dal 7 al 13 Settembre 2009

7 LUNEDÌ -
            *          10:30   S. Messa e Funerale di Mandelli Giuseppina
            *          13:30   in oratorio: ORATi riprende fino alle ore 17:30
                                   cortile organizzato e controllato spazio-gioco e, per chi desidera, spazio-compiti (non è necessaria alcuna iscrizione)

 8 MARTEDÌ - Natività della Beata Vergine Maria
            *          13:30   in oratorio: ORATi riprende
            *          21:00   S. Messa, nella cappella dell’oratorio (+ fam. Frigerio) 

9 MERCOLEDÌ -
            *          9:30     S. Messa (+ Navello Gemma - - - Gambino Francesco - - Viganò Angelina)
            *          13:30   in oratorio: ORATi riprende
            *          18:00   Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra delle scuole medie
            *          20:45   Pre-Catechesi  adolescenti 

10 GIOVEDÌ - Beato Giovanni Mazzucconi, sacerdote e martire
            *          13:30   in oratorio: ORATi riprende
            *          16:30   S. Messa nella cappella dell'oratorio (+ Colombo Mattia - - Brivio Giovanni) 

11 VENERDÌ -
            *          8:30     S. Messa
            *          13:30   in oratorio: ORATi riprende  

12 SABATO - Nome della Beata Vergine Maria
            *          16:30   SPORTELLO CARITAS presso la casa parrocchiale
            *          18:00   S. Messa domenicale vigiliare (+ Valagussa Severino - - Panzeri Giacomo) 

13 DOMENICA - III DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI, IL PRECURSORE
            *          8:00     S. Messa (i.o. vivi e defunti di una famiglia)
            *          10:30   S. Messa (+ fam. Maggioni Enrico)
            *          11:45   S. Matrimonio di Sala Manuela con Lamari Francesco
            *          15:15   S. Battesimo di Pedemonte Sara
            *          15:30   Recita del Santo Rosario nella cappella dell’oratorio
            *          18:00   S. Messa (+ Panzeri Mario - - Bassanelli Gina)

 

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COME FAR AMARE LA SCUOLA

comprendere, aiutare e motivare i figli

La verità è semplice e implacabile: se un ragazzo va a scuola malvolentieri e vive la scuola come una specie di condanna ai lavori forzati, c'è qualcosa di sbagliato in lui o nei suoi genitori o nella istituzione scolastica. O in tutti e tre. Apprendere per l'essere umano equivale a vivere: è un'attività gioiosa ed entusiasmante. Significa impadronirsi delle chiavi della realtà, crescere, ingrandirsi. Dovrebbe essere la risposta a un bisogno reale e quindi procurare una reale soddisfazione. E invece è un'attività che gode di cattiva reputazione. «Non ne ho più voglia!» per quanti ragazzi è un grido di battaglia, una battaglia persa, una serie di magnifiche possibilità buttate, ore sprecate: la più bella fetta di vita affogata nella noia. Non sentire gusto né piacere nell'apprendere è una specie di delitto: quante belle intelligenze finiscono così tra i rifiuti, quante si trascinano moribonde. Al piacere di apprendere molti sostituiscono il piacere di sapere: non è la stessa cosa. Non basta possedere le ali, bisogna imparare a volare. 

L'ostacolo più ingombrante sta nella mente degli adulti. La famiglia non è innocente. Il piacere di imparare dipende dall'eccellenza della trasmissione di stimoli intellettuali e creativi a partire dagli anni zero. Scuola e famiglia si stanno facendo scavalcare da un insieme caotico di impulsi elettronici, televisivi e ambientali consumati automaticamente e che creano solo confusione. Un bambino non può aver voglia di leggere i libri di scuola se i suoi genitori accendono la televisione appena tornano dal lavoro. La preparazione migliore per un buon anno scolastico è una vera e profonda motivazione. Ma non si motiva nessuno con prediche, minacce, insistenze, ricatti affettivi, castighi o tentativi di corruzione. Un vero motivatore deve tenere presenti almeno dieci "chiavi di riuscita":
·      La vita deve essere presentata come un dono di cui si è responsabili. È il primo grande regalo del cristianesimo: non si può vivere a casaccio.
·      È importantissimo riscoprire il significato di vocazione, che si trasforma in sentimento della propria unicità e nella gioiosa scoperta di attitudini e capacità. Per questo ogni bambino deve sentirsi "unico", bisogna guardarsi dal fare paragoni o metterlo in competizione con altri o ferire il suo amor proprio. Non dimentichiamo mai che i piccoli hanno bisogno di essere guardati, considerati, circondati di sicurezza affettiva e di parole che li aiutino a inserirsi nell'umanità a pieno titolo.
·       La scoperta di essere un mix unico di qualità porta a una convinzione: ciascuno di noi ha un compito, una missione tutta sua, da scoprire e coltivare.
·        Aiutare i ragazzi ad avere una "visione" del futuro, a figurarsi una meta e rendersi conto che le ore di scuola sono gradini che portano verso la realizzazione concreta di un sogno.
·   Deve esistere una coerenza tra l'universo della famiglia e quello della scuola, perché le discipline scolastiche non sembrino troppo astratte ed estranee alla realtà. Far capire quanto "servono". È di somma importanza evitare discorsi negativi sulla scuola e sugli insegnanti. Ci pensano già fin troppo i mezzi di comunicazioni a divulgare di una scuola allo sfascio, fornendo alibi per il disimpegno a studenti e famiglie.
·       Sapere chiaramente che le difficoltà scolastiche generano sofferenza nei ragazzi. Si sentono rifiutati dal sistema, mortificati nei confronti dei compagni, avviliti per la delusione dei genitori. Occorre intervenire con decisione sui punti deboli, accorgersi subito delle difficoltà di concentrazione e comprensione, della fatica a tenere il passo di compagni e insegnanti.
·   La motivazione è contagiosa. Insegnanti e genitori appassionati trasmettono passione, entusiasmo e curiosità per scoperte e interessi.
·        Creare situazioni motivanti: novità e non abitudine; possibilità di fare scelte; suscitare domande e non fornire solo risposte; qualche realizzazione concreta anche piccola, ma personale e adeguata all'età.
·      Donare la forza necessaria per non scoraggiarsi. I tempi scolastici sono lunghi e ai ragazzi sembrano interminabili. Bisogna parlarne con onestà: lo scopo della scuola non è il conseguimento di un titolo per ottenere un posto di lavoro, ma l'opportunità di impadronirsi del sapere e degli strumenti per divenire adulti. Un po' come una pianta ha bisogno di acqua, di terra e di sole per crescere e produrre frutti. Anche la pazienza è una virtù da insegnare: consente di mettere basi che resisteranno nel tempo.
·      È indispensabile trasmettere il gusto dello sforzo, che non è innato: si impara. Ogni apprendimento necessita di sforzo e applicazione. Il bambino incomincia inanellando grandi sforzi per camminare, parlare, mantenersi pulito… e neanche se ne accorge, perché la sua fatica è accompagnata da una soddisfazione immediata. A scuola, la soddisfazione è lontana nel tempo. I peggio piazzati sono i "principini", i bambini abituati a ottenere sempre tutto e ad avere la soddisfazione immediata dei loro desideri: per loro è quasi impossibile sopportare lo sforzo e la fatica   della scuola. Il successo scolastico si costruisce sempre in famiglia.                                        (Bruno Ferrero, sul BS).

 

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 il prossimo 4 ottobre sarà la nostra FESTA dell’ ORATORIO per tutto il mese di settembre
bambini e ragazzi, partecipando alle attività e agli incontri di pre-catechesi si prepareranno a
vivere con gioia e grande consapevolezza la giornata che chiama tutti - genitori compresi - 
ad una straordinaria presenza

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 il prossimo 11 ottobre sarà la nostra FESTA COMPATRONALE  “MADONNA DEL ROSARIO”
abbiamo iniziato la raccolta di oggetti di ogni genere per allestire il  BANCO DI BENEFICIENZA
è possibile consegnarli in casa parrocchiale o direttamente in chiesa (lato sacristia) - GRAZIE!

 

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CORSO FIDANZATI
avrà inizio il prossimo 29 settembre presso la casa parrocchiale - p.zza S. Giovanni, 3 -
per l’iscrizione: la coppia deve presentarsi per un breve incontro con don Alfredo