JOY COMPANY 2013
le foto giorno x giorno

l’Oratorio ringrazia catechisti, adolescenti e giovani, genitori e nonni che rendono possibile la
realizzazione della JOY . In questa straordinaria occasione una menzione particolare
- delicata e riservata -  va  anche a tutti coloro che in oratorio "  buttano"  
una enorme quantità del loro tempo. Ricorda inoltre che c’è spazio per tutti: per esserci e per collaborare.

 

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SALVE DON BOSCO SANTO

Salve Don Bosco santo!
Tu giovane nel cuor!
Guarda: il mondo muore dove non c'è l'amor.
Quanti giovani smarriti che non sanno dove andar!
Quanti giovani perduti!
Né fede, né pace, né luce, né amor!
Don Bosco vieni incontro a noi!
Vedi ancor come lottiamo
per servir la verità!
Vedi ancora il nostro impegno
per dare al mondo un soffio di vita!
Don Bosco, vieni incontro a noi.
Tu conosci quanto costa
proclamar la libertà!
Tu conosci quanto soffre
chi vede violenza, menzogna e dolor.
Don Bosco, vieni incontro a noi.

UN CUORE GRANDE

Dio ti ha dato un cuore grande
come la sabbia del mare
Dio ti ha donato il Suo Spirito:
ha liberato il tuo amore.
Hai svelato ai giovani il vero volto del Signore
dalla tua bontà hanno capito che Dio è nostro Padre.
Hai formato uomini dal cuore sano e forte:
li hai mandati per il mondo ad annunciare
il Vangelo della gioia.
Hai aperto ai poveri il cuore e tua casa
dietro il voltodel ragazzo emarginato
hai visto il Signore.
Hai accolto i piccoli come si accoglie un dono
fino all'ultimo respiro hai consumato
per loro la tua vita.

 



GIOVANNI BOSCO                      “LA VITA”

Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 in una piccola frazione di Castelnuovo D'Asti, in Piemonte, chiamata popolarmente "i Becchi". Ancora bimbo, ebbe a sperimentare il dolore: morì suo padre. Trovò però nella mamma Margherita, un esempio di vita cristiana che incise profondamente nel suo animo.
A nove anni ebbe un sogno profetico: gli parve di essere in mezzo a una moltitudine di fanciulli intenti a giocare, alcuni dei quali, però, bestemmiavano. Subito Giovannino si gettò sui bestemmiatori con pugni e calci per farli tacere; ma ecco farsi avanti un Personaggio che gli dice: "Non con le percosse, ma con la bontà e l'amore dovrai guadagnare questi tuoi amici. Io ti darò la Maestra sotto la cui guida puoi divenire sapiente, e senza la quale, ogni sapienza diviene stoltezza". Il Personaggio era Gesù e la Maestra Maria Santissima, alla cui guida si abbandonò per tutta la vita e che onorò col titolo di "Ausiliatrice dei cristiani".
Fu così che Giovanni volle imparare a fare il saltimbanco, il prestigiatore, il cantore, il giocoliere, per poter attirare a sé i compagni e tenerli lontani dal peccato. "Se stanno con me, diceva alla mamma, non parlano male".
Volendosi far prete, per dedicarsi tutto alla salvezza dei fanciulli, mentre di giorno lavorava, passava le notti sui libri, finché all'età di vent'anni poté entrare in Seminario a Chieri ed essere ordinato Sacerdote a Torino nel 1841, a ventisei anni. In quei tempi Torino era ripiena di poveri ragazzi in cerca di lavoro, orfani o abbandonati, esposti a molti pericoli per l'anima e per il corpo. Don Bosco incominciò a radunarli la domenica, ora in una Chiesa, ora in un prato, ora in una piazza per farli giocare ed istruire nel Catechismo finché, dopo cinque anni di enormi difficoltà, riuscì a stabilirsi nel rione periferico di Valdocco e aprire il suo primo Oratorio.
In esso i ragazzi trovavano vitto e alloggio, studiavano o imparavano un mestiere, ma soprattutto imparavano ad amare Gesù: Domenico Savio era uno di loro. Don Bosco era amato dai suoi "birichini" (così egli li chiamava) fino all'inverosimile. A chi gli domandava il segreto di tanto ascendente rispondeva: "Con la bontà e l'amore cerco di guadagnare al Signore questi miei amici". Per essi sacrificò tutto quel poco denaro che possedeva, il suo tempo, il suo ingegno che aveva fervidissimo, la sua salute. Con essi si fece santo. Per essi ancora fondò la Congregazione Salesiana, formata da sacerdoti e laici che vogliono continuare l'opera sua e alla quale diede come "scopo principale di sostenere e difendere l'autorità del Papa".
Volendo estendere il suo apostolato anche alle fanciulle fondò, con la collaborazione di Maria Domenica Mazzarello, la Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. I Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice si sparsero in tutto il mondo al servizio dei giovani, dei poveri e dei sofferenti, con scuole di ogni ordine e grado, istituti tecnici e professionali, ospedali, dispensari, oratori e parrocchie. Dedicò tutto il suo tempo libero, che spesso sottrasse al sonno, per scrivere e divulgare facili opuscoli per l'istruzione cristiana del popolo.
Fu, oltre che un uomo dalla carità operosissima, un mistico tra i più grandi. Tutta la sua opera trasse origine dalla intima unione con Dio che fin da giovane coltivò gelosamente e si sviluppò nell'abbandono filiale e fedele al disegno che Dio aveva predisposto per lui, guidato passo passo da Maria Santissima, che fu l'ispiratrice e la guida di tutto il suo operato.
La sua perfetta unione con Dio fu unita ad un'umanità tra le più ricche per bontà, per intelligenza e per equilibrio, alla quale si aggiunge il pregio di una conoscenza eccezionale dell'animo, maturata nelle lunghe ore trascorse quotidianamente nel ministero delle confessioni, nell'adorazione al Santissimo Sacramento e nel continuo contatto con i giovani e con persone di ogni età e condizione.
 "Miei cari, io vi amo con tutto il cuore, e basta che siate giovani perché io vi ami assai". Amava in modo che ognuno pensava di essere prediletto. "Troverete scrittori di gran lunga più virtuosi e più dotti di me, ma difficilmente potrete trovare chi più di me vi ama in Gesù Cristo e più di me desidera la vostra vera felicità".
Stremato di forze per l'incessante lavoro, si ammalò gravemente. Particolare commovente: molti giovani offrirono per lui al Signore la propria vita. "… Ciò che ho fatto, l'ho fatto per il Signore … Si sarebbe potuto fare di più … Ma lo faranno i miei figli ... La nostra Congregazione è condotta da Dio e protetta da Maria Ausiliatrice". Una delle sue raccomandazioni fu questa: "Dite ai giovani che li aspetto in Paradiso".
Morì il 31 gennaio 1888, nella sua povera cameretta di Valdocco, all'età di 72 anni.  Fu proclamato beato il 2 giugno 1929; poi, il 1° Aprile 1934 (era la domenica di Pasqua) il Papa Pio XI, che ebbe la fortuna di conoscerlo personalmente, lo proclamò santo.