dal 16 al 22 Novembre 2009

15 Novembre 2009   -   n° 125

16 LUNEDÌ -
            *          8:30     S. Messa (+ Rocca Paola - - Biffi Luigi - - fam. Fumagalli e Corno)
            *          16:15   Catechesi  1^ e 2^ elementare
            *          21:00   Incontro Caritas in casa parrocchiale
            *          21:00   Prove del Coro a Mezzago

17 MARTEDÌ - S. Elisabetta d’Ungheria, religiosa
            *          8:30     S. Messa (+ Carenzio Mario e Clelia - - Dell’Orto Pasquale)
            *          16:30   Catechesi  5^ elementare e 1^ media 

18 MERCOLEDÌ -
            *          9:30     S. Messa (+ fam. Valagussa Giuseppina - - Colombo Mario e Luigia)
            *          16:30   Catechesi  3^ e 4^ elementare
            *          17:45   Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra delle scuole medie
            *          20:45   Catechesi  adolescenti
            *          21:00   Prove del Coro in sala Santa Rita 

19 GIOVEDÌ -
            *          16:30   S. Messa nella cappella dell'oratorio (+ Madelli Angela- - Dell’Orto Paolo) 

20 VENERDÌ -
            *          8:30     S. Messa (+ Maggioni pierina e Fumagalli Luigi)
            *          17:45   Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra delle scuole medie
            *          18:00   Catechesi  2^ e 3^ media 

21 SABATO - Presentazione della Beata Vergine Maria
                                   OGGI, a partire dalle ore 15:30, verrà portata l’ACQUA BENEDETTA
                                   alle famiglie delle vie Donizzetti (tutta);   Verdi (n° dispari dal 23 al 31; n° pari dal 46 al 56) 

            *          16:00   calcio cat.  Juniores: G.S. San Luigi – G.S.O. Laorca
            *          16:30   SPORTELLO CARITAS presso la casa parrocchiale
            *          18:00   S. Messa domenicale vigiliare (+ fam. Gironi e Crippa - - Valagussa Angelo e Teresa - -
                                   Cattaneo Eugenio - - defunti della Classe 1944 di Cernusco e Osnago)
            *          18:30   calcio cat. OPEN: G.S. San Luigi D – U.S. Orobia Robbialux 

22 DOMENICA - SECONDA DI AVVENTO
            *          8:00     S. Messa (+ Negri Wilma - - Pozzoni Mario)
            *          10:30   S. Messa (+ Riva Giulio e fam.)
            *          14:30   in oratorio: prove del teatro di Natale
            *          15:00   incontro di Azione cattolica di Decanato, presso la scuola materna
            *          15:30   nella cappella dell’oratorio: recita del Santo Rosario
            +          16:00   FILM: Biancaneve e la vendetta degli 007 nani
            *          18:00   S. Messa (Pozzoni Alessandro - - Cosentino Raffaele)
            +          21:00   FILM: Piede di Dio 

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domenica 22 novembre

giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento dei sacerdoti:
i sacerdoti aiutano tutti:
aiuta tutti i sacerdoti

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LA VOCAZIONE BATTESIMALE

Lettera da Alencon e Lisieux
«Cari fratelli e sorelle 
Gesù, Amore mio, la mia vocazione l'ho trovata finalmente, la mia vocazione è l'Amore! Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto, Dio mio, me l'avete dato voi! Nel cuore della Chiesa mia Madre, io sarò l'Amore (Santa Teresa di Gesù Bambino, Manoscritto B, n. 254). 

Il nostro viaggio raggiungeva finalmente la Normandia, nella parte ovest della Francia, meta del nostro pellegrinaggio diocesano. Ci attendeva la solenne celebrazione della prima memoria liturgica dei beati Louis e Zelie Martin, i genitori di santa Teresa di Gesù Bambino. La mia attenzione, a distanza di tempo, ritorna con insistenza su due altri momenti, meno grandiosi ma altrettanto evocativi, che hanno segnato questa tappa del
pellegrinaggio. 

Il fonte battesimale di Alençon 

Non lontano dalla prima casa dei coniugi Martin ad Alençon, nell'antica e centrale parrocchia di Notre Dame, abbiamo cantato i Primi Vespri della Domenica. Di fianco a me sedeva il vescovo di Séez, intorno i sacerdoti, i seminaristi e poi la schiera dei fedeli, i nostri pellegrini e la gente della cittadina che iniziava a convenire per la Messa: ho avvertito forte in quel momento, nella varietà delle vocazioni e dei doni di ciascuno, la singolare bellezza della Chiesa, come stirpe eletta, regno di sacerdoti, nazione santa riunita a cantare l'alleluia pasquale nel giorno del Risorto!

In questa chiesa, alla mezzanotte del 13 luglio 1858, si sposarono i coniugi Martin e ancora vi tornarono il 4 gennaio 1873 per battezzare la piccola Teresa. Così nel medesimo luogo si compie nel matrimonio la vocazione battesimale dei genitori e inizia nel Battesimo la vocazione - che la porterà a scegliere la via della vita monastica - della figlia. Un'unica effusione dell'amore divino, a partire dal fonte battesimale, avvolge di luce la famiglia Martin e conduce ciascuno, per pura grazia di Dio, in un cammino nascosto di amore "fino alla fine" (cfr Giovanni 13,1), di offerta sacerdotale della propria vita (cfr Romani 12,ls) che trova la sua piena realizzazione nella santità.

 Il sacerdozio battesimale 

Nulla di straordinario ha segnato la vita di questi santi che anche a noi non sia stato donato: hanno ricevuto la grazia immensa e gratuita del Battesimo, hanno accolto nel loro cuore il fuoco d'amore della vita divina poiché la stessa Trinità ha posto in loro la sua permanente dimora. E straordinaria è stata la loro risposta: pienamente consapevole, libera, amorosa e coraggiosa.

In questo Anno Sacerdotale è chiesto a noi tutti di riscoprire il dono immeritato che Dio ci ha fatto nel Battesimo: la sua bellezza affascinante e misteriosa, con il frutto di una speranza incrollabile e di una indicibile gioia. Ogni vocazione ha nel Battesimo la sua origine e il suo alimento. Il sacerdozio "ministeriale" dei presbiteri è a servizio del comune sacerdozio battesimale, che tutti ci raduna come popolo santo di Dio. Che il Signore rinnovi e intensifichi in ciascuno di noi la coscienza del suo dono: dello Spirito che abita nel nostro cuore, di Cristo che ci conforma alla sua immagine di Figlio e che orienta tutta la nostra vita verso il Padre.

 Celebrare la vita 

In che senso tutti i cristiani sono sacerdoti? Essere sacerdoti significa dare spazio al mistero di luce e di grazia che già abita in noi. Tre movimenti interiori possono aiutarci.

Riconoscere il dono: ogni giorno, con il segno della croce che tracciamo su di noi al mattino o/e alla sera, attraverso la commemorazione del Battesimo che la liturgia dei vespri ci propone, nella partecipazione domenicale ma anche feriale alla Messa, così da crescere nella lode e nel rendimento di grazie.

Occorre poi assecondare lo Spirito: lasciarci condurre da quel mistero che dal giorno del nostro Battesimo dimora in noi così da giungere a ragionare col pensiero di Cristo e a camminare sotto la guida dcl suo Spirito.

E necessario infine offrire la propria vita in unione al sacrificio di Gesù e per la gloria del Padre, immergere cioè ogni azione nell'amore divino e trasformare l'intera esistenza nel "culto spirituale": vivere la vita come un'unica e grande celebrazione dell'amore di Dio che è in mezzo a noi!

 La visita al Carmelo 

Nel pomeriggio dopo la solenne celebrazione della prima memoria liturgica dei beati Louis e Zelie Martin ho potuto vivere un momento di intensissimo e commosso raccoglimento. Ho avuto il permesso straordinario di entrare nel Carmelo di Lisieux insieme ai seminaristi e a un ristretto gruppo di preti e laici. Le monache da alcuni anni sì sono trasferite in un nuovo edificio, costruito accanto a quello antico, e così è possibile, in rare occasioni, visitare i luoghi dove è concretamente vissuta santa Teresina.

Guidati dal padre carmelitano Antonio Sangalli (la sua solerzia è stata importante affinché si compisse il miracolo - avvenuto nella nostra Diocesi - che ha consentito la beatificazione dei coniugi Martin) abbiamo percorso il chiostro, visitato il refettorio, la cella di Teresa e l'infermeria dove è morta. Intimidisce la santità, specie quando si sperimenta come passi attraverso condizioni semplicissime di vita, così da elevare l'esistenza del santo a una misura tanto alta da lasciare senza parole, da scuotere interiormente. La stessa suggestione mi ha accompagnato vedendo gli arredi, gli oggetti, gli effetti personali nella visita alle case dei Martin di Alençon e di Lisieux.

Anche a noi non è chiesto di compiere opere straordinarie, ma di lasciare che l'amore di Dio - riversato nei nostri cuori nel giorno del Battesimo e rinnovato costantemente soprattutto attraverso la grazia dei sacramenti - penetri, pervada, trasfiguri ogni opera, ogni sentimento, ogni respiro della nostra vita ordinaria. Non è forse questa santità nell'ordinario il pieno compimento del nostro Battesimo? Non è forse questa la Messa che il Signore chiede a tutti di celebrare con gioia uscendo dalla chiesa? 

La vocazione all'Amore 

Nell'omelia del mattino avevo riletto una splendida pagina degli scritti, in cui la piccola Teresa racconta la scoperta della sua vocazione: "Gesù, Amore mio, la mia vocazione l'ho trovata finalmente, la mia vocazione è l'Amore! Nel cuore della Chiesa mia Madre, io sarò l'Amore" (cfr Manoscritto B, n. 254).

Nella visita al Carmelo padre Sangalli mi fece notare che nel manoscritto la parola ''amore~~ è sempre scritta con la maiuscola: Amore. Capii allora più pienamente il senso di quelle parole: la vocazione di Teresa, come quella di ogni battezzato, non è genericamente quella di amare, foss'anche con l'amore di Dio, ma addirittura di identificarsi con Lui, di diventare l'Amore, una cosa sola con Cristo, di essere in Cristo, di essere Cristo! Come scrive sant'Agostino: «Rallegriamoci e ringraziamo: siamo diventati non solo cristiani, ma Cristo... Stupite e gioite: Cristo siamo diventati!» (Commento al vangelo di Giovanni 21, 8). Può sembrare un eccesso, ma è così: a tanto ci chiama l'amore tenerissimo del Padre che è nei cieli!

 L'ora dei laici 

Ma se in quanto battezzati siamo Cristo, tutti, fedeli laici e preti, possiamo finalmente inaugurare le vie nuove della Chiesa indicate dal Concilio Vaticano Il, possiamo vivere la piena maturità in Cristo, forti di una solida vita spirituale non più riservata a preti e persone religiose, ma a tutti i consacrati in Cristo. Ancora una volta si riapre davanti a noi la strada per un rinnovato protagonismo dei laici, un approfondimento e una vera maturazione del dono evangelico che è in tutti i battezzati.
 

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CARITAS & TU

A Milano, il Convegno che ha introdotto la Giornata Diocesana  Caritas ha portato la riflessione sul cambiamento degli stili di vita. Tutti i relatori ci hanno illustrato come a volte i messaggi che ci giungono, non sempre sono nel giusto; occorre fare una profonda revisione sia delle nostre abitudini,
sia delle spinte che guidano lo  sviluppo.
Occorre fare nostro uno stile di vita improntato a sobrietà e solidarietà: ne sono coinvolte la famiglia e il mondo del lavoro. All’inizio dell’Anno Liturgico questo Convegno è fondamentale per tutti i fedeli ambrosiani: ci da carica nell’affontare le nuove sfide caritative e sociali. 

            «Dare alle opere di carità nuova luce, nuova visibilità: è questo il compito di animazione della Caritas, finalizzato a far crescere una "cultura di carità" là dove si opera. Ed è questo anche il modo per mettere al centro della nostra vita, al centro della vita della Chiesa, i preferiti di Gesù: i più poveri, i più piccoli, i più provati dalla vita.

            In questo Anno Sacerdotale siamo tutti invitati a riscoprire il grande dono che Dio ci ha fatto con il Battesimo: il primo passo del cammino verso la santità. Come diceva Giovanni Paolo II, il Battesimo è un vero ingresso nella santità di Dio attraverso l'inserimento in Cristo e l'inabitazione del suo Spirito. E concludeva: sarebbe allora un controsenso accontentarsi di una vita mediocre. Lo stesso appello ci viene rivolto da Benedetto XVI. Apriamoci pertanto alla preghiera, chiedendo al Signore che ci infonda una consapevolezza grata e gioiosa del suo Dono e ci accompagni, con la forza del suo Spirito che abita in noi, a fare della nostra vita un'offerta gradita a Dio e un segno che "l'amore di Dio è in mezzo a noi".

            Come Timoteo, accogliamo l'appello di Paolo: "Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te" . Anche a tutti voi, operatori della carità, non è chiesto di compiere opere straordinarie quanto piuttosto di lasciare che l'amore di Dio penetri, pervada e trasfiguri ogni vostra azione. È questa la santità che vi è donata e richiesta. È questo il protagonismo da perseguire: un protagonismo che si caratterizza per alcune modalità precise di vivere il vostro impegno, soprattutto per quanti di voi hanno un ruolo di responsabilità. Un sano avvicendamento, ad esempio, testimonia la sobrietà dell' impegno; è segno che gli operatori non si considerano "salvatori" ma "strumenti" di salvezza, e soprattutto consente di uscire dalla logica della delega per vivere in pienezza quella del "mandato", che interpella e coinvolge l'intera comunità.

            A tutti voi, impegnati nelle Caritas delle comunità della nostra Diocesi, giunga il mio più cordiale saluto, carico di stima, di gratitudine e di affetto. Vi ricordo e vi affido al Signore: sia lui - per l'intercessione del Beato don Carlo Gnocchi, modello e maestro di una carità intelligente, appassionata e creativa - a donarvi la sua grazia, la sua pace, la sua gioia».

                                                                       + Dionigi card. Tettamanzi Arcivescovo di Milano

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Sabato 14 novembre alle 5:05 è nato
Sala Riccardo
gioia a lui e ai suoi genitori