dal 21
al 27 Febbraio 2011 |
22 MARTEDÌ
- 23
MERCOLEDÌ - S. Policarpo, vescovo e martire 24 GIOVEDÌ
- 25 VENERDÌ
- 26 SABATO
- 27
DOMENICA - DELLA DIVINA CLEMENZA ******************************************************************************************** PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE dal 12 al 15 maggio
2011 Loreto, S. Giovanni Rotondo, Cascia ********************************************************************************************
CARNEVALE dei ragazzi MEDINITALI ******************************************************************************************** BULLONI piccoli, GRANDI bulli Bulli non si nasce (per cui un genitore non deve vivere sensi di colpa) ma si diventa (e qui.... apriti cielo!) Michele Magone. Professione: “scugnizzo”, di Carmagnola nel torinese, metà Ottocento: siamo ai tempi di Don Bosco. Oggi si direbbe un “bullo” di quelli che gettano l'allarme tra educatori, scuola, istituzioni e genitori. La storia di Michele Magone racconta come affrontare un “bullo” con efficacia. Tutto ha inizio dall'incontro tra don Bosco con quel piccolo adolescente, capobanda irrequieto e inventivo che impensieriva la zona della stazione di Carmagnola: da lì nasce un breve trattato di metodo utile anche ai giorni nostri. Oggi c'è infatti un certo allarme per il bullismo che si va trasformando – con il contributo dei media – in una categoria sociale permanente e inquietante. Specialmente nella scuola e negli spazi di ritrovo giovanile. Va detto che il bullismo è un tarlo che colpisce giovani e adulti: se prima nella scuola provocavano qualche senso i ragazzi bulli, ora ci si preoccupa pure di genitori ancora più bulli quando si schierano alla cieca con le pretese dei loro figli. Rispetto ai tempi in cui Don Bosco strinse un'importante amicizia educativa con “il piccolo generale di Carmagnola”, come Magone venne chiamato, il bullismo ha raggiunto punte pericolose di violenza di varia qualità, non solo fisica: capita spesso infatti di assistere a vere e proprie guerre "psicologiche", dichiarate in nome della (paradossale!) "cattiveria" dell'altro. Aggiungiamoci pure che il pensiero comune, oggi molto diffuso, attribuisce alla prepotenza individuale o di clan la capacità di fondare diritti sociali di prevaricazione. In verità, qualcuno che si lamenta del bullismo c'è, anzi sono tante le voci allarmate, ma quasi nessuna che chiami in causa la paternità (in casa propria) del bullismo. È vero infatti che esso è un male dei tempi nostri ed è pure originato dal nostro contesto economico, culturale, sociale e da atteggiamenti assurdi di persone politicamente esposte. Ma una mano a questa situazione la danno i genitori attraverso l'esaltazione sfrenata e quasi esclusiva della "cultura" (= studia,... farai soldi da grande...) o dello sport (dove comunque tu sei il più bravo ... non dovrei essere io a dirlo ... [falso schizzinoso]) e la perdita di valori più umani (cordialità, fraternità, generosità,...) È ipocrita o almeno superficiale quindi lanciare allarmi sul bullismo senza mettere in questione i contesti che lo alimentano. I giovani faticano a capire i divieti loro imposti per comportamenti che trovano tanto diffusi e accettati nella restante società. Nessuna meraviglia se pure essi vogliano tutto, qui e subito, a ogni costo, perfino ricorrendo a crescente aggressività, prepotenza e cialtroneria. L'esperienza aveva convinto Don Bosco che la soluzione per queste devianze si trovasse nella capacità di creare convinzioni personali, nel condividere valori religiosi o almeno etici, nel pensare progetti solidali di società. Il capobanda Magone Michele ha cominciato a mutare la sua vita dopo quel dialogo con Don Bosco dal quale uscì frastornato dall'amorevolezza di quel prete e dall’attenzione delicata che esercitava. Si sentì amato per se stesso. Questo amore disinteressato e non funzionale ad altro, rispettoso perciò della libertà e dei tempi di maturazione, lo ha messo in crisi. Nel nostro piccolo, il bullismo rischia di entrare in noi e nei nostri figli - come le micropolveri: delicatamente, ma con effetto devastante - quando l'intolleranza diventa viscerale; quando permettiamo che qualcuno sia sempre preso di mira (o anche solo ignorato); quando vediamo il male solo nel vicino; quando ci prende la gelosia,... La vera amorevolezza verso i nostri figli deve renderci più vigili, più pronti ad intervenire e qualche volta più "severi". ******************************************************************************************** a tutti i
genitori durante la Quaresima GIORNATA DI RITIRO GENITORE: la tua
presenza è occasione di crescita spirituale per te e
ricchezza per gli altri;
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