dal 26 Ottobre al 1 Novembre 2009

25 ottobre 2009   -   n° 122 

26 LUNEDÌ -
            *          10:30   S. Matrimonio di Ravasi Stefania con Mandelli Fabio Giovanni
            *          16:15   Catechesi  1^ e 2^ elementare
            *          21:00   Incontro Caritas in casa parrocchiale
            *          21:00   Prove del Coro in sala Santa Rita 

27 MARTEDÌ - 104° ANNIVERSARIO DELLA CONSACRAZIONE DELLA NOSTRA CHIESA
            *          16:15   Catechesi  5^ elementare e 1^ media
            *          21:00   S. Messa solenne, presieduta da padre Carlo Biella  

28 MERCOLEDÌ - SS. Simone e Giuda, apostoli
            *          9:30     S. Messa (+ Viscardi Beniamino e Pierina - - Pozzoni Virginia - - Brambilla Luigi)
            *          16:15   Catechesi  3^ e 4^ elementare
            *          17:45   Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra delle scuole medie
            *          20:45   Catechesi  adolescenti
            *          21:00   Prove del Coro in sala Santa Rita 

29 GIOVEDÌ -
            *          16:30   S. Messa nella cappella dell'oratorio (+ Sebastiano e Pasquale - - Granini Edmondo) 

30 VENERDÌ -
            *          8:30     S. Messa (+ Pedrazzini Gianfranco)
            *          17:45   Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra delle scuole medie
            *          18:00   Catechesi  2^ e 3^ media
            *          21:00   Calcio cat. Open: G.S. San Luigi C – Oratorio Valaperta 

31 SABATO - memoria liturgica di TUTTI I SANTI
            *          15:00   Pallavolo “under 12”: G.S. San Luigi - Perego, presso la palestra delle scuole medie
            *          16:00   Calcio cat. Juniores: G.S. San Luigi - O.S.G. Olginate
            *          16:30   SPORTELLO CARITAS presso la casa parrocchiale
            *          18:00   S. Messa domenicale vigiliare (+ Casiraghi Antonio - - Dell’Orto Felice - -
                                   defunti della Classe 1936 - - Rocca Giuseppe)
            *          18:30   Calcio cat. Open: G.S. San Luigi D – Brugarolo Bar Mazzola          
            *          21:00   “CHE GIBILEE PER...QUATTER GHEJ” commedia dialettale brillante
                                   ingresso: biglietto unico € 6,00  -  prevendita presso "Bar Biella"  Via Lecco 

NOVEMBRE

 1 DOMENICA - II DOPO LA DEDICAZIONE
            *          8:00     S. Messa (+ fam Biffi e Brambilla)
            *          10:30   S. Messa (+ Colombo Lucia e fam.) - - presentazione alla Comunità dei fidanzati
            *          15:00   recita del Vespero in chiesa, segue PROCESSIONE al cimitero
            *          16:00   grande CASTAGNATA aperta a tutti, in sant’Agnese (l’oratorio San Luigi OGGI pomeriggio è chiuso)
            *          18:00   S. Messa (+ defunti della Comunità parrocchiale)
            +          21:00   FILM: Le 13 rose

 

 *****************************************************************************************************

 DATE DA RICORDARE 

A gloria della beatificazione di don Carlo Gnocchi mostra sulla sua vita dall’8 al 15 novembre nella cappella dell’ Oratorio San Luigi

coro “Grigna” dell’Ass. Naz. Alpini di Lecco con la presenza straordinaria di don Bazzarri
14 novembre ore 21:00 - presso sala cine-teatro “San Luigi”

 

 *****************************************************************************************************

Don Antonio Mazzi

martedì 10 novembre ore 16:00 presso il sala cine-teatro “San Luigi” incontro con il  presbitero e scrittore,
impegnato in attività per il recupero di tossicodipendenti fondatore della Comunità Exodus 

 *****************************************************************************************************

 “Scherzetto o dolcetto ?”

Si ripropone ogni anno e sempre più come festa consumistica : "CHE COS'È INFINE HALLOWEEN?”

È prima di tutto una festa, Halloween, una grande festa che tra i celti celebrava la morte dell'anno vecchio e l'inizio del nuovo, capodanno di Samhain. Al tempo di Carlo Magno fu come tante altre feste pagane "cristianizzata", e divenne "All Hallow's Eve"- Vigilia di tutti i santi. Così andò avanti fin verso la metà dell'800, quando si diffuse in ambiente americano e perse i connotati religiosi laicizzandosi e imponendosi come festa dei bambini. Nel contempo si affermò, sempre e solo in America, l'uso di solennizzarla con grandi mascherate (scheletri, zucche vuote, scope, parrucconi e quant'altro) in genere a scopo benefico. Ma, ahimè, quasi subito mister "Commercio" fiutò l'affare e se ne impossessò... e addio contenuti ideali: All Hallow's Eve divenne Halloween.
Quali e quariti i contenuti di questa giornata? Molti, a dir la verità, e molto diversi: vanno dai più religiosi ai più profani: invocaziom, preghiere, rimembranze, danze, fuochi, commemorazioni, mascherati, banchetti, processioni, prove, scherzi... Presso i celti celebrava anche l'ultimo raccolto e l'inizio dell'inverno. Era perciò una festa di popolo in cui folclore e religione si mescolavano senza soluzione di continuità. Vi si ricordavano i morti, si inneggiava alla vita dell'al di qua che entrava in contatto con quella dell'aldilà. Pare che i romani conquistatori la identificassero con i Parentalia, che era la loro festa dei morti.
La modernità ha assegnato un significato particolare alla festa delle zucche. Era l'unica notte a disposizione dei bambini, che potevano passarla da protagonisti assoluti, andando anche contro tutte le regole, e perciò compiendo azioni che mai avrebbero potuto compiere, tipo rompere, imbrattare, inzaccherarsi, fare dispetti e/o sberleffi e, all'insegna della famosa domanda "trick or treat?", abbuffarsi di dolci. Secondo alcuni poteva configurarsi come una specie di rivolta collettiva contro gli adulti che una volta almeno stavano al gioco e in qualche modo concedevano al bambino il diritto di vendicarsi contro di loro. Proprio questo fatto segnò l'ingresso nella festa di maschere, di streghe e diavoli, di scheletri, teschi, zucche ecc., quasi a significare la presa di potere dei bambini per una notte.
Oggi la festa è più una grande sfilata che altro, una specie di carnevale anticipato. E diventata una festa pagana a ridosso, anzi, al posto di una festa cristiana. La forte spinta al business la defrauda di ogni significato (religioso o profano che sia) ma non evita di "disturbare" una delle ricorrenze più caratteristiche del cristianesimo, la splendida festa di "Tutti i santi". Resiste ancora la "Commemorazione dei defunti" che viene celebrata il 2 novembre ed è troppo incarnata nella cultura di ogni popolo per soccombere agli attacchi del business godereccio. Ultimamente poi, a complicare le cose sono entrati in campo anche gli adulti che hanno cominciato a partecipare in maschera alla baldoria dei bambini. Quanto ci sia di pedagogicamente valido in Halloween è tutto da dimostrare.
                                                                                                                           (biesse) 

 *****************************************************************************************************

Durante il suo pellegrinaggio in Francia, il nostro cardinale Dionigi Tettamanzi ha dato forma ai suoi pensieri per quest’anno
pastorale e li ha scritti in cinque lettere indirizzate “a tutti i fedeli della Chiesa Ambrosiana!”

Carissimi sacerdoti e fedeli,
lo scorso mese di giugno il papa Benedetto XVI ha inaugurato per tutta la Chiesa un particolare anno di grazia: l'Anno Sacerdotale. E noi tutti lo vogliamo accogliere con grande gioia e con piena disponibilità. 

L'Anno Sacerdotale 

Lo vorrei intendere in un duplice senso: in riferimento cioè al sacerdozio ministeriale dei presbiteri e al sacerdozio comune di tutti fedeli. Non come due realtà contrapposte o solo accostate tra loro: il sacerdozio ministeriale è infatti al servizio del sacerdozio comune dei fedeli, affinché tutti noi possiamo essere un sacrificio perenne gradito a Dio, come Corpo di Cristo, come tempio dello Spirito.

È questa l'affascinante verità della vita cristiana che il Concilio Vaticano Il ci ha riproposto: «Per la rigenerazione e l'unzione dello Spirito Sanro i battezzati vengono consacrati per formare un tempio spirituale e un sacerdozio santo, per offrire, mediante tutte le attività del cristiano, spirituali sacrifici, e far conoscere i prodigi di colui che dalle tenebre li chiamò all'ammirabile sua luce (cfr i Pietro 2,4-10). Tutti quindi i discepoli di Cristo, perseverando nella preghiera e lodando insieme Dio (cfr Atti 2,42-47), offrano se stessi come vittima viva, santa, gradevole a Dio (cfr Romani 12,1), rendano dovunque testimonianza di Cristo e, a chi la richieda, rendano ragione della speranza che è in essi di una vita eterna (cfr i Pietro 3,15)» (Lumen gentium, 10).

La meta della santità

Sento forte il bisogno che questo anno pastorale sia vissuto da tutti come l'occasione per una sosta contemplariva e rigenerante, un tempo di gratuità e di lode affinché, prima di immaginare altri passi da compiere e altre iniziative da realizzare, possiamo anzitutto e insieme riconoscere i grandi doni con i quali Dio ci raggiunge e rinnovare con gioia il nostro cammino verso la meta che Benedetro XVI indica come obiettivo dell'Anno Sacerdotale: la santità.
Per questo raccolgo volentieri il suggerimento, giuntomi da più parti, di non stendere una "lettera pastorale" vera e propria, significativa anche per la sua organicità e completezza, ma più semplicemente di offrire una traccia di meditazione, o meglio una lettera confidenziale e franca ai fedeli delle comunità che compongono la Diocesi per proporre i contenuti fondamentali e il clima di intensa spiritualità con cui vivere fruttuosamente questo tempo di grazia.

Il nuovo anno pastorale è iniziato durante il pellegrinaggio in Francia

Questa lettera è nata in me nei giorni in cui ho avuto la grazia di vivere un'esperienza spirituale forte, il pellegrinaggio 'Percorsi di santità per l'oggi"  in Francia, dal 10 al 14 luglio scorsi.
Hanno condiviso con me queste giornate una rappresentanza significativa della Diocesi - fedeli laici e persone consacrate, famiglie, sacerdoti e seminaristi - e la loro presenza, le grandi figure di santità incontrate, il recente avvio dell'Anno Sacerdotale, la riflessione e la preghiera che da tempo andavo maturando in vista della ripresa dell'attività pastorale in Diocesi dopo il tempo estivo, mi hanno portato a riconoscere in questo pellegrinaggio l'inizio del cammino pastorale del nuovo anno.
Sì, l'anno pastorale 2009-2010 è iniziato proprio nel mese di luglio, in Francia.
Ero stato invitato a Lisieux per presiedere la prima memoria lirurgica dei coniugi Martin, i genitori di santa Teresa di Gesù Bambino beatificati il mese di ottobre 2008 in seguito al riconoscimento di un miracolo avvenuto proprio nella nostra Diocesi. Mentre vivevo il pellegrinaggio, attraverso alcuni tra i luoghi più significativi della santità in Francia, portavo con me le riflessioni sul nuovo anno pastorale e invocavo luce e sostegno dai santi.
Al rientro mi è venuto spontaneo stendere queste cinque "lettere dalla Francia'~ in cui riproporre a tutti i fedeli alcune suggestioni del viaggio, così come sono entrate in dialogo con i pensieri che andavo facendo sul nuovo cammino pastorale.
È con semplicità e affetto che ora vi affido queste lettere, perché vi siano compagne nel pellegrinaggio spirituale e pastorale di quest'anno. Come ci ricorda l'apostolo Pietro (cfr i Pietro 2,4-10), è Cristo, la "pietra d'angolo, scelta e preziosa che continua ad edificare la sua Chiesa come "stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione sanra7'. "Avvicìniamoci a lui, pietra viva", per diventare noi pure "edificio spirituale, sacerdozio santo".Sì, Cristo Signore ci renda, ogni giorno, "pietre vive" per la gloria di Dio, per l'edificazione della Chiesa, per la gioia del nostro cuore!

 1 - continua la prossima settimana

 *****************************************************************************************************

Il giovane don Gnocchi: poeta, musicista, artista

La beatificazione di don Carlo Gnocchi avviene oggi domenica 25 ottobre in piazza Duomo, a Milano

La beatificazione di don Carlo Gnocchi  ha posto sotto i riflettori la figura del "papà dei mutilatini", la sua vita senza soste e il suo amore per i piccoli. Si citano spesso l'irrequietezza d'animo negli anni appena successivi all'ordinazione, il periodo da cappellano degli alpini e la ritirata di Russia, il desiderio ardente di dar vita ad un'opera di carità, la fondazione da lui creata che ne ha raccolto l'eredità. Meno noti sono invece gli anni monzesi di don  Carlo, quando il giovane studiò presso il seminario arcivescovile di Monza, in piazza Trento e Trieste, per poi ricevere l'ordinazione nel 1925. E' il periodo in cui si formò il don Gnocchi sacerdote e iniziò a germogliare in lui il progetto di dedicare la sua vita alla carità. Ne dava viva testimonianza il cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano dal 1963 al 1979, suo compagno di studi e di preghiere in seminario, che così lo ricordava nel discorso commemorativo in occasione del sesto anniversario della morte. "Don Gnocchi aveva una sensibilità singolare, per cui aveva un'intuizione caratteristica nel capire i sentimenti altrui, nel condividerli.  A me sembrava, allora che lo guardavo stupito, ammirato, che avesse un dono particolare di capire gli uomini in mezzo ai quali viveva o doveva vivere. Don Carlo coltivava una particolare passione per l'arte  allora  la storia dell'arte non era prescritta dai programmi ministeriali per i licei classici, ma egli vi si appassionava di sua iniziativa - Era attratto anche dalla musica (unico organista del seminario) e dalla letteratura. Tanto che mi era sorto il dubbio che don Carlo non fosse fatto più per essere un'artista che per essere sacerdote, se la sua vocazione più vera, più profonda, non fosse quella del poeta. Il dubbio venne dissipato quando,  nei corridoi del seminario monzese, mi avvicinò per farmi leggere "Le osservazioni sulla morale cattolica" di Manzoni. Quelle righe dicevano che nell'atto di carità del più sprovveduto tra gli uomini c'è una nobiltà e un'eccellenza che supera quella che si riscontra nella più alta speculazione del filosofo o nel più alto progetto d'opera d'arte del poeta o dell'artista. Don Gnocchi vibrava nel farmi leggere quelle pagine, e allora ho capito che aveva chiaramente, profondamente, irrevocabilmente deciso di mettersi senza riserve e senza titubanze nella sequela di Cristo per dare al mondo l'amore. Lì compresi che la vocazione più profonda di Carlo era il sacerdozio, che era nato esclusivamente per questo. La strada era tracciata già dal seminario: messo di fronte alla sensibilità e alla bellezza, e dall'altra parte alla carità, don Gnocchi ha scelto la carità. Ha scelto l'amore, perché gli uomini hanno sì bisogno di bellezza e di consolazione, ma soprattutto hanno bisogno d'amore!”

                                                                                                                              Carluccio, da  Avvenire