dal 2 al 8 Novembre 2009

1 Novembre 2009   -   n° 123 

2 LUNEDÌ - COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI
            *          10:30   S. Messa al cimitero (+ memoria di tutti i defunti della Comunità)
            *          16:15   Catechesi  1^ e 2^ elementare
            *          21:00   S. Messa in chiesa parrocchiale (+ memoria di tutti i defunti della Comunità) 

3 MARTEDÌ
            *          8:30     S. Messa (+ defunti iscritti alla Confraternita del SS. Sacramento)
            *          16:15   Catechesi  5^ elementare e 1^ media
            *          18:00   BENEDIZIONE DELLA FAMIGLIA: via Stoppani 

4 MERCOLEDÌ - S Carlo Borromeo, vescovo
            *          9:30     S. Messa (+ Casati Luigi e fam. - - Airoldi Alberto)
            *          16:15   Catechesi  3^ e 4^ elementare
            *          17:45   Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra delle scuole medie
            *          18:00   BENEDIZIONE DELLA FAMIGLIA: vie Galilei e Marconi
            *          20:45   Catechesi  adolescenti
            *          21:00   Prove del Coro in sala Santa Rita 

5 GIOVEDÌ -
            *          16:30  S. Messa nella cappella dell'oratorio (i.o. per compleanno di Daniela - - + Comi Innocente e Assunta)
            *          21.00   Catechesi giovani
            *          18:00   BENEDIZIONE DELLA FAMIGLIA: via Porta e loc. Ronco
            *          21:00   Prove del Coro in sala Santa Rita 

6 VENERDÌ - primo venerdì del mese
            *          8:30     S. Messa (+ Viscardi e Gandini)
            *          15:00   Adorazione Eucaristica, nella cappella dell’oratorio
            *          17:45   Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra delle scuole medie
            *          18:00   Catechesi  2^ e 3^ media
            *          21:00   Veglia decanale Caritas, nella cappella dell’oratorio
                                   SOBRIETÀ - SOLIDARIETÀ - STILI DI VITA
                                   (sarà trasmessa da SanGiovannRadio) testimonianze di:
                                   * dottoressa LETIZIA RAO - Assistente Sociale al Comune di MERATE
                                   * un responsabile delle ACLI
                                   l’invito è rivolto all’intera Comunità 

7 SABATO -
            *          16:00   Calcio cat. OPEN; G.S. San Luigi B - U.S. Orobia
            *          16:30   SPORTELLO CARITAS presso la casa parrocchiale
            *          18:00   S. Messa domenicale vigiliare (+ Pirovano Angela e Agostino - - Falletta Calogero e Corti Margherita)
            *          18:30   Calcio cat. OPEN: G.S. San Luigi A - Subway Nip  

8 DOMENICA - NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO, RE DELL’UNIVERSO
                                   GIORNATA DIOCESANA CARITAS
            *          8:00     S. Messa (+ Cogliati Luigi)
            *          10:30   S. Messa (+ Brambilla Luigi - - defunti della Classe 1935)
            *          14:30   in oratorio: prove del teatro di Natale
            *          15:15   S. Battesimo di Terreni Andrea e Volani Noemi
            *          15:30   nella cappella dell’oratorio: recita del Santo Rosario
            +          16:00   FILM: G-Force, superspie in missione
            *          18:00   S. Messa (+ Maggioni Anna e Biella Luigi - - Giacomo, gianna, Giuseppe, Giuseppina e Vittorio - -
                                   i.o. ringrziamento per le positive notizie di salute)
            +          21:00   FILM: Tutta colpa di Giuda
 

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a gloria della beatificazione di don Carlo Gnocchi mostra sulla sua vita da domenica 8 a domenica 15 novembre
nella cappella dell’ Oratorio San Luigi - la visita, gratuita, è possibile negli orari di apertura dell’oratorio

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SUL CUORE DI GESÙ

Lettera da Paray-le-Monial «Cari fratelli e sorelle,
 fermiamoci insieme a contemplare il Cuore trafitto del Crocifisso. Nel Cuore di Gesù è espresso il nucleo essenziale del cristianesimo; in Cristo ci è stata rivelata e donata tutta la novità rivoluzionaria del Vangelo: l'Amore che ci salva e ci fa vivere già nell'eternità di Dio» (Benedetto XVI, Omelia di apertura dell'Anno Sacerdotale, 19 giugno 2009). 

La bella cittadina borgognona di Paray-le-Monial, quasi al centro della Francia, famosa per il culto del Sacro Cuore, con la sua severa e secolare Basilica, si trova provvidenzialmente sulla via per Nevers. E stata questa la prima tappa del nostro pellegrinaggio. Preparando l'omelia, ma ancor più sostando in Basilica, avvolto dalla penombra delle arcate, e poi inginocchiato davanti al Santissimo Sacramento esposto nella Cappella che custodisce il corpo di Santa Margherita Maria Alacoque, ho avuto la certezza interiore che davvero non si poteva iniziare altrove.

 Iniziamo dall'alto e dal centro 

Anche questo nuovo tratto del nostro cammino diocesano - così come ogni iniziativa pastorale -  non può aver inizio che dall'alto: dalla contemplazione del mistero di Dio. Di quell'Altissimo che per umiltà si è fatto "terra", per la nostra salvezza si è incarnato, per amore nostro è morto e disceso agli inferi e risorto.

Iniziamo dalla contemplazione di Cristo. Non solo dall'alto, ma dal centro: dal cuore di Cristo. Non possiamo pensare al sacerdozio, a quello battesimale dei fedeli e a quello ministeriale dei preti, senza fermarci, in adorazione e con stupore, ad interrogare e cercare di comprendere il sacerdozio di Gesù. A questo ci ha richiamato il Santo Padre iniziando l'Anno Sacerdotale proprio nella solennità liturgica del Sacratissimo Cuore di Gesù.

Il sacerdozio di Gesù 

Il Maestro non apparteneva alla classe sacerdotale e nella sua vita pubblica, così come è raccontata dai Vangeli, nulla ha compiuto di quanto normalmente facevano allora i sacerdoti. Egli però insegnava con autorità: nessuno parlava come lui! Eppure noi confessiamo, come ci insegna la Lettera agli Ebrei, che egli è l'unico sommo ed eterno sacerdote.

Lo sappiamo: l'altare del suo sacerdozio è la croce, l'unica celebrazione la sua morte e risurrezione, la vittima lui stesso, il frutto del sacrificio la comunione con Dio e con gli uomini già qui in terra e nella pienezza della gioia in cielo.

Per questo il sacerdozio di Gesù è tutto relativo al suo Cuore: un cuore perennemente rivolto al Padre, colmo dell'amore dello Spirito, squarciato per accogliere in sé il soffio vivente di ogni uomo. Il cuore di Gesù racchiude il segreto del mondo: siamo creati dal respiro di Cristo morente sulla croce, chiamati alla vita dal suo sorriso e custoditi per l'eternità dai palpiti del suo cuore. Anche il nostro sacerdozio, ce lo ricorda il santo Curato d'Ars, altro non è che "l'amore del cuore di Gesù".

 Il rinnovamento della Chiesa

 Viviamo una stagione di profondi e radicali cambiamenti. Il Concilio Vaticano Il, dopo l'entusiasmo e forse anche la fretta degli inizi, chiede ora di plasmare in profondità il nostro volto di cristiani e di Chiesa. Ma alcune condizioni non sembrano aiutarci. La nostra società va rapidamente mutando, molti affermano che si stia "scristianizzando", e sembra che le nuove generazioni stiano precorrendo con ulteriore velocità i tempi. E se guardiamo alle nostre comunità cristiane, le "energie", in termini di sacerdoti e di laici disponibili all'annuncio del Vangelo, sembrano ampiamente ridimensionare, appaiono quasi insufficienti già solo a mantenere l'esistente.

 Dove attingere forza per un compito apparentemente così arduo?

 Mi capita spesso di pensare agli undici apostoli riuniti nel Cenacolo di Gerusalemme. Davanti alla loro pochezza e alla loro paura ecco rivelarsi -    inattesi e prodigiosi - la fiducia che il Signore riponeva in loro e il mandato missionario che stava per assegnare loro: fuori dalle porte del Cenacolo li attendevano i confini del mondo.

Meditiamo questa scena evangelica: non c'è cammino autentico di Chiesa se non a partire dal cuore di Cristo e dall effusione dello Spirito Santo! Ma forse il nostro sguardo ha bisogno di purificarsi per riconoscere le messi abbondanti che stanno davanti a noi: è un tempo di grazia, una vera e propria "primavera" dello Spirito! Nonostante tutto. I veri discepoli del Risorto non sanno che cosa è la sfiducia, il lamento, la paura.

 Un volto nuovo

 Il rinnovamento che ci è chiesto dal Signore viviamolo nel segno della comunione-collaborazione corresponsabilità. Davanti alle sfide del presente la nostra Chiesa è chiamata ad assumere un volto più sereno, anzi pienamente lieto, più sinfonico e corale, più pronto a valorizzare gli innumerevoli carismi presenti nel popoìo di Dio: in una parola, un volto colmo di speranza nella potenza del Risorto e del suo Spirito.

Cambiamo allora con il coraggio di qualche scelta non facile. Assistiamo infatti alla riduzione del numero dei sacerdoti: immaginiamo quindi ruoli diversificati nell'esercizio della pastorale, ridisegniamo i confini territoriali delle comunità cristiane. È proprio della vera prudenza non avere paura o esitazione di fronte ai cambiamenti necessari e urgenti, così come è proprio della stessa prudenza trovare la "giusta misura" nei tempi e nei mezzi da impiegare così da non sovvertire mai il fine essenziale, che rimane sempre quello di un autentico servizio all'edificazione del popolo di Dio.

 Una tentazione 

Impegnati in quest'opera, vedo incombente una tentazione. Quella, nella povertà dei mezzi a disposizione, di non voler rinunciare a nulla, di continuare a "tenere in mano" la situazione, ad avere il pieno controllo delle iniziative pastorali e la presenza capillare su tutto il territorio. E la tentazione di voler vivere al di sopra delle proprie possibilità, in qualche modo accecati da un orgoglio che impedisce di fare i conti con la realtà e da una "logica di potere" per cui a tutti i costi non si devono perdere posizioni. Se le strategie pastorali - nuove o vecchie che siano - vengono attuate o vissute con questo spirito non possono che portare al logoramento del tessuto pastorale e alla stanchezza o sfiducia degli stessi operatori.

Ricordiamo ancora una volta che non è il nostro "zelo", non sono i nostri sforzi e nemmeno i nostri progetti a convertire i cuori, ma il dispiegarsi - anche attraverso la nostra presenza - della grazia di Dio, con tutta la sua efficacia. È dunque nella constatazione della nostra impotenza, nell'umiltà e nel nascondimento che noi percorriamo le vie proprie del Vangelo.

La conversione al metodo del cuore di Cristo

 Se guardiamo alla vita pubblica di Gesù possiamo riconoscervi due fasi. Il primo annuncio del Regno di Dio, accompagnato da segni prodigiosi, si diffonde infaticabilmente a partire dalla Galilea: i settantadue discepoli partono pieni di entusiasmo, le folle accorrono, il Vangelo è accolto. Segue poi una crisi: è impegnativo seguire il Maestro, chiede di perdere la propria vita e i discepoli si defilano, l'uno dietro l'altro. «Volete andarvene anche voi?» (Giovanni 6,67), chiede il Messia a chi ancora rimane con lui. Ed ecco che il ministero di Gesù si concentra sul cuore. Egli cammina decisamente verso Gerusalemme per compiere l'offerta sacerdotale della propria vita nel sacrificio di Pasqua. E quelle folle che Gesù aveva ammaestrato ma che ora non sono con lui, quelle terre che ancora attendevano la sua visita ma che fisicamente sa di non poter raggiungere, egli le porta con sé, nel suo cuore… fin sulla croce.
E un mistero di umiltà, di spogliazione, di impotenza il metodo del cuore di Gesù. E un concentrarsi di amore e di compassione, è la continua presa in carico su di sé delle persone e delle situazioni che culminerà con la vicenda dolorosa e gloriosa del Calvario.

 Il giogo dolce

 «Venire a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Matteo 11,28). In questo richiamo del Signore Gesù trovo un particolare appello per me, Arcivescovo di Milano, per i sacerdoti e per i laici impegnati, non poche volte tutti quanti "stanchi e oppressi" dalle molte o troppe attività pastorali.

Siamo certamente chiamati a rispondere agli immensi bisogni di Vangelo del nostro tempo e non dobbiamo risparmiare nessuna delle nostre energie, ma proprio per questo diventa per noi essenziale e irrinunciabile tornare presso Gesù, trovare riposo in lui, entrare nel suo cuore.

Sì, nel suo cuore per condividerne la mitezza e l'umiltà. È infatti solo l'umiltà, condizione prima della verità, che ci fa stare in ascolto della parola di Gesù: «Senza di me non potete far nulla» (Giovanni 15,5) e che ci fa sicuri che la nostra attività pastorale - anche la più impegnativa e creativa - e "salvifica" non da noi stessi, per il nostro impegno, ma unicamente per la grazia di Dio. Solo così ci sarà possibile trovare i modi giusti per compiere, sempre appassionatamente, la missione che ci è stata affidata. Potremo sperimentare, con grande serenità e insieme con vera serietà d'animo, una reale partecipazione alla dolcezza del giogo e alla leggerezza del peso di Gesù: «Il mio giogo è dolce e il mio peso leggero» (Matteo 11,30). È l'entrare nella compassione di Gesù, nella sua carità per gli uomini, è il condividere le gioie e le sofferenze di tutti e per essi offrirsi ogni giorno nel grande sacrificio dell'Eucaristia.

continua la prossima settimana....

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NOTE TRATTE DAL REGOLAMENTO DELLA CONFRATERNITA DEL SS. SACRAMENTO

 L'Eucaristia è Gesù Cristo, il Figlio di Dio crocifisso e risorto, che si rende sacramentalmente presente nella sua persona adorabile e ci fa partecipi del suo sacrificio offerto in croce per la salvezza del mondo. Prendendo parte all'evento della croce, riceviamo dallo Spirito santo la grazia di offrire noi stessi, uniti a Cristo, come sacrificio gradito a Dio. Perciò l'Eucaristia è la fonte e il vertice del culto e della vita cristiana. Mediante l'Eucaristia possiamo celebrare e vivere in pienezza l'amore del Padre che nel Figlio crocifisso si è donato a noi.

La Chiesa, animata dallo Spirito santo, custodisce fedelmente il dono inestimabile dell'Eucaristia, lo circonda con mirabili segni di adorazione e di amore, soprattutto nelle celebrazioni liturgiche. E dall’Eucaristia la Chiesa viene continuamente rinnovata perché possa esprimere nella santità della vita l'immenso amore di Gesù Cristo per il Padre e per l'intera umanità. 

NATURA  E  SCOPO DELLA CONFRATERNITA 

Art. 1

La Confraternita dei SS. Sacramento è un gruppo di fedeli, che, all'interno della comunità parrocchiale, intendono porre, con particolare intensità ed evidenza, l'Eucaristia al centro della propria vita spirituale e della testimonianza cristiana in ambito familiare e sociale, e che si impegnano a promuovere il culto eucaristico all'interno della propria parrocchia in spirito di servizio e di collaborazione con i responsabili della pastorale ordinaria… 

MEMBRI DELLA CONFRATERNITA 

Art. 3

Possono essere membri della Confraternita i fedeli, appartenenti alla Comunità parrocchiale, che, impegnandosi a condurre una vita ispirata al Vangelo, abbiamo la seria intenzione di crescere nella pietà eucaristica mediante la partecipazione alle celebrazioni liturgiche, la preghiera personale e comunitaria, lo spirito di servizio, e che siano disponibili a seguire le direttive della Confraternita e le indicazioni dei suoi responsabili, soprattutto in riferimento alla promozione del culto eucaristico.

 I RESPONSABILI

Art. 5

Il Parroco è il Direttore della Confraternita. Egli accoglie le domande di adesione, la dirige spiritualmente, ne traccia le direttive e ne coordina le varie attività.

Art. 7

Il Priore, in stretta collaborazione con il Parroco, attende all'ordinato svolgimento delle riunioni, distribuisce gli incarichi per le celebrazioni e le altre attività alle quali i confratelli e le consorelle sono chiamati a partecipare.

  IL GRUPPO-GIOVANI

Art. 10

E' bene che all'interno della Confraternita si costituisca il Gruppo-giovani, che, ispirandosi alle finalità proprie della Confraternita e osservando le indicazioni comuni a tutti gli iscritti, avrà momenti formativi propri e iniziative particolari in armonia con le attività della pastorale giovanile parrocchiale. Il Gruppo-giovani sarà guidato da un Animatore scelto dal Parroco d'intesa con il Priore della Confraternita.

 IMPEGNI DEGLI ISCRITTI

Art. 11

Con il proposito di tendere alla pietà eucaristica per la crescita della propria vita spirituale e di promuovere il culto eucaristico nella propria comunità parrocchiale, gli iscritti alla Confraternita del SS. Sacramento assumono, in particolare, i seguenti impegni:

1.         la presenza frequente, possibilmente quotidiana, alla celebrazione della Messa…;

2.         la disponibilità, soprattutto nella Messa domenicale o festiva, a collaborare attivamente con i responsabili parrocchiali dell'animazione liturgica nei diversi uffici di ministrante, lettore, cantore... ciascuno secondo le proprie attitudini;…;

3.         la preghiera personale in adorazione del santissimo Sacramento (la visita a Gesù nel tabernacolo, o sosta orante in chiesa) è vivamente raccomandata a tutti i membri della Confraternita con frequenza regolare secondo le possibilità di ciascuno (quotidianamente o almeno un giorno alla settimana); si propone, soprattutto ai giovani, l'impegno dell'adorazione prolungata al venerdì come preparazione alla Eucaristia domenicale, oppure alla sera del sabato o della domenica come veglia di lode e di ringraziamento al Signore risorto;

4.         i confratelli e le consorelle sono chiamati a curare lo svolgimento ordinato e devoto delle processioni eucaristiche secondo le indicazioni date dal Parroco e dal Priore;

5.         saranno disponibili ad esercitare, su proposta del proprio Parroco e nomina dell'Ordinario diocesano, il ministero straordinario della Comunione Eucaristica per gli ammalati e gli anziani, o a rendersi collaboratori in tale servizio;

6.         nel caso di malattia prolungata o di infermità essi sono chiamati a vivere intensamente la pietà eucaristica offrendo con amore le proprie sofferenze, in unione al sacrificio della Croce, per la Chiesa e per l'umanità; se gravemente ammalati, siano di esempio alla comunità nel chiedere e ricevere con fede i sacramenti dell'Unzione degli Infermi e del Viatico;

7.         gli iscritti alla Confraternita sono chiamati a praticare con maggiore impegno le opere di misericordia spirituali e corporali e a donarsi al prossimo con spirito di servizio...

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Don Antonio Mazzi

martedì 10 novembre ore 16:00 presso il sala cine-teatro “San Luigi” incontro con il  presbitero e scrittore,
impegnato in attività per il recupero di tossicodipendenti fondatore della Comunità Exodus