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dal 6 al 12

Gennaio 2014

6 Gennaio 2014 n° 300
 


6 LUNEDÌ - Epifania del Signore Gesù - GIORNO DI PRECETTO FESTIVO
                *             8:00       S. Messa
                *             10:30     S. Messa, presiede padre Mario Pacifici
                                               (+ Carozzi Enrica - - Spada Angelo)
                *             15:00     Recita del Santo Rosario nella cappella dell’oratorio
                                               segue alle ore 15:15 preghiera, benedizione dei bambini e bacio a Gesù Bambino
                *             16:00     nel salone dell’oratorio: MEGA-TOMBOLATA 

7 MARTEDÌ -
                *             8:30       S. Messa nella cappella dell’oratorio (+ don Giovanni Nosotti)
                *             16:30     Catechesi  5a elementare e 1a media
                *             17:30     Allenamenti di pallavolo “under 16” presso la palestra della scuola media 

8 MERCOLEDÌ -
                *             9:30       S. Messa nella cappella dell’oratorio
                *             16:30     Catechesi  3a e 4a elementare
                *             16:30     Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra della scuola elementare
                *             18:00     Allenamenti di pallavolo “under 14” presso la palestra della scuola media
                *             20:45     Catechesi adolescenti, 18enni e giovani 

9 GIOVEDÌ -
                *             16:40     S. Messa nella cappella dell’oratorio (+ Riva Maria e Giulio)
                *             17:30     Allenamenti di pallavolo “under 16” presso la palestra della scuola media 

10 VENERDÌ
                *             8:30       S. Messa nella cappella dell’oratorio
                *             16:30     Allenamenti di pallavolo “under 10” presso la palestra della scuola elementare
                *             18:00     Allenamenti di pallavolo “under 12” presso la palestra della scuola media
                *             18:00     Catechesi  2a e 3a media 

11 SABATO -
                *             16:30     SPORTELLO CARITAS presso la casa parrocchiale
                *             17:00     S. Confessioni, in chiesa
                *             18:00     S. Messa domenicale vigiliare (+ Cereda Ambrogio - - Sala Roberto, Stroppini Felice e fam. Corno
                                               - - Riva Luciana - - Spada Giuseppe) 

12 DOMENICA - Battesimo di Gesù
                *             8:00       S. Messa (+ Scarpa Antonio)
                *             10:30     S. Messa (+ Pizzarelli Maiorano e fam. - - Lavelli Angelo - - Albani Pierina)
                *             15:15     Battesimo di Raponi Letizia
                *             15:30     nella cappella dell’oratorio: recita del Rosario

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genitori e "piccoli" tutti impegnati nel gioco della vita: cosa e come faccio per renderla migliore?
... non solo la mia, ma anche quella della mia famiglia... ... verso la joy !!!

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numero TRECENTO

Dopo qualche timido tentativo nelle settimane precedenti, il 1 gennaio 2007 usciva il primo numero di questo INFORMATORE
a scadenza pressoché settimanale: fedele al titolo. Il suo obiettivo è di informare, cioè tenere aggiornati sugli orari e sugli appuntamenti (infatti questa parola è diventata il suo nome proprio...). Ma non abbiamo mai disdegnato un altro compito:
la formazione. Senza troppe pretese (c’è molta carta "cattolica" in circolazione e alla portata di tutti...) vogliamo stimolare la riflessione soprattutto su temi "interni" che interessano da vicino la nostra quotidianità, che ci "toccano" insomma, anche se a volte prestiamo loro troppo poca attenzione. Come si può notare, avevamo cominciato parlando di pace e la coincidenza vuole che questo sia anche oggi l’argomento principale; prima che la mondo intero - o per augurarla a tutti - è necessario che essa trionfi nelle nostre case e nei nostri cuori: con questo spirito accostiamo il messaggio del Papa, di cui  è possibile gustare bontà, delicatezza e profondità
anche attraverso la breve sintesi che pubblichiamo. Contemporaneamente - con la tempestività di sempre - anche il SITO parrocchiale www.oratoriosanluigi.org nei giorni scorsi  ha rinnovato la propria home page, per offrire maggiore immediatezza e facilità di lettura. Se non vi è ancora stato  possibile, vale la pena di aprirlo, di prendere confidenza per renderlo uno strumento sempre più utile. In particolare devono familiarizzare con esso i più giovani, spesso collegati a internet persino dal cellulare lungo la giornata (e purtroppo anche di  notte, all’insaputa di genitori troppo distratti...).      dA

clicca qui e rivedrai il numero 1

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porgendo a tutti gli auguri per un ANNO SERENO E SOLIDALE la Caritas Parrocchiale ringrazia
tutti i cernuschesi che hanno contribuito, in diversi modi, alla raccolta di alimenti nell’anno 2013, rendendo possibile l’assistenza
alle famiglie in necessità sul nostro territorio; attualmente le scorte ci consentono di affrontare i primi mesi del 2014, senza altri interventi - GRAZIE!

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MESSAGGIO DEL PAPA PER LA XLVII GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

«In questo mio primo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, desidero rivolgere a tutti, singoli e popoli, l'augurio di un'esistenza colma di gioia e di speranza. Nel cuore di ogni uomo e di ogni donna alberga, infatti, il desiderio di una vita piena, alla quale appartiene un anelito insopprimibile alla fraternità, che sospinge verso la comunione con gli altri, nei quali troviamo non nemici o concorrenti, ma fratelli da accogliere ed abbracciare.
Infatti, la fraternità è una dimensione essenziale dell'uomo, il quale è un essere relazionale. La viva consapevolezza di questa relazionalità ci porta a vedere e trattare ogni persona come una vera sorella e un vero fratello; senza di essa diventa impossibile la costruzione di una società giusta, di una pace solida e duratura. E occorre subito ricordare che la fraternità si comincia ad imparare solitamente in seno alla famiglia, soprattutto grazie ai ruoli responsabili e complementari di tutti i suoi membri, in particolare del padre e della madre. La famiglia è la sorgente di ogni fraternità, e perciò è anche il fondamento e la via primaria della pace, poiché, per vocazione, dovrebbe contagiare il mondo con il suo amore.

Il numero sempre crescente di interconnessioni e di comunicazioni che avviluppano il nostro pianeta rende più palpabile la consapevolezza dell'unità e della condivisione di un comune destino tra le Nazioni della terra. Nei dinamismi della storia, pur nella diversità delle etnie, delle società e delle culture, vediamo seminata così la vocazione a formare una comunità composta da fratelli che si accolgono reciprocamente, prendendosi cura gli uni degli altri. Tale vocazione è però ancor oggi spesso contrastata e smentita nei fatti, in un mondo caratterizzato da quella “globalizzazione dell'indifferenza” che ci fa lentamente “abituare” alla sofferenza dell'altro, chiudendoci in noi stessi.
La globalizzazione, come ha affermato Benedetto XVI, ci rende vicini, ma non ci rende fratelli... Così la convivenza umana diventa sempre più simile a un mero do ut des pragmatico ed egoista.

In pari tempo appare chiaro che anche le etiche contemporanee risultano incapaci di produrre vincoli autentici di fraternità, poiché una fraternità priva del riferimento ad un Padre comune, quale suo fondamento ultimo, non riesce a sussistere. Una vera fraternità tra gli uomini suppone ed esige una paternità trascendente. A partire dal riconoscimento di questa paternità, si consolida la fraternità tra gli uomini, ovvero quel farsi “prossimo” che si prende cura dell'altro.

Per comprendere meglio questa vocazione dell'uomo alla fraternità... è fondamentale farsi guidare dalla conoscenza del disegno di Dio, quale è presentato in maniera eminente nella Sacra Scrittura...
L'uccisione di Abele da parte di Caino attesta tragicamente il rigetto radicale della vocazione ad essere fratelli... Occorre interrogarsi sui motivi profondi che hanno indotto Caino a misconoscere il vincolo di fraternità e, assieme, il vincolo di reciprocità e di comunione che lo legava a suo fratello Abele.
Il racconto di Caino e Abele insegna che l'umanità porta inscritta in sé una vocazione alla fraternità, ma anche la possibilità drammatica del suo tradimento. Lo testimonia l'egoismo quotidiano, che è alla base di tante guerre e tante ingiustizie: molti uomini e donne muoiono infatti per mano di fratelli e di sorelle che non sanno riconoscersi tali, cioè come esseri fatti per la reciprocità, per la comunione e per il dono.

Sorge spontanea la domanda: gli uomini e le donne di questo mondo potranno mai corrispondere pienamente all'anelito di fraternità, impresso in loro da Dio Padre? ...
Parafrasando le sue parole, potremmo così sintetizzare la risposta che ci dà il Signore Gesù: poiché vi è un solo Padre, che è Dio, voi siete tutti fratelli (cfr Mt 23,8-9). La radice della fraternità è contenuta nella paternità di Dio. Non si tratta di una paternità generica, indistinta e storicamente inefficace, bensì dell'amore personale, puntuale e straordinariamente concreto di Dio per ciascun uomo (cfr Mt 6,25-30)...
In particolare, la fraternità umana è rigenerata in e da Gesù Cristo con la sua morte e risurrezione. La croce è il “luogo” definitivo di fondazione della fraternità, che gli uomini non sono in grado di generare da soli... Come si legge nella Lettera agli Efesini, Gesù Cristo è colui che in sé riconcilia tutti gli uomini. Egli è la pace, poiché dei due popoli ne ha fatto uno solo, abbattendo il muro di separazione che li divideva, ovvero l'inimicizia. Egli ha creato in se stesso un solo popolo, un solo uomo nuovo, una sola nuova umanità (cfr 2,14-16)...

L'uomo riconciliato vede in Dio il Padre di tutti e, per conseguenza, è sollecitato a vivere una fraternità aperta a tutti. In Cristo, l'altro è accolto e amato come figlio o figlia di Dio, come fratello o sorella, non come un estraneo, tantomeno come un antagonista o addirittura un nemico. Nella famiglia di Dio, dove tutti sono figli di uno stesso Padre, e perché innestati in Cristo, figli nel Figlio, non vi sono “vite di scarto”. Tutti godono di un'eguale ed intangibile dignità. Tutti sono amati da Dio, tutti sono stati riscattati dal sangue di Cristo, morto in croce e risorto per ognuno. È questa la ragione per cui non si può rimanere indifferenti davanti alla sorte dei fratelli.

Ciò premesso, è facile comprendere che la fraternità è fondamento e via per la pace... Paolo VI afferma che non soltanto le persone, ma anche le Nazioni debbono incontrarsi in uno spirito di fraternità. E spiega: «In questa comprensione e amicizia vicendevoli, in questa comunione sacra noi dobbiamo … lavorare assieme per edificare l'avvenire comune dell'umanità». Questo dovere riguarda in primo luogo i più favoriti. I loro obblighi sono radicati nella fraternità umana e soprannaturale e si presentano sotto un triplice aspetto: il dovere di solidarietà, che esige che le Nazioni ricche aiutino quelle meno progredite; il dovere di giustizia sociale, che richiede il ricomponimento in termini più corretti delle relazioni difettose tra popoli forti e popoli deboli; il dovere di carità universale, che implica la promozione di un mondo più umano per tutti, un mondo nel quale tutti abbiano qualcosa da dare e da ricevere, senza che il progresso degli uni costituisca un ostacolo allo sviluppo degli altri...

Nella Caritas in veritate Benedetto XVI ricordava al mondo come la mancanza di fraternità tra i popoli e gli uomini sia una causa importante della povertà. In molte società sperimentiamo una profonda povertà relazionale dovuta alla carenza di solide relazioni familiari e comunitarie. Assistiamo con preoccupazione alla crescita di diversi tipi di disagio, di emarginazione, di solitudine e di varie forme di dipendenza patologica. Una simile povertà può essere superata solo attraverso la riscoperta e la valorizzazione di rapporti fraterni in seno alle famiglie e alle comunità, attraverso la condivisione delle gioie e dei dolori, delle difficoltà e dei successi che accompagnano la vita delle persone.

Inoltre, se da un lato si riscontra una riduzione della povertà assoluta, dall'altro lato non possiamo non riconoscere una grave crescita della povertà relativa, cioè di diseguaglianze tra persone e gruppi che convivono in una determinata regione o in un determinato contesto storico-culturale. In tal senso, servono anche politiche efficaci che promuovano il principio della fraternità, assicurando alle persone - eguali nella loro dignità e nei loro diritti fondamentali - di accedere ai “capitali”, ai servizi, alle risorse educative, sanitarie, tecnologiche affinché ciascuno abbia l'opportunità di esprimere e di realizzare il suo progetto di vita, e possa svilupparsi in pienezza come persona.

Si ravvisa anche la necessità di politiche che servano ad attenuare una eccessiva sperequazione del reddito. Non dobbiamo dimenticare l'insegnamento della Chiesa sulla cosiddetta ipoteca sociale, in base alla quale se è lecito, come dice san Tommaso d'Aquino, anzi necessario «che l'uomo abbia la proprietà dei beni»[12], quanto all'uso, li «possiede non solo come propri, ma anche come comuni, nel senso che possono giovare non unicamente a lui ma anche agli altri».

Infine, vi è un ulteriore modo di promuovere la fraternità - e così sconfiggere la povertà - che dev'essere alla base di tutti gli altri. È il distacco di chi sceglie di vivere stili di vita sobri ed essenziali, di chi, condividendo le proprie ricchezze, riesce così a sperimentare la comunione fraterna con gli altri. Ciò è fondamentale per seguire Gesù Cristo ed essere veramente cristiani. È il caso non solo delle persone consacrate che professano voto di povertà, ma anche di tante famiglie e tanti cittadini responsabili, che credono fermamente che sia la relazione fraterna con il prossimo a costituire il bene più prezioso...
Nell'anno trascorso, molti nostri fratelli e sorelle hanno continuato a vivere l'esperienza dilaniante della guerra, che costituisce una grave e profonda ferita inferta alla fraternità.
Molti sono i conflitti che si consumano nell'indifferenza generale. A tutti coloro che vivono in terre in cui le armi impongono terrore e distruzioni, assicuro la mia personale vicinanza e quella di tutta la Chiesa... Per questo motivo desidero rivolgere un forte appello a quanti con le armi seminano violenza e morte: riscoprite in colui che oggi considerate solo un nemico da abbattere il vostro fratello e fermate la vostra mano! Rinunciate alla via delle armi e andate incontro all'altro con il dialogo, il perdono e la riconciliazione per ricostruire la giustizia, la fiducia e la speranza intorno a voi! «In quest'ottica, appare chiaro che nella vita dei popoli i conflitti armati costituiscono sempre la deliberata negazione di ogni possibile concordia internazionale, creando divisioni profonde e laceranti ferite che richiedono molti anni per rimarginarsi. Le guerre costituiscono il rifiuto pratico a impegnarsi per raggiungere quelle grandi mete economiche e sociali che la comunità internazionale si è data».

Non possiamo però non constatare che gli accordi internazionali e le leggi nazionali, pur essendo necessari ed altamente auspicabili, non sono sufficienti da soli a porre l'umanità al riparo dal rischio dei conflitti armati. È necessaria una conversione dei cuori che permetta a ciascuno di riconoscere nell'altro un fratello di cui prendersi cura, con il quale lavorare insieme per costruire una vita in pienezza per tutti...

La fraternità ha bisogno di essere scoperta, amata, sperimentata, annunciata e testimoniata. Ma è solo l'amore donato da Dio che ci consente di accogliere e di vivere pienamente la fraternità...

Maria, la Madre di Gesù, ci aiuti a comprendere e a vivere tutti i giorni la fraternità che sgorga dal cuore del suo Figlio, per portare pace ad ogni uomo su questa nostra amata terra.
                                                                                         FRANCISCUS

il testo integrale si trova sul sito: www.vatican.va
 

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LA CAPPELLA DELL’ORATORIO

per tutto l’inverno diventa il cuore pulsante della preghiera della Comunità; ivi si svolgono tutte le celebrazioni "feriali",
segnate dalla piena gratuità: "ci vado, perché lo voglio, sottraendo qualche minuto ad altre incombenze"! La cappella ,
negli orari di apertura dell’oratorio, è accessibile a chiunque voglia sostare davanti a Gesù, nell’intimità e nel silenzio
(per quanto segnato dal viavai dei piccoli.