dal 26 Settembre
al 2 Ottobre 2011 |
27 MARTEDÌ
- S. Vincenzo de’ Paoli, sacerdote 28
MERCOLEDÌ - Beato Luigi Monza, sacerdote 29 GIOVEDÌ
- SS. Michele, Gabriele, Raffaele, arcangeli 30 VENERDÌ
- S. Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa
1 SABATO
- S. Teresa di Gesù Bambino 2 DOMENICA
- quinta dopo il martirio di SAN GIOVANNI BATTISTA ****************************************************************************************** BENVENUTO
Con l'aiuto dell'araldica - scienza di carattere storico che studia l'interpretazione degli stemmi - cerchiamo di comprendere lo stemma del nostro nuovo vescovo, cardinale Angelo Scola. In esso spicca su fondo azzurro l'immagine di una nave. Già nell'iconografia paleocristiana la nave è uno dei simboli più ricorrenti, perché rimanda ad alcuni episodi biblici di grande rilevanza. Basti pensare all'arca di Noè, simbolo della salvezza dalle acque del diluvio; o ancora alla barca di Pietro che, pur nelle tempeste del mare, non è squassata, proprio perché in essa è presente Gesù. È per questo che la barca o la nave diventano simbolo della Chiesa, e la presenza di Gesù viene esplicitata dal fatto che l'albero maestro è sostituito dalla croce. Sant'Ambrogio, commentando il miracolo della tempesta sedata, afferma: «Se è presente Cristo, la nave non viene travolta dai flutti!». «Sufficit gratia tua», così si legge sullo stemma: è la grazia di Cristo la ragione sufficiente e necessaria perché la navicella della Chiesa non affondi, ma anzi raggiunga la meta. E la meta è in qualche modo rappresentata dalla stella d'oro che affianca la nave. Essa richiama immediatamente Maria: «Stella del mattino» siamo abituati a dire nelle litanie, invocando la Vergine. E dunque è bello pensare che l'arcivescovo conta sulla presenza materna e protettrice di Maria. Ma la stella per eccellenza nel libro dell'Apocalisse è Cristo risorto: viene infatti definito la «lucente stella del mattino», Colui che è per noi fonte di luce, Colui che illumina la strada di ogni cristiano. Non è un fatto casuale che nello stemma la stella che compare è a otto punte: otto quante sono del beatitudini secondo il vangelo di Matteo, sintesi grandiosa dell'annuncio di Gesù. La piccola parte superiore dello stemma è chiamata "capo": qui troviamo il cosiddetto «capo di Milano», formato dalla croce di colore rosso su campo d'argento. Questo è un segno evidente della volontà del nuovo arcivescovo di inserirsi nella realtà non solo ecclesiale, ma anche civile, culturale e sociale della Diocesi che gli è stata affidata. ************************************************************************************* TEMPI NUOVI Il tempo è tra i doni bellissimi per cui dobbiamo continuamente dire grazie a Dio. Lui ci dà tempo perchè conosce le nostre lentezze, ma soprattutto vuole che noi godiamo della vita e delle sue innumerevoli occasioni di bene. Quest’anno è un tempo nuovo e - se vogliamo che rimanga tale nella sua freschezza - dobbiamo coglierne tutte le "novità", appunto! Ecco il Cardinale nel giorno del suo ingresso ufficiale: ha già dichiarato il suo umile ascolto per molti mesi, ma certamente non starà zitto; sapremo dare spazio alla sua persona perché incida sulla nostra "cristianità"? Ecco il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale: ci lasceremo mettere in gioco da un desiderio di essere protagonisti - naturalmente presente nell’animo di tutti -, protagonisti veri, non solo fotografati o filmati mentre si fa pettegolezzo e lamentele? Ecco l’ulteriore spinta al ringiovanimento delle nostre strutture: interventi determinati da una buona capacità progettuale e qualcuno generato dallo stato d’emergenza. Fanno parte di questi ultimi il rifacimento del tetto del palco e la sostituzione della caldaia del salone del cinema. Sono invece generate delle crescenti necessità - non solo oratoriane - la sistemazione della cappella, l’inserimento dell’ascensore e ora la creazione dello spazio-cucina con relativi servizi. Ecco come corollario la ritinteggiatura di qualche facciata; ed ecco la comparsa del "logo", una benedizione senza dubbio e anche una chiamata a riconoscersi come parte, appartenenti ad una storia, ad una vicenda che non maschera la sua identità. Sì, tutto dice che siamo proprio noi i protagonisti di questo "nuovo"; anzi, senza esagerazione diciamo che siamo noi ad essere "nuovi", rinnovati da quella Grazia che non smettiamo di invocare e poi di acco-gliere, secondo la misteriosa bontà della Provvidenza. Ecco l’anno nuovo parrocchiale che solenne-mente si apre con la Festa dell’oratorio e subito dopo con la Compatronale della Madonna del Rosario. Un anno insieme. dA ************************************************************************* gli APPUNTAMENTI per ragazzi e genitori per la festa dell’oratorio *************************************************************************
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