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PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA

sacerdoti:

don Alfredo Maggioni, piazza san Giovanni 3   -   039 990 2682

don Gaudenzio Santambrogio, via Lecco 43   -   039 990 7043


  aPPUNTAMENTI
        
della comunità
    dal 28 Gennaio  al 3 Febbraio 2008

  info@oratoriosanluigi.org     
 
             
 28 LUNEDÌ - S. Tommaso d’Aquino, sacerdote e dottore della Chiesa
            *          8:00     S. Messa (+ fam. Mauri)
            *          16:15   Catechesi  1^ e 2^ elementare - convivenza e cena al sacco con i loro genitori
            *          18:00   S. Messa nella cappella dell’oratorio (+ Giacomo, Gianna, Giuseppe e Giuseppina)
            *          21:00   Prove del Coro in Santa Rita
            *          21:00   Incontro Caritas (in casa parrocchiale) 

29 MARTEDÌ -
            *          8:00     S. Messa (+ Brivio Maria e Biffi Lino)
            *          16:15   Catechesi  5^ elementare e 1^ media - convivenza e cena al sacco con i loro genitori
            *          18:00   S. Messa nella cappella dell’oratorio
            *          18:30   Allenamenti calcio C.S.I. in oratorio 

30 MERCOLEDÌ -
            *          8:00     S. Messa (+ sacerdoti defunti)
            *          16:15   Catechesi  3^ e 4^ elementare - convivenza e cena al sacco con i loro genitori
            *          18:00   S. Messa nella cappella dell’oratorio
            *          18:00   Allenamenti pallavolo nella palestra della scuola media
 
31 GIOVEDÌ - S. Giovanni bosco, sacerdote - ideatore della SOCIETÀ DELL’ALLEGRIA
            *          8:00     S. Messa (+ Panzeri Carlo e Rosa)
            *          16:30   S. Messa nella cappella dell’oratorio (+ Ferrario Giuseppe)
            *          18:30   Allenamenti calcio C.S.I. In oratorio
            *          21.00   Giovani e Adolescenti: convivenza e cena al sacco
                                   segue incontro: “diritti e doveri nel mondo del lavoro oggi” 

Febbraio 

1 VENERDÌ - Beato Andrea Carlo Ferrari - PRIMO venerdì del mese
            *          8:00     S. Messa (+ Ronchi Luigia e Colombo Mario)
            *          15:00   Adorazione Eucaristica nella cappella dell’oratorio
            *          18:00   S. Messa nella cappella dell’oratorio
            *          18:00   Catechesi  2^ e 3^ media - convivenza e cena al sacco con i loro genitori
                                   segue incontro: “le malattie del territorio”, incontro con le Forze dell’Ordine 

2.SABATO - Presentazione dl Signore
            *          8:00     S. Messa (+ Perego Anna)
            *          18:00   S. Messa festiva (la Classe 1930 chiede di pregare secondo le proprie intenzioni)
            *          19:30   Cena di sant’Agata - in sant’Agnese
                                   iscrizioni entro giovedì presso il bar oratorio, utilizzando il modulo 

3 DOMENICA - IV DEL TEMPO ORDINARIO
            *          8:00     S. Messa (+ fam. Agosti Francesco)
            *          10:30   S. Messa (+ Albani Pierina)
                                   Adolescenti e Giovani rinnovano la loro PROFESSIONE DI FEDE
            *          14:30   Sfilata di carnevale: GIOCAGIOCATTOLO
                                   Ritrovo in piazza della chiesa; percorso per le vie di Cernusco; arrivo in Sant’Agnese
                                   (mamme e nonne: le leccornie preparate da voi, sono gradite...!)
                                   al termine: ESTRAZIONE della SOTTOSCRIZIONE a premi
            *          15:30   Recita del Santo Rosario nella cappella dell’oratorio
            *          18:00   S. Messa (+ Cosentino Raffaele - - - Ferrario Giuseppe)

Pagina dedicata al vangelo del giorno (clicca per leggerlo)
 

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da lunedì a venerdì - dalle ore 16:00 “joy company”: pomeriggi per cuori allegri e giovani

b
asta averla tra le mani per ricevere una corposa serie di sollecitazioni:
campeggia,sulla parte anteriore, l’anno 2008 con un gigantesco 8; all’interno
dei suoi due cerchi sono riprodotti il volto di don Bosco (sopra) e del titolare della carta (sotto): è il grande santo che trascina, che aiuta, che rende santi come lui! La grazia di Dio si travasa dall’uno all’altro: questo è il desiderio  e la preghiera. Il retro riproduce la chiesa edificata sul monte delle Beatitudini in Palestina, dove Gesù ha suggerito la regola d’oro - BEATI ! - per la vita del cristiano,  concludendo con l’esortazione RALLEGRATEVI.
Questa parola riassume il programma della settimana, ma è anche una sollecitazione per lo stile di vita di tutto l’anno dentro e fuori dalla famiglia.
Tenere la “joy card” bene in vista a scuola e a casa (all’oratorio come badge) diventa  forte richiamo ad essere cristiani così, senza vergogna e senza banali scuse.
FRATELLI rallegratevi nel Signore SEMPRE 
Con queste parole si apre il brano di san Paolo ai Filippesi che accompagnerà questa seconda edizione della Joy Company.
L’invito è chiaro: siate contenti, dove c’è la gioia non si annida il male. Così diceva anche don Bosco e così voleva che fossero
educati e crescessero i suoi ragazzi. Vale anche per noi: questa settimana accantoniamo la fretta, cancelliamo dai gesti e dalle parole ogni aggressività per ritrovare l’armonia interiore, principio vero della gioia espressa. Tante proposte, una ricchezza di  strumenti: questo mette a disposizione  l’oratorio. Poi ci vogliono i genitori. Questa settimana è un’importante occasione per operare scelte che mettono al centro momenti di riflessione sulla nostra  attività educativa.

L’Oratorio suggerisce:  ogni sera un momento di preghiera e riflessione insieme (seguendo la traccia joy book)
TUTTA quanta la famiglia.
Una sera di cena al sacco in oratorio genitori e ragazzi insieme!

La conclusione, domenica 3 febbraio, vedrà gli adolescenti e i giovani  che desiderano, rinnovare la propria professione di fede quasi a sottolineare la bellezza del dono ricevuto e il bisogno di essere sostenuti dalla Comunità nel cammino di fedeltà.

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TOH...! GUARDA

venerdì 8 febbraio - ore 21:00 presso la chiesa S. GIUSEPPE ospedale Mandic - Merate aspetti etici nelle cure di fine vita
serata di riflessione e confronto
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sabato 9 febbraio - ore 14:00 dal parcheggio antistante l’oratorio PARTENZA PER LA SFILATA di carnevale, con il carro DESTINAZIONE MERATE
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domenica 10 febbraio INIZIA LA QUARESIMA non è il tempo del castigo di Dio, né il tempo della flagellazione...
È la direzione della CONVERSIONE, tempo per rafforzare la nostra “vicinanza”, la nostra appartenenza a Dio.
(ne parleremo sul prossimo numero)
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domenica 17 febbraio GITA SULLA NEVE a Madesimo in Valchiavenna ore 7:30 partenza,  pranzo al sacco
 ore 19:00 (circa) rientro iscrizioni entro il 10 febbraio in oratorio
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lunedì 18 febbraio - ore 21:00 presso l’oratorio di Pagnano incontro per i catechisti riflessione sulle nuove possibili linee di catechesi riguardanti l’Iniziazione Cristiana
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... Tanto lavoro molti punti-Paradiso...

un pizzico di entusiasmo nello svolgerlo!
Grazie a tutti
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Ciao!
il Beato Francesco Spinelli Pellegrino a Roma, nell'anno santo 1875, sacerdote quasi novello, si recò in Santa Maria Maggiore dove è conservata la reliquia della culla di Gesù Bambino: "Mi sono inginocchiato, piansi, pregai e, giovane sacerdote allora, sognai uno stuolo di vergini che avrebbero adorato Gesù in Sacramento". Nella Bergamo della seconda metà dell'800 e nei dintorni, egli divenne presto predicatore delle "Quarantore". Proprio in una di queste circostanze, mentre predicava le Quarantore riparatrici, l'ultima domenica di Carnevale a S. Gervasio d'Adda (BG), conobbe Caterina Comensoli: "Che voleva dedicarsi all'adorazione prolungata di Gesù Sacramento dell'Eucaristia". Nello stesso anno 1882, il 15 dicembre, con la prima ora di adorazione dinanzi a un quadro del Sacro Cuore, don Francesco Spinelli, Caterina Comensoli con due altre giovani, davano inizio, a Bergamo, in una modesta casa all'Istituto delle suore Adoratrici del SS. Sacramento È un momento fontale e fondante, poiché essi non si limitavano ad adorare, ma accoglievano nella povera casa di allora bambini bisognosi di catechesi, ragazze in difficoltà, operaie lasciate a loro stesse, persone con problemi psicofisici. Francesco Spinelli e le sue prime Suore adoravano Gesù, per servire e amare con lo stesso stile con cui Egli ama. Questa Famiglia Religiosa ha servito a lungo nella nostra Comunità Parrocchiale dispensando le grazie del carisma e la generosità delle suore inviate tra noi. A questa Famiglia la nostra Comunità ha offerto accoglienza, sorriso, e soprattutto vocazioni. Ora però, seppure con una forte stretta al cuore questa comunione parzialmente si interrompe: una suora ci lascia, e presto tutte saranno richiamate dalla Casa Madre. "Parzialmente" si interrompe la comunione, perché il bene che ci siamo scambiati, la riconoscenza che ci dobbiamo, non farà mancare il legame nella preghiera. Dove si compie la volontà di Dio, non viene meno la sua Provvidenza.  Te lo diciamo di corsa, mentre stai partendo, per non gravare ancora sul tuo cuore così carico di emozioni: auguri, suor Ermina,  e buona   strada. .                                                                                     
                                                                                   dA 

Suor Ermina Bilotto è venuta per la prima volta a Cernusco il 18 agosto 1985 e si è fermata fino al 16 agosto 2001;
destinata ad altro incarico, è poi tornata qui il 18 agosto 2003 ...questa settimana ci ha lasciati: che storia... e che
esempio di umiltà e servizio!

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DIONIGI TETTAMANZI CARDINALE Dl SANTA ROMANA CHIESA

                                                     ARCIVESCOVO DI MILANO

 Lettera ai Sacerdoti, ai Membri dei Consigli pastorali parrocchiali, ai Membri dei Consigli per gli Affari economici, ai Membri del Consiglio pastorale decanale del Decanato di Merate
Carissimi,
rendo grazie al Signore e a voi tutti per la Visita pastorale avvenuta nei mesi scorsi nel vostro Decanato. La abbiamo vissuta insieme come un dono dello Spirito, un tempo di Grazia nel quale con gioia abbiamo riconosciuto che "l'amore di Dio è in mezzo a noi". È stato un significativo evento ecclesiale nel quale si è resa visibile la comunione di ciascuno con il Vescovo e la mia comunione con tutti voi. Questa mia lettera intende trasmettervi alcune riflessioni e indicazioni conclusive nel desiderio di incoraggiare la vostra dedizione pastorale e sostenere la vostra speranza. I diversi incontri nei quali si è articolata la Visita - in stretta collaborazione col Decano, col Vicario di Zona e col Vicario Generale - sono stati una preziosa occasione di discernimento pastorale su un territorio che vanta un ricco patrimonio di fede e di tradizioni cristiane. È una feconda eredità spirituale da mantenere viva e da cui attingere per affrontare con slancio rinnovato la missione di trasmettere la parola del Vangelo in un mondo che cambia velocemente e che vediamo segnato dal relativismo, dall'affievolimento del senso morale, dall’individualismo e dal consumismo. "Il discernimento evangelico ci conduce - tuttavia - a ritrovare nell'attuale situazione socioculturale e religiosa non soltanto i problemi, ma anche e soprattutto le opportunità che si offrono alla trasmissione della fede" (Famiglia comunica la tua fede, n. 3). Gli incontri del Decano nelle parrocchie e quelli che ho avuto con voi nella fase finale della Visita hanno messo in evidenza una pastorale ben strutturata, una buona presenza di preti e consacrati, un laicato preparato e impegnato nelle attività parrocchiali e decanali. La liturgia è generalmente ben curata, soprattutto nella vivace e decorosa celebrazione del Giorno del Signore, grazie in particolare all'apporto dei gruppi liturgici e di molti operatori pastorali. Vi esorto a viverla con sempre maggiore intensità così che esprima profondamente la centralità del mistero di Cristo e la bellezza dell'incontro con Lui nella Chiesa per divenire sorgente di convinta testimonianza e operosa carità nella vita quotidiana. È motivo di conforto inoltre constatare l'intenso impegno educativo che continua nella tradizione degli oratori, con l'attiva presenza di un buon numero di adulti e giovani. Nel contesto sociale e culturale assai mutato - con l'odierna emergenza educativa da tutti riconosciuta - è importante che gli oratori sappiano rinnovarsi in una creativa missionarietà. Ciò per essere fedeli proprio al ruolo originario che la nostra tradizione ambrosiana ha loro affidato e per divenire laboratori di apertura, accoglienza, dialogo e integrazione tra ragazzi di culture diverse. "Il cammino è lungo - ricordavo a tale riguardo all'inizio del Percorso pastorale - ma una sola è la strada buona: quella della diversità non come problema, bensì come risorsa" (Famiglia ascolta la parola di Dio, n 39). Nella pastorale giovanile, nella formazione rivolta al ragazzi e agli adolescenti non manchi poi un'ampia e coraggiosa proposta vocazionale che orienti i giovani al dono generoso della propria vita nella verità e nell'amore anche in ordine alla speciale consacrazione a servizio del Signore e della Chiesa. L'impegno caritativo è ben radicato e articolato in quasi tutte le parrocchie. Sono perciò grato a tutte le numerose persone e al gruppi che offrono una limpida testimonianza di servizio e di condivisione: la loro azione possa promuovere in tutti i fedeli quella cultura della carità cristiana che nasce dal cuore stesso del Vangelo ed è riconosciuta da ogni uomo di buona volontà. Al fine di dare attuazione pratica alle indicazioni del Percorso pastorale diocesano che ci vede impegnati in questi anni, incoraggio a far crescere un'attenzione particolare alla pastorale familiare, individuando laici sensibili e disponibili, formandoli con cura, e, anche attraverso loro, promuovendo appropriate iniziative sia nelle parrocchie sia in Decanato. Sarà di grande importanza la cordiale collaborazione e il sostegno delle parrocchie al Consultorio interdecanale e al Centro Aiuto alla Vita che sul territorio svolgono un prezioso servizio per la promozione dei valori della famiglia e della vita umana. Positivo è anche il lavoro che già si svolge nell'ambito della pastorale della vita sociale e della formazione all'impegno sociopolitico per far crescere il senso del bene comune favorire la presenza di laici cristiani nei diversi ambiti dell'animazione sociale, impostare corrette relazioni delle comunità con le istituzioni e le realtà del territorio. Sarà importante, congiuntamente, avviare qualche significativa iniziativa di pastorale scolastica e favorire una maggiore attenzione verso i migranti, anche in collaborazione con i Decanati vicini. Per motivare e preparare i laici ad una maggiore coscienza missionaria e alla corresponsabilità si dovrà curare molto la loro formazione spirituale, ecclesiale e pastorale. Ciò potrà avvenire sia attraverso la proposta di adeguate forme di catechesi parrocchiale per gli adulti, sia attraverso differenti occasioni di approfondimento della fede e l'opportuna attivazione di Scuole Diocesane per Operatori in relazione ai diversi settori pastorali. Il tema della "pastorale d'insieme" è stato il punto sul quale si è concentrata maggiormente l'attenzione di questa Visita. Si fa sempre più chiara in tutti noi la consapevolezza che il rinnovamento della pastorale passa necessariamente attraverso la decisa volontà di collaborazione tra le parrocchie. Ciò chiede una reale conversione sia dei preti sia dei laici a quanto la voce dello Spinto ci sta indicando in questa complessa stagione ecclesiale. È questo un punto importante sul quale più volte mi sono espresso rivolgendomi a tutta la Diocesi: "Lo stesso Sinodo - rammentavo - ha anche ribadito con forza che la pastorale d'insieme è esigenza connaturata con la Chiesa, quale realtà di comunione... Pertanto, il riferimento prioritario alle parrocchie non deve portarle a forme di chiusura c di isolamento, quanto piuttosto spingerle a realizzare tra loro modalità di integrazione organizzativa, di condivisione di risorse e di strutture, di ministerialità condivisa, perché sia possibile un'azione pastorale che corrisponda alle necessità obiettive della missione in un determinato territorio" (Preti missionari per una rinnovata pastorale d'insieme, p. 21). È positivo e promettente il lavoro avviato con le diverse Commissioni decanali, a dimostrazione della reale possibilità di intraprendere percorsi comuni. Nella stessa linea tuttavia sarebbe auspicabile un maggiore coordinamento - a livello decanale o interparrocchiale - delle varie attività pastorali, formative, culturali che le singole parrocchie già organizzano. Esorto pertanto ad avviare con coraggio e fiducia il cammino di "Comunione e missione" delineato nell'omelia del Giovedì Santo del 2006 e a tradurlo concretamente in Unità o Comunità pastorali che potrebbero attuarsi gradualmente:
-          tra le parrocchie di S. Ambrogio e S. Stefano in Merate, fino a coinvolgere in un tempo successivo le altre due parrocchie
           della città
-          tra le parrocchie di Verderio Superiore e Inferiore
-          tra le parrocchie di Robbiate e Paderno d'Adda
-          tra le parrocchie di Cernusco Lombardone, Montevecchia e Osnago. 

In accordo col Vicario di Zona e col Decano occorrerà studiare percorsi e passaggi a breve e medio periodo per preparare i Consigli e le comunità parrocchiali alle possibili decisioni future. Con rinnovata fiducia e speranza mettiamo nelle mani di Dio e della santa Vergine Maria il cammino delle nostre parrocchie, affinché crescano sempre più nella testimonianza al Vangelo e nella gioia di annunciare la speranza di Gesù risorto.
                                                Vi saluto tutti cordialmente e con affetto vi benedico.
                                                                                                                                         Dionigi card. Tettamanzi
 

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 Il commento autorevole del Vicario Episcopale ci ha introdotto alla  riflessione su questa parola del nostro Arcivescovo.  Immediatamente mi sembra di cogliere il suo profondo amore per questa piccola porzione di chiesa abbracciata dalle nostre parrocchie; il desiderio di dare stabilità e continuità al bene che in esse è fiorito dal lavoro “secolare” di laici, religiosi e sacerdoti; il pensiero del futuro, appena segnato da un’ ombra di “tensione” per l’evolversi delle situazioni circa la sensibilità religiosa e l’educa- zione dei giovani (parla di “coraggiosa proposta vocazionale... e di pastorale scolastica). La “pastorale d’insieme” sarà il delicatissimo terreno sul quale verrà seminata e fatta crescere la fede nei prossimi anni. Ma non ci sarà possibile lavorare per l’unità, ove smarrissimo la nostra identità, soprattutto in “questa complessa stagione ecclesiale” sulla quale pesa il calo delle vocazioni di speciale consacrazione.  Lo sappiamo e - a breve - lo sperimenteremo anche noi.

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Lettera alle comunità cristiane del Decanato di Merate  

Carissimi,  

rendo grazie al Signore e a tutti voi per la Visita pastorale che ho compiuto nei mesi scorsi nel vostro Decanato. La abbiamo vissuta come un vero dono dello Spirito, un tempo di Grazia, nel quale con gioia abbiamo riconosciuto che “l’amore di Dio è in mezzo a noi È stato un significativo evento ecclesiale dove si è resa più visibile la comunione di ciascuno col Vescovo e la mia comunione con tutti voi. Abbiamo anche avvertito quanto sia bello testimoniare Gesù nella Chiesa e con la Chiesa. Faccio mie perciò le parole di Giovanni, nella sua prima lettera, consegnandovele con riconoscenza: “La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta” (1 Giovanni 1,4). Da questa Visita ho ricavato positive impressioni. Ho potuto verificare che la vita delle vostre comunità è intensa, soprattutto la cura della liturgia, la promozione degli Oratori e l’esercizio della carità. La vostra ricca tradizione di fede e di impegno cristiano è un patrimonio prezioso da tenere vivo e da valorizzare in vista di un rinnovato slancio missionario delle vostre comunità in un mondo che vediamo cambiare velocemente; un mondo segnato dal relativismo, dalla frammentazione delle esperienze, dalla fragilità nelle relazioni, da tante solitudini, da nuove forme di povertà non solo materiali. Ma anche da nuove opportunità che si offrono alla trasmissione della fede. Nel Percorso pastorale che ho proposto alla Diocesi in questo anno, ho sottolineato che per essere autentici testimoni capaci di “dare ragione della speranza che è in noi” (cfr i Pietro 3,15), è necessario riscoprire la coscienza del dono della fede, “perché questo dono è fonte e garanzia di fiducia e di coraggio nell’assolvere il non facile compito di comunicare agli altri la fede. Se la missione fosse solo opera nostra, puro slancio di generosità umana, essa finirebbe facilmente per cadere nella superbia o nell’attivismo efficientista. Ma se essa e una storia di amore e di salvezza, in cui siamo inseriti gratuitamente e senza classifiche di merito, allora le labbra si aprono da sole, il cuore freme, la pace inonda la nostra vita” (Famiglia comunica la tua fede, n. 3). A conclusione della Visita pastorale desidero richiamare e raccomandare a tutti voi alcuni punti che ritengo importanti affinché il nostro cammino di Chiesa sia caratterizzato dall’impegno per una più autentica testimonianza cristiana, consapevoli che “Non è più tempo di dare per scontati i dati essenziali della fede cristiana. E venuto il tempo di rinnovare il primo annuncio della fede: di riproporlo con serietà e urgenza” (Famiglia comunica la tua fede> n. 3). Nella lettera che ho inviato ai Consigli pastorali mi soffermo su diversi punti molto concreti. A voi elenco alcuni capitoli essenziali:
-          Fate crescere nelle vostre comunità una più intensa comunione; alimentate una effettiva collaborazione tra i sacerdoti e i laici, tra i diversi operatori pastorali, tra le comunità parrocchiali; sentitevi tutti corresponsabili nella missione perché a ciascuno il Signore affida un compito e una comunità viva è quella che sa esprimere la varietà dei doni di grazia che lo Spirito effonde.
-          La “missione” sia chiave di lettura evangelica dell’intera vostra esperienza cristiana e si traduca in impegni concreti da realizzare in operosa creatività nella vita delle persone, dei gruppi, delle comunità.
-          Sappiate promuovere una vera “pastorale d’insieme” aprendo le vostre parrocchie ad una dimensione di maggiore comunione, imparando a superare i campanilismi, vincendo le tentazioni della autoreferenzialità e il timore di dover modificare le proprie abitudini. Scrivevo nel Percorso pastorale diocesano “Mi sarete testimoni”: “Non possiamo accontentarci di continuare a fare come abbiamo sempre fatto, senza domandarci se lo Spirito di Dio — attraverso le vicende della storia e la concretezza delle situazioni in cui viviamo  non ci indichi di intraprendere strade nuove, nel segno della vera prudenza e del coraggio” (Mi sarete testimoni, n. 7).
 -          Curate la formazione spirituale ed ecclesiale dei laici adulti e soprattutto dei giovani; promuovete la pastorale familiare secondo le indicazioni offerte dal Percorso pastorale triennale che come Diocesi stiamo vivendo; state accanto alle famiglie nel difficile compito di comunicare la fede e di accompagnare i figli nella loro crescita vocazionale. 

Vi rinnovo il mio ringraziamento e affido il vostro cammino a Maria Madre della Chiesa e ai Santi Patroni delle vostre dieci parrocchie.
Vi benedico con affetto uno ad uno, in particolare benedico i bambini, gli ammalati e quanti vivono momenti difficili di sofferenza interiore; il Signore doni a tutti conforto e speranza. In tutti sia sempre viva la consapevolezza che il Signore non ci abbandona, che il suo amore è in mezzo a noi. 

 + Dionigi Card. Tettamanzi