Luisa Dell'Orto
Caro Don
Alfredo,
ecco arrivato il momento in cui con p. Jean Loubens
riusciamo a inviarle qualche notizia.
È passato poco più di un mese da quando ci siamo
salutati a Cernusco prima del mio ritorno ad Haiti...
eppure quel tempo mi sembra così lontano. Il rientro e
l'immersione nella realtà del quartiere dove abito e
nelle attività è stata immediata: la gente ancora nelle
tende con in più la fatica delle piogge intense a causa
della stagione ciclonica ha sollecitato la nostra
presenza e il nostro impegno per aiutare qualche piccolo
proprietario di 'spazio' (30/40 metri quadri) a
ricostruire i locali persi... ma niente è facile a causa
dei costi del materiale e della mano d'opera.
In seguito c'è stata la riapertura
della scuola, quella che come comunità abbiamo nel
quartiere, ciclo elementare, e poi i corsi che tengo
all'Istituto dei padri Salesiani dove insegno ormai da
sette anni, ma quest'anno con la bella novità di essere
in collaborazione con Padre Loubens che oltre che
professore assicura 'coraggiosamente' il compito di
segretario.
Le condizioni minimali sono riunite
per poter vivere un anno scolastico migliore rispetto
alla ripresa del post-sisma, ma forse sono ancora troppo
fragili per permettere uno studio in condizioni 'normali'.
Cosi tutti, studenti, professori, alunni più piccoli,
famiglie, comunità religiose, tutti stiamo investendo
per 'ricostruire' quel tessuto umano, mentale, affettivo
che è stato fortemente 'scioccato'.
L'aiuto concreto di tutti voi e
anche l'amicizia e la preghiera ci danno la forza per
continuare e perseverare scegliendo l'opzione della
vita, dei gesti semplici e quotidiani che danno fiducia
e speranza.
Di questi ultimi tre giorni la
notizia del colera come sicuramente avete sentito...
senza commento. Ad oggi si sta cercando di intervenire
sul luogo dell'epidemia e di proteggere la capitale...
ma il colera è resistente e rapido... Quanto si era
riuscito ad evitare subito dopo il terremoto, si
presenta a nove mesi di distanza...
Tutto questo dà a riflettere sulla
situazione, sugli interventi sanitari, la responsabilità
del paese stesso e del tipo d'aiuto internazionale...
La domanda ritorna: la persona è
davvero ciò che interessa? È amata? È lei al centro
dell'operare?
Interrogativi che richiedono
riflessione... certo è che solo “Dio ha tanto amato il
mondo da dare il Suo Figlio”- come dice San Giovanni. E
solo il testimoniare questo amore dà senso all'essere in
missione.... ovunque!
Che il Signore dia a ciascuno di
costruire quella comunione di Chiesa, secondo le parole
del santo Padre, capace di vincere tutte le divisioni
del mondo.
Contando sulla vostra
intercessione, con amicizia fraterna... doppiamente
intessuta dall'essere con padre Loubens, vi auguro ogni
bene.
Luisa Dell'Orto
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