno parlare a Lui del bene (tanto, da rimettere il luce) che c'è in giro; e suscita continuamente uomini che sanno parlare di Lui, della bontà che con generosità distribuisce, seppure - in noi e attorno -
facciamo fatica ad accoglierla. 

Dio la vede. C’è tanta bontà nel mondo, tanto bene nel nostro paese, bello quanto le montagne nelle mattinate limpide: qualche volta sono gli occhi, capaci di notarlo, che mancano. 

A Natale chiediamo luce, luce per gli occhi. 

Apri gli occhi e ammira il bene  che fiorisce  attorno a te. Contempla Gesù, il Bene che ci vuole Dio!