Il prossimo 10
febbraio, Joseph - seminarista
del PIME, che ben conosciamo
perché vive la propria
esperienza pastorale tra noi -
riceverà il Ministero
dell’ACCOLITATO nella nostra
chiesa, tra noi a Cernusco;
ce ne parla lui....
Il ministero
dell'accolito è al servizio
dell'Altare, segno di Gesù
Cristo, soprattutto nella Messa
in aiuto al diacono e al
sacerdote. Noi sappiamo che la
celebrazione eucaristica
costituisce il centro vitale
della Chiesa; ecco quanto ci
insegna il Concilio Vaticano II:
“Nell'ultima
cena, la notte in cui veniva
tradito, il nostro Salvatore
istituì il Sacrificio
eucaristico del suo corpo e del
suo sangue, con il quale
perpetuare nei secoli, fino al
suo ritorno, il Sacrificio della
Croce, e affidare così alla
Chiesa, sua amata sposa, il
memoriale della sua morte e
risurrezione: sacramento di
pietà, segno di unità, vincolo
di carità, convito pasquale, nel
quale si riceve Cristo, l'anima
è ricolma di grazia, ci è donato
il segno della gloria.
Per questo la
Chiesa dedica sollecite premure
a che i cristiani non assistono
da estranei o muti spettatori a
questo mistero di fede, ma, ben
comprendendolo attraverso i riti
e le preghiere, partecipino
all'azione sacra
consapevolmente, piamente e
attivamente, siano istruiti
dalla Parola di Dio, si nutrano
alla mensa del corpo del
Signore, rendano grazie a Dio,
offrendo l'ostia immacolata non
soltanto per le mani del
sacerdote ma anche insieme a
lui, imparino a offrire se
stessi, e di giorno in giorno,
per mezzo di Cristo mediatore,
si realizzino nell'unità con Dio
e tra di loro, perché Dio sia
finalmente tutto in tutti” (SacrosanctumConcilium
n. 48)
I COMPITI
DELL'ACCOLITO
I compiti che
l'accolito può svolgere sono di
vario genere e molti di essi si
possono presentare come
contemporanei per cui conviene
distribuirli tra più accoliti:
facciamo degli esempi.
Nel rito
d'ingresso, l'accolito può
portare la croce, affiancato da
due ministranti con i ceri
accesi. Giunto all'altare,
depone la croce presso l'altare
stesso e va al suo posto in
presbiterio. Durante la
celebrazione, è compito
dell'accolito accostarsi,
all'occorrenza, al sacerdote o
al diacono per presentare loro
il libro o per aiutarli in tutto
ciò che è necessario. Conviene
pertanto che, per quanto
possibile, occupi un posto dal
quale possa svolgere comodamente
il suo compito, sia alla sede
che all'altare.
In assenza del
diacono, terminata la preghiera
universale, mentre il sacerdote
rimane alla sede, l'accolito
dispone sull'altare il
corporale, il purificatoio, il
calice e il messale. Quindi
aiuta, se necessario, il
sacerdote nel ricevere i doni
del popolo e, secondo
l'opportunità, porta all'altare
il pane e il vino e li presenta
al sacerdote. Se si usa
l'incenso, presenta lui stesso
il turibolo al sacerdote, e lo
assiste poi nell'incensazione
delle offerte, della croce e
dell'altare. Poi incensa il
sacerdote e il popolo.
Come ministro
straordinario, può aiutare il
sacerdote nella distribuzione
della comunione al popolo. Se si
fa la comunione sotto le due
specie, assente il diacono,
l'accolito presenta il calice ai
comunicandi, o tiene lui stesso
il calice, se la comunione si dà
per intinzione. Terminata la
distribuzione della comunione,
aiuta il sacerdote a purificare
e riordinare i vasi sacri. In
assenza del diacono, l'accolito
porta i vasi sacri alla credenza
e lui stesso li purifica e li
riordina.
L'accolito,
destinato in modo speciale al
servizio dell'altare, apprenda
tutte quelle nozioni che
riguardano il culto pubblico
divino e si sforzi di
comprenderne l'intimo e
spirituale significato: in tal
modo potrà offrirsi, ogni
giorno, completamente a Dio ed
essere, in chiesa, di esempio a
tutti per il suo comportamento
serio e rispettoso, e avere
inoltre un sincero amore per il
Corpo mistico di Cristo, che è
il popolo di Dio, e specialmente
per i deboli e gli ammalati.
L'attenzione ai deboli e agli
ammalati deve costituire la
primaria attenzione degli
accoliti, coadiuvando il parroco
e gli altri sacerdoti in questo
delicato settore della vita
pastorale.
Joseph |