7 LUNEDÌ
- 8 MARTEDÌ
- 10 GIOVEDÌ
- 12 SABATO
- Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria 13
DOMENICA - TERZA DOPO PENTECOSTE 14 LUNEDÌ
- 15 MARTEDÌ
- 16
MERCOLEDÌ - 17 GIOVEDÌ
- 18 VENERDÌ
- 19 SABATO
- 20
DOMENICA - QUARTA DOPO PENTECOSTE ******************************************************************************************** VITA DA PRETE
Raccoglieremo la
testimonianza della vocazione di padre Giovanni
Viscardi (50°)
direttamente dalla sua voce: sarà lui infatti a
don GIANCARLO CEREDA
(45°) Mio padre era di Cernusco Lombardone ed era il "fieu del lacin". Lacin era il soprannome di mio nonno "Giusepen", il quale fin da piccolo veniva ogni mattina chiamato con queste parole "Giusepen, vegn chi a to ul lacin" (Giuseppino vieni a prendere il latte) . Che cosa ricordo della mia fanciullezza?: il passerottino che prima ho preso da terra e che poi mi è volato via dalle mani, mentre tornavo dall'asilo; la grande cucina dei nonni dove, su un tavolo a parte, erano esposti i sacchetti delle varie sementi da vendere; la fuga nel "cassotto" dell'orto, durante le incursioni aeree in tempo di guerra; il passaggio dei soldati americani che regalavano il "ciulingom”; la domenica gioiosa in oratorio, la recita del Santo Rosario nel mese di maggio, quando al ritorno dalla chiesa si suonavano per dispetto i campanelli delle case; la santa messa domenicale partecipata con mio fratello e mio padre; il gioco della "lipa", a piedi scalzi, nei cortili e il gioco delle “ figurine " coi compagni, a scuola; le note della maestra che arrivavano a casa prima di me e che mi facevano meritare le busse di mio padre, il bellissimo giorno della Prima Santa Comunione, con mia madre a fianco; le scorribande nei campi con i miei piccoli amici (mi chiamavano "la pita" ); il pentolino del latte che di mattino andavo a prendere alla "Baita "… Mio padre, sempre preso dai traffici dei mercati di sementi, piantine e fiori, alla fine disse "basta” alla mia vita libertina e fu così che in terza elementare mi mandò come interno, nel collegio dei Guanelliani a Cassago Brianza. Allora, vi si rimaneva tutto l'anno scolastico, tranne a Natale e a Pasqua e alle feste comandate. Per fortuna i miei genitori (Diglia e Giovanni ) venivano spesso a trovarmi, di passaggio, durante il giro dei mercati. Nei " Cassaghit " sono stato fino alla "prima commerciale". Avevo 12 anni quando ho manifestato ai miei per la prima volta il desiderio di entrare in Seminario. Volevo farmi prete ma i guanelliani non ci hanno creduto per primi, perché forse ero un po' discolo! Il mio parroco don Antonio invece ci ha creduto e in tempo di vacanza mi ha preparato per l'ammissione alle medie. Così sono entrato nel seminario Arcivescovile di Seveso, San Pietro. Mio padre accettò questa scelta non senza qualche dispiacere: avrebbe tanto desiderato che io lavorassi nel lavoro dei campi! Poi passarono 13 anni di Seminario: Cernusco l'ho goduto poco, anche perché la mia famiglia si trasferì presto nel paese di Verderio Superiore, dove cominciò a coltivare i campi annessi alla villa Gnecchi. A Cernusco comunque tornavo volentieri a visitare i nonni (Giuseppe e Giuditta), gli zii (Ambrogio e Anna; Natale e Pierina); i vari parenti come la bisnonna Albisetti e i vari cugini (Renzo e Pinuccia; Gianni, Onorina, Rosanna, Carla…) Se ben ricordo, quanto ho compiuto i 40 anni di vita, insieme con i miei compagni di classe siamo andati sul trenino che va da Tirano a S. Moritz. Da allora ne è passato del tempo. Sono arrivato al 45° anniversario di sacerdozio, al 70° anniversario della nascita e al 15° anno di permanenza in qualità di parroco a San Zeno, di Olgiate Molgora, dopo aver passato 30 anni a Milano. Da Olgiate è più facile raggiungere Cernusco Lombardone. Ci vengo volentieri non solo per trovare amici e parenti ma perché sono affezionato per i tanti ricordi della mia fanciullezza più libera e più bella. Nella comunità di Cernusco affondano le radici della formazione culturale e religiosa che è alla base della mia vocazione sacerdotale. A Cernusco torno volentieri perché qui c'è il battistero, dove è iniziato il percorso della mia vita cristiana. Non finirò mai di rendere grazie a Dio di avermi fatto cristiano e di avermi fatto crescere cristiano già da quando ero piccolo, nella chiesa domestica di Giovanni e Diglia e nella chiesa parrocchiale di Cernusco Lombardone. don Giancarlo
don MARIO MAGGIONI (25°) Sono nato a Cernusco il 6 agosto 1961 presso la cascina "Belin" poco distante dalla Stazione ferroviaria, grazie a papà Giovanni, operaio alla Magneti Marelli e a mamma Antonia, originaria di Airuno, tutta dedita alla famiglia e a lavori umili per dare il proprio contributo al sostentamento familiare. Per un mese solo ho abitato a Cernusco per poi trasferirmi a Merate. Proprio in questo ambito semplice e popolare è cresciuta la mia vocazione, frequentando l'Oratorio e partecipando a proposte di carattere vocazionale. Nel 1972 ci fu l'apertura del Seminario a Merate. Fu come un richiamo e uno stimolo. Qui vi trascorsi gli anni della Scuola Media Inferiore, i cui ricordi sono ancora freschi per tanti momenti significativi per la proposta educativa. Da qui sono passato nei diversi Seminari: Seveso, Venegono, Saronno, fino all'ordinazione avvenuta nel 1985. Il Seminario è stato un lungo tirocinio alla vita con tappe molto interessanti come la proposta spirituale, lo studio e altre più faticose come la disciplina rigida e una scarsa attenzione alle scienze umane. La mia prima destinazione fu a Barbaiana di Lainate, dove vi rimasi per sette anni con l'incarico di coadiutore dell'Oratorio. Furono gli anni dell'apprendistato vero e proprio con molte sfide affrontate, tra cui la più delicata fu proprio l'educazione alla fede dei ragazzi e dei giovani. In quei tempi l'Oratorio teneva ancora. Qui feci un'esperienza che mi segnò molto: una visita di un mese in Brasile ad una coppia di Scout che dopo il matrimonio fece la scelta di volontariato internazionale. Mi si aprì il mondo davanti agli occhi, tanto che in prospettiva di un cambiamento di ministero chiesi di poter continuare il mio servizio di prete in un ambiente popolare. Fui mandato a Cinisello Balsamo, in un quartiere denominato Borgomisto vi sono rimasto quattro anni con due scoperte nel cuore: i poveri e il Prado, un'Associazione di preti che ha come caratteristica quella di essere un segno di Vangelo tra gli ultimi. Questo incontro ha cambiato naturalmente il mio modo di esercitare il ministero. Dopo questi brevi anni mi fu chiesto di trasferirmi a Milano, nel quartiere del Giambellino assumendo la responsabilità di accompagnare la Caritas, gli Scout e alcuni settori della pastorale adulta. Ho incontrato un ambiente civile e sociale molto stimolante, meno quello ecclesiale, tanto da affrontare per tre anni un continuo conflitto istituzionale. Ho compreso che non riuscivo a rimanere sereno in quel contesto, ritenendo opportuno un cambiamento. Proprio in quel periodo con un carissimo amico prete sono giunto ad una scelta davvero nuova e stimolante: quella di condividere una vita più comune e fraterna. Di fatto, nel 1999 con don Fabio ho iniziato ad essere parroco nella comunità di Quinto Romano (periferia ovest di Milano vicino a San Siro). Ho trascorso otto anni molto belli e ricchi sia dal punto di vista umano che spirituale. La vita insieme è stata fruttuosa tanto che quando il vescovo ci chiese di guidare un'altra Parrocchia abbiamo solo chiesto di poterlo fare mantenendo la forma della vita comune. Ora, sempre con don Fabio, sono da tre anni a San Basilio (tra Viale Monza e Via Padova). Ho la gioia di celebrare il mio venticinquesimo avendo due fari davanti a me: la vita fraterna tra preti e la passione per i poveri. Sono "probabilmente" a metà del cammino e sono curioso verso il futuro perché desideroso di lasciarmi affascinare da quello che il Signore vorrà fare con me. don Mario
padre DANIELE CAMPIELLI (40°) Ecco due righe circa il cammino della mia chiamata al sacerdozio Missionario e di questi 35 anni di missione in Indonesia. Il primo desiderio chiaro di farmi
missionario (in Africa) lo avvertii quando avevo 10-11
anni quando ascoltai la predica di un All'eta' di 14 anni, al termine
delle scuole di Avviamento Commerciale pensai di nuovo
di entrare in Seminario... poi continuai le Nel 1961 diploma in Elettronica
Industriale, poi tre anni di lavoro e, nell'ottobre del
1964 Il 17 settembre 1970 sono stato ordinato sacerdote a Parma assieme ad altri 22 compagni (altri vennero ordinati in Scozia e in altre parti del mondo). Dal 1971 (dopo avere terminato la Teologia) al 1975 sono stato incaricato della animazione in Mani Tese per l'Emilia Romagna e le Marche. A fine 1975 partenza per l'Indonesia. Dopo un anno di studio della lingua indonesiana a Padang (Sumatera Occidentale) sono stato inviato alle isole Mentawai (verso l'Oceano Indiano). Ho lavorato alle isole Mentawai per 16 anni. Una bella "avventura" con le diverse nuove lingue da imparare, i corsi con il Vangelo, specialmente il Vangelo di Marco: con canti, drammatizzazioni del Vangelo e raccolta di dati della cultura mentawaiana (lingue, proverbi, indovinelli storie, credenze...). Da marzo 1993 a meta' del 1999 nuovo incarico, a Padang, come capo della Commissione Diocesana dei giovani. Nuovissima e bella avventura con tante cose nuove imparate (che mi servono fino ad oggi). A meta' anno 1999 mori' a Singapore P. Giovanni Ferrari che era stato Maestro dei Novizi a Jakarta. Io sono stato chiamato a vivere una nuova (entusiasmante) fase della mia vita come accompagnatore dei Pre-Novizi Saveriani.... E qui a Jakarta ho avuto modo di imparare ancora molte cose nuove: specialmente sui Vangeli e la Bibbia in genere e anche su qualcosina delle profondita' dell'animo umano, visto che devo essere con questi giovani che stanno discernendo la loro vocazione. Un tempo in Italia sentivo il detto: "Donne e motori, gioie e dolori". Ma vedo che la stessa "musica" vale per ogni tipo di missione nella quale sono stato coinvolto per grazia di Colui che ci ama tutti e dirige la grande sinfonia della storia dei cuori e delle genti. Sono contento di avere anche la grazia di vivere questi prossimi tre mesi in Italia, consolato (e viziato un po') da mia sorella e da tutti gli amici, compresi gli amici parroci. Ciao e ... i miei 40 saranno il 27 settembre ma mi accoderò volentieri con i festeggiati del 45° e 50° a Cernusco. padre Daniele
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