(Archivio numeri precedenti)

dal 13 al 19
 Ottobre 2014

12 Ottobre 2014 n° 331
 

13 LUNEDÌ - S. Margherita Maria Alacoque
                *             16:30     Catechesi  1a e 2a elementare
                *             16:30     Allenamenti di pallavolo “under 10” presso la palestra della scuola elementare
                *             17:30     Allenamenti di pallavolo “under 14” presso la palestra della scuola media
                *             21:00     S. Messa per tutti i defunti della Comunità Parrocchiale
                                               segue: incontro Caritas in casa parrocchiale 

14 MARTEDÌ - S. Callisto I, papa
                *             8:30       S. Messa (+ Dell’Orto Cesare Teresina e Clelia)
                *             16:30     Catechesi  5a elementare e 1a media
                *             17:30     Allenamenti di pallavolo “under 16” presso la palestra della scuola media 

15 MERCOLEDÌ - S. Teresa d’Avila
                *             9:30       S. Messa (+ Biella Luigi)
                *             16:30     Catechesi  3a e 4a elementare
                *             16:30     Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra della scuola media
                *             18:00     Allenamenti di pallavolo “under 14” presso la palestra della scuola media
                *             20:45     Catechesi adolescenti, 18enni e giovani
                *             21:00     Prove del Coro in sala Santa Rita 

16 GIOVEDÌ - B. Contardo Ferrini
                *             16:40     S. Messa nella cappella dell’oratorio (+ fam. Vergani e Pozzoni)
                *             17:30     Allenamenti di pallavolo “under 16” presso la palestra della scuola media 

17 VENERDÌ - S. Ignazio d’Antiochia
                *             8:30       S. Messa (+ Viganò Carla)
                *             16:30     Allenamenti di pallavolo “under 10” presso la palestra della scuola elementare
                *             18:00     Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra della scuola media
                *             18:00     Catechesi 2a e 3a media 

18 SABATO - S. Luca, evangelista
                *             16:30     SPORTELLO CARITAS presso la casa parrocchiale
                *             17:00     S. Confessioni, in chiesa
                *             18:00     S. Messa domenicale vigiliare (+ Pozzoni Luca - - Boaretto Antonio - - Maggioni Giuseppe e
                                               Pozzoni Silvia - - i.o. ringraziamento a Dio per la donazione degli organi) 

19 DOMENICA - Dedicazione del Duomo di Milano, Chiesa Madre di tutti i fedeli ambrosiani
                *             8:00       S. Messa
                *             10:30     S. Messa (+ Tocchetti Armando - - Brivio Severino - - Dallorto Francesco
                                               i.o. festa per l’80° compleanno della Classe 1934)
                *             14:30     in oratorio: prove per il teatro di Natale
                *             15:15     Battesimo di Elisa e Matteo Sangalli, Andrea Belluz
                *             15:30     nella cappella dell’oratorio: recita del Rosario
                                               segue: incontro di Azione Cattolica Parrocchiale

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prossime date per l’amministrazione del Battesimo
9 novembre - 14 dicembre - 11 gennaio sempre alle ore 15:15

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Cresima: sabato 30 maggio 2015, alle ore 18:00

Prima Comunione: domenica 31 maggio 2015 alle ore 10:30

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 G.....

Era ieri che tornavamo festanti e soddisfatti dalla vacanza in montagna con i nostri piccoli e... è già passato agosto con l’unico appuntamento oratoriano del periodo (le serate di incontro con la comunità giovanile, una presenza invidiabile e molto fruttuosa...); poi abbiamo finito la preparazione, anzi addirittura lo svolgimento della festa dell’Oratorio e ... mentre leggete queste righe è già quasi tutta passata anche la festa compatronale; pensate che sto fissando le date e scegliendo l’hotel per il CAMPEGGIO 2015...!

Ma bisogna che io mi fermi un attimo, perché ho da fare una cosa (pur essendo di "diritto" quotidiano) che ha bisogno di momenti particolari.

Mi fermo e - guardando indietro - dico GRAZIE a Dio perché nella Comunità, attorno al Suo Nome, si muove un bel giro di persone.

Quindi GRAZIE anche a voi, qualsiasi cosa abbiate fatto, in qualsiasi cosa abbiate aiutato.

Mi raccomando: non smettete!                    dA

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GIOVANNI BATTISTA MONTINI

vescovo di Milano e poi papa col nome di PAOLO VI, domenica prossima BEATO

La famiglia, la gracile salute, il carattere

Giovanni Battista Montini nacque a Concesio (Brescia) il 26 settembre 1897 e alla nascita era talmente gracile e debole, che i medici che assistettero al parto, sentenziarono: “Durerà soltanto fino a domani”. I genitori erano Giorgio Montini e Giuditta Alghisi, famiglia benestante.

Il bambino si riprese, ma crescerà stentatamente e malaticcio; come carattere prese soprattutto dalla madre, nobildonna delicata e gentile, piena d'amore per la sua famiglia, ma non espansiva, di poche carezze che manifestassero esteriormente questo affetto. Il padre Giorgio era impegnato attivamente a rompere l'isolamento, in cui vennero a trovarsi i cattolici, dopo la proclamazione di Roma a capitale d'Italia; giovane avvocato era fautore di idee e lotte stimolanti contro l'anticlericalismo imperante; nel 1881 fu chiamato a dirigere il quotidiano cattolico “Il Cittadino di Brescia”. La passione per la stampa, le polemiche roventi ma sempre civili del padre, si trasmetteranno presto al figlio Giovan Battista, che dimostrò sempre una predilezione per lo scrivere, che faceva intravedere una futura carriera di scrittore o critico letterario.

Crebbe all'ombra e sotto la guida del padre, ebbe sempre un carattere severo e malinconico, in contrasto al clima gioioso e di concordia della sua famiglia, allietata da tre figli Ludovico, Giovan Battista e Francesco e da tanti parenti della patriarcale famiglia, agiata e senza ristrettezze economiche. Eppure su quest'adolescenza privilegiata del giovane Battista c'era come un incubo, la sua gracilità fisica; aveva febbre improvvisa che lo abbattevano, fu dato ad allevare per 14 mesi ad una coppia di contadini, ma il suo ritorno a Brescia continuò ad impensierire i medici per il suo sviluppo.

 Gioventù, studi, sacerdozio.

Alternò brevi periodi di studio negli Istituti dei Gesuiti, sempre interrotti per motivi di salute e proseguiti privatamente, ciò gli impedì di avere quei contatti così necessari con altri compagni di scuola. Ciò nonostante tentò di arruolarsi nella Prima Guerra Mondiale, ma naturalmente fu scartato. Amante della velocità, la cui paura aveva vinto a forza di volontà; in una discesa folle sulla bici, accusò un malore che verrà diagnosticato come uno scompenso cardiaco, che scomparve nel tempo.

La vocazione al sacerdozio non fu folgorante, ma graduale, frequentando sacerdoti e respirando il clima religioso della sua famiglia. Ebbe come padre spirituale l'oratoriano padre Giulio Bevilacqua, con il quale instaurò un'amicizia profonda. Frequentando da esterno il Seminario bresciano, sempre per i noti motivi di salute, con l'aggiunta di un lungo esaurimento nervoso; giunse ad essere ordinato sacerdote il 29 maggio 1920. Il vescovo decise per lui una destinazione per Roma; prima si laureò in cinque mesi, a Milano in Diritto Canonico, poi nell'autunno del 1920, il giovane sacerdote arrivò a Roma, alloggiando al Collegio Lombardo e si mise subito all'opera iscrivendosi alla 'Gregoriana' per la Teologia e contemporaneamente all'Università Statale, alla Facoltà di Lettere.

Nella Curia Romana, carriera, Assistente FUCI , formatore di futuri politici

Montini entrò nell'Accademia dei nobili ecclesiastici, passaggio necessario per tutti i diplomatici della Chiesa, dove s'impara la difficile arte di trattare con i potenti e curando i rapporti internazionali. Nella Curia romana si distinse per la sua attenzione, la rapidità nell'apprendere lingue straniere, studiosissimo.

E nel giugno 1921 con pochi effetti personali e tanti libri si trasferì in Vaticano, a 24 anni, da dove uscirà trent'anni dopo, si laureò in Teologia, conseguì il Diploma dell'Accademia per la diplomazia, ma dovette lasciare la Statale e il suo desiderio di laurearsi in Lettere. Fu chiamato il “pretino che non prende mai le ferie”, lavoratore instancabile, la sua scrivania era sempre piena di pratiche da sbrigare. Nel 1922, salì al trono pontificio l'arcivescovo di Milano Achille Ratti, che prese il nome di Pio XI; sotto il suo pontificato cominciò l'ascesa nella Curia di Montini, che si fermerà solo al vertice.

Fu inviato per tre mesi a Parigi per approfondire gli studi, poi per quattro mesi alla segreteria del Nunzio di Polonia a Varsavia, ma il freddo del Nord lo fece ammalare sempre di più, quindi ritornò a Roma. Per il suo desiderio di un'esperienza pastorale, così necessaria per un prete, gli fu affidato il compito di Assistente spirituale del Circolo Universitario Cattolico di Roma. Trascorsero così due anni di apostolato gioioso, oltre il suo lavoro in Curia; gli studenti lo chiamarono “don Gibiemme” e gli davano del tu, si può dire che scoperse la sua gioventù, con scampagnate ai castelli romani, l'organizzazione di giochi e corsi didattici, provocando le uniche risate spontanee della sua vita; in seguito al massimo sorriderà con un dolce, consenziente, a volte mesto sorriso, ma mai allegro. Nel settembre del 1925, nel pieno del clamore della 'Marcia su Roma' fascista, papa Pio XI gli diede l'incarico di Assistente Nazionale della FUCI (Giovani universitari cattolici), carica che tenne dal 1926 al 1933. 

Monsignore, collaboratore del Segretario di Stato, braccio destro di papa Pio XII

Intanto nella Curia continuava a salire di grado; nel 1934 era monsignore. Nel 1937 ad appena 40 anni, venne nominato “sostituto degli Affari Ordinari”, terzo gradino della gerarchia vaticana. Nel 1939 papa Pio XI morì quasi improvvisamente e Pacelli venne eletto papa con il nome di Pio XII: il suo pontificato vide il grande sconvolgimento della Seconda Guerra Mondiale, che lo rese drammatico ed angosciante nel suo ministero pontificale. E al suo fianco, discreto ma attivo, sempre nell'ombra, il suo Sostituto Montini che a suo nome agiva in tutti i campi, dall'organizzazione dei soccorsi nel neutrale Vaticano, all'opera diplomatica fra i contendenti.

Con 16 ore di lavoro al giorno organizzò l'Anno Santo del 1950; fondò le ACLI e la Pontificia Opera di Assistenza. Fu il braccio destro del papa, ricevette ogni tipo di personalità; era primo ministro e insieme ministro degli esteri, eppure Pio XII non lo elevò dal semplice grado gerarchico di monsignore; rimase pur essendo il numero due del Vaticano, un uomo modesto, sobrio, viveva in un semplice appartamento. Il 3 novembre 1953 Montini fu allontanato da Roma, promovendolo nel contempo arcivescovo di Milano.

 Arcivescovo di Milano

Il nuovo arcivescovo partì da Roma il 6 gennaio 1954 dopo 30 anni, per intraprendere nella grande diocesi ambrosiana, la sua nuova esperienza pastorale, qualità che mancava alla sua formazione di alto uomo di Chiesa, quindi anche se fu considerato da molti un esilio, alla fine fu un disegno della Provvidenza Divina. Nella diocesi di S. Ambrogio, Montini trovò una situazione socio-politica in piena evoluzione, si era nel periodo della ricostruzione civile e industriale post-bellica e ogni giorno arrivavano treni carichi di immigrati dal Sud. L'angoscia di vedere una società che convulsamente, era tutta impegnata alla costruzione di un mondo profano e materiale, lo sconvolse al punto di essere tentato di abbandonare tutto. Ma nel discorso d'insediamento, presenti tutte le componenti della società milanese, egli si dichiarò il pastore alla ricerca delle pecore smarrite, deludendo chi si aspettava di sentire il politico raffinato qual'era. In poco tempo riformò tutta la diocesi con piglio e metodi manageriali, ristrutturò il palazzo arcivescovile in abbandono.

In breve lasciò le vecchie abitudini della Curia romana, per assumere il ritmo di lavoro ed efficienza dei milanesi; girò da una fabbrica all'altra incontro al mondo del lavoro; convinse l'alta finanza della città a sostenere la costruzione di nuove chiese.

 Cardinale con Giovanni XXIII, diventa papa Paolo VI.

Venne eletto papa Giovanni XXIII, l'anziano Angelo Roncalli, patriarca di Venezia, il quale come suo primo scritto inviò una lettera all'arcivescovo di Milano per comunicargli la sua intenzione di nominarlo cardinale. In altre occasioni Giovanni XXIII disse: “Quel nostro caro figlio che sta a Milano, noi siamo qui a tenergli il posto” e lo mandò in giro per il mondo a rappresentarlo, gli fece conoscere ed approfondire non solo il mondo cristiano ma anche quello di altre religioni; proprio come un tirocinio per ogni futuro papa.

E così dopo il breve pontificato di papa Giovanni, il papa che aveva indetto il Concilio Ecumenico Vaticano II, alla sua morte avvenuta fra il compianto generale il 3 giugno 1963, nel successivo conclave il 21 giugno 1963, veniva eletto 265° successore di San Pietro, Giovan Battista Montini, il gracile pretino di Brescia, con il nome di Paolo VI, aveva 66 anni. Un compito pesantissimo per chiunque dopo il rivoluzionario pontificato di papa Giovanni, che aveva scosso dalle fondamenta la Chiesa, e che aveva cercato ciò che ci unisce, non ciò che ci divide. Toccò a lui di continuare il Concilio e portarlo a termine.

Scrisse encicliche basilari per la dottrina della Chiesa, come l'”Ecclesiam suam”, la “Misterium fidei”, la “Populorum progressio”, l'”Humanae vitae”, quest'ultima sul controllo delle nascite e sulla 'paternità responsabile', che tante polemiche suscitò e che costrinse per la prima volta un papa a difendersi pubblicamente.

Dopo secoli fu il primo papa ad uscire dall'Italia e ad usare l'aereo; come prima tappa dei suoi futuri viaggi apostolici si recò in Palestina il 4 gennaio 1964, suscitando un delirio di entusiasmo nelle strette vie di Gerusalemme, rischiando di rimanere soffocato dalla folla.

Abolì stemmi, baldacchini, la tiara pontificia, i flabelli bizantini delle fastose cerimonie pontificie, la sedia gestatoria, le guardie nobili, i cortei di armigeri, il trono fu sostituito da una poltrona, la Guardia Palatina; con suo decreto stabilì che i cardinali dopo gli 80 anni non potevano entrare in conclave; fece costruire la grandiosa aula delle udienze, che oggi porta il suo nome.

Rimodernò uffici e strutture del Vaticano, il modo di vestire, l'uso della lingua inglese al posto della latina; vennero introdotti computers e telescriventi collegati con tutto il mondo. Riformò le cariche e i dicasteri della Curia, ridimensionò il Sant'Uffizio; invece dei soliti romani, chiamò da tutto il mondo uomini nuovi internazionalizzando il Vaticano.

Andò in India, all'ONU, a Fatima in Portogallo, in Colombia, a Ginevra, in Uganda, nelle Filippine, dove scampò ad un attentato, nelle Isole Samoa, l'Australia, l'Indonesia, Hong Kong e naturalmente in tante città italiane e parrocchie romane.

Pochi mesi prima della sua morte, avvenuta a Castelgandolfo il 6 agosto 1978, aveva scritto una intensa preghiera per il funerale dell'onorevole Moro, che aveva personalmente officiato in Laterano. Il suo pontificato era durato 15 intensi e tormentati anni; la sua vita 81 anni.

 

Il 30 settembre 1897 il mondo cristiano si sentì più povero.
A Lisieux, in Francia, moriva a soli 24 anni Teresa del Bambino Gesù,
una delle persone più grandi che abbia vissuto sulla terra. Ma Dio non
lascia mai soli i suoi figli. Quello stesso giorno a Concesio, in provincia
di Brescia, fu battezzato un "figlio di Dio", nato da soli quattro giorni:
Giovanni Battista, della famiglia Montini.

AMICIZIA
A 17 anni rafforza le sue amicizie. Ad Andrea Trebeschi, suo coetaneo
scriveva: "Mi chiedi se la nostra amicizia continuerà. E perché non dovrebbe
continuare? I tuoi ideali di bene ... devono essere i miei ideali. Potremo camminare
l’uno accanto all’altro, aiutarci a vicenda... È dolce pensare che attraverso gli anni
della mia vita, avrò a fianco te come amico che comprenderà i miei pensieri...".

Padre Giulio Bevilacqua, prete dell’oratorio frequentato da Giovanni Battista, diceva: "Sui ‘no’ non si può costruire la vita..."

Dopo l’ordinazione sacerdotale, don Giovanni Battista celebra la prima
Messa presso la chiesa della Madonna delle Grazie, indossando una
pianeta bianca, ricavata dall’abito da sposa della mamma...

 

 

 

 

Quando fu eletto papa, il cardinale Giovan Battista Montini, ebbe a dire profeticamente:
“Forse il Signore mi ha chiamato a questo servizio non già perché io vi abbia qualche attitudine,
ma perché io soffra qualche cosa per la Chiesa”. La sua acuta intelligenza gli fece intuire
realisticamente, sin dal primo momento, il lato più pesante di una missione densa di incognite e
di tribolazioni, che cadeva improvvisamente sulle sue spalle e che avrebbe messo a dura prova
il suo carattere ed anche il suo fisico.