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7 MARTEDÌ
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MERCOLEDÌ - Natività della Beata Vergine
Maria 9 GIOVEDÌ
- 10 VENERDÌ
- Beato Giovanni Mazzucconi, sacerdote e martire 11 SABATO
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*********************************************************************************************** UN PEZZETTO DI FATIMA Il 13 giugno 1917 Lucia pregò la madre di farla andare lì, alla Cova di Iria, dove la Madonna le era apparsa, mentre era con altri due pastorelli, esattamente un mese prima. Infatti alla "Cova d'Iria", possedimento del padre di Lucia. il 13 maggio 1917, mentre tre ragazzini (Lucia, Francesco e Giacinta) giocavano sorvegliando il gregge, avvertirono un lampo improvviso, come di temporale. Preoccupati per le loro pecore essi cercarono di metterle al riparo, quando un secondo lampo fu avvertito circa a metà strada lungo la discesa e una bellissima Signora apparve loro sopra un piccolo elce verdeggiante. "Non abbiate paura - disse la visione - non voglio farvi del male". Lucia, sbalordita, chiese dunque alla misteriosa arrivata: "Di dove venite, Signora?". "Vengo dal cielo" fu la risposta. Dopo di che la Madonna invitò i tre bambini di recarsi in quello stesso luogo il 13 di ogni mese, per sei mesi consecutivi, fino a ottobre, raccomandando loro di recitare il rosario. Durante la seconda apparizione, appunto quella del mese di giugno, la Madonna mostrò ai veggenti il suo cuore ferito da spine pungenti e scomparve. La statua che campeggia sul nostro piazzale della chiesa ricorda proprio questa apparizione. Durante questi mesi estivi, è stata “assente” dal luogo della sua ordinaria collocazione per essere sottoposta a restauro. Lavoro che ha interessato anche i tre pastorelli in cemento: lavoro ultimato! Domenica prossima, durante la Santa Messa delle 10:30, che celebreremo all’aperto, provvederemo a “ri-scoprirla” e a restituirle il suo ruolo di sentinella sulla strada che conduce alla chiesa, all’incontro con Gesù. Nel calendario, il 12 settembre è il nome di Maria: sarà un’ottima occasione per affidare a lei il nuovo anno pastorale e tutte le numerose iniziative spirituali e strutturali che lo caratterizzeranno. Facciamoci trovare, veniamo e stiamole vicino, per non perdere la pioggia di Grazia che elargirà.
*********************************************************************************************** domenica 3 ottobre ci sarà la nostra grandiosa FESTA DELL’ORATORIO non prendere impegni aspettiamo te e tutti i tuoi familiari! Fatterello: Non più tardi di qualche settimana
fa, seduto su una panchina nel cortile, uno dei nostri
ragazzi diceva: “Il nostro oratorio è proprio bello...
(pausa...), fuori,... (pausa...), dentro però è brutto”. ORATORIO , CANTIERE DI CASA MIA L’idea di mettere mano all’edificio dell’oratorio non è nuova: solo nell’ultimo decennio viene riproposta per la seconda volta. Nel 2004 don Vincenzo scriveva: “Il progetto non è nato a tavolino, ma - partendo dalla vita che c’è - ci si è chiesto che cosa ci vuole perché questa vita che c’è non si spenga, anzi si sviluppi”. Così si era iniziata la sistemazione degli appartamenti e del salone del cinema. Ora tocca alle barriere architettoniche e agli impianti di riscaldamento, senza trascurare la funzionalità generale della struttura. RISTRUTTURIAMO... IL CUORE! Ogni ristrutturazione deve per prima cosa tener conto di ciò che esiste, valorizzare il buono e correggere o adattare quanto risulta obsoleto o non più funzionale. Ciò che si ottiene, il bello del risultato è tale solo se corrisponde al bisogno di coloro che poi ne godranno. Ma... La vera soddisfazione, l’appagamento pieno lo si raggiunge se insieme con le cose crescono le persone. Per questo non abbandoneremo l’oratorio mentre si lavora. Il cantiere non è un corpo estraneo: per quanto possa creare disagio, gli rimango vicino. Lì dove siamo impegnati a edificare la coscienza e la vita dei più giovani; lì dove stiamo imparando a radunarci per godere anche del gusto di stare insieme; lì... nei prossimi mesi si lavorerà sulle mura e contemporaneamente ci sarà offerta la possibilità di “ristrutturare” il cuore. In questo anno pastorale nel quale la santità viene proposta come il bellissimo ideale alla portata di tutti, il cantiere non è solo vicino, bensì entra, interpella e sconvolge la mia quotidianità: è il cantiere di casa mia! l’ascensore Quando il nostro oratorio è stato costruito, non si facevano discorsi sulle “barriere architettoniche” e le scale non erano un problema, forse perché la mente e il cuore spingevano ad aiutare chi si fosse trovato in difficoltà. Oggi noi, in nome di una autonomia che qualche volta ha il sapore del “si arrangi...!, ma che è giusto garantire, scopriamo che i livelli del nostro oratorio sono alti e, quindi, per tanti diventano grave ostacolo. Solo come esempio: se creassimo uno scivolo adatto a scendere dal piano-bar arriveremmo fino... alle scuole elementari! Per salire dalla cappella, con lo stesso sistema, occorrono circa 50 metri... Ecco allora l’ascensore. Non è un “deus ex machina”, in realtà l’accompagnamento è sempre fondamentale, tuttavia viene facilitata la circolazione e l’ambiente sarà più vivibile. Accanto all’ascensore sono state riprogettate le scale interne per collegare tutti i piani, poiché attualmente per accedere alla cappella esiste solo una scala esterna. Tutti i progetti e i disegni sono pubblicati sul cartaceo dell'informatore. Chi desidera visionarli, alcune copie sono ancora in chiesa parrocchiale. ***************************************************************************************** il
prossimo 10 ottobre abbiamo iniziato la raccolta di oggetti di ogni genere per allestire il BANCO DI BENEFICENZA è possibile consegnarli in casa parrocchiale o direttamente in chiesa (lato sacristia) - GRAZIE!
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